Grosseto

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Grosseto

(Stemma)

"Maremma di una Maremma boia, zozza, maiala!

oppure Maremma impestata 'ane!"
(Motto)

Posizione geografica Maremma (quella vera, non quella laziale)
Anno di fondazione Ignoto come i concorrenti da Amadeus
Abitanti Tantarobensi
Etnia principale Popolazione in grado di trasformarsi in cignali
Lingua Grossetano, comunemente noto come Cignalese, fa parte delle lingue nipponiche
Sistema di governo Repubblica oligarchica cripto-comunista, veterodemocristiana
Moneta Tortelli al sugo (mannaggia a voi che lo 'iamate ragù)
Attività principale Piano con le parole pesanti, eh
Patrono San Cignale da Paganico
« I grossetani 'un sò mica toscani: so' maremmani! »
(Un senese medio su Grosseto.)

[1]

« Allora, sì... Le province toscane sono dieci e sono: Firenze, Siena, Pisa, Prato, Pistoia, Massa Carrara, Arezzo, Lucca, Livorno e... e... e... Fauglia! »
(Un qualsiasi italiano.)

Grosseto (pr. Grosseho) è la capitale della Maremma nonché provincia abusiva della Toscana, a dispetto di qualunque cosa ne pensi la Toscana stessa. La situazione è talmente imbarazzante che Grosseto risulta essere ignorata persino nelle storiche faide tra comuni. Questa cittadina, che agli inizi del secolo contava poco più che un migliaio di bifolchi, è arrivata rapidamente alle 80.000 unità grazie allo svuotamento dei campi profughi di Lampedusa, all'emigrazione da Scampia e San Giuseppe Jato e al fatto che l'Esercito Italiano ne ha fatto una riserva di ripopolamento.

È uno dei pochi capoluoghi di provincia ad avere un centro storico circondato da una cerchia muraria, a ricordo del cervello dei suoi abitanti.

Storia

Grosseto, come la si potrebbe vedere oggi se uno proprio volesse andarci, era già così all'epoca della sua fondazione, nel Paleolitico. Ne sono prova alcuni graffiti rinvenuti in comune che gli esperti chiamano "piano edilizio".

Dall'epoca romana fino al Medioevo non si sa bene dove fosse, ma si può esser certi che si trovasse lì nel 1151, anno in cui Siena decise che le serviva un magazzino delle provviste più grande e optò per la scelta più rapida ed economica: l'occupazione di Grosseto. La sottomissione alla città del Palio dovette essere più volte chiarita ai grossetani nell'arco di tutto il '200, spiegando loro a più riprese il significato esatto di "fedeltà e obbedienza".

Nel 1400 Dio, impietosito dalla condizione di subalternità della città, decise di inviare la peste per liberare i grossetani. E funzionò! Con la pace di Cateau-Cambrésis la città fu assegnata come premio di consolazione ai Medici, i quali in realtà avrebbero preferito un cesto di bontà gastronomiche, ma tant'è.

Intanto la malaria si era insediata stabilmente nei dintorni e ci rimase fino a quando non furono i Lorena ad appropriarsi della città vincendola alle zanzare in una estenuate partita di strip poker. La cittadinanza, con cui gli asburgici sovrani intrattenevano ottimi rapporti, gli fu così grata da intitolargli una piazza: "Piazza delle catene". Gli Asburgo, essendo crucchi, non capirono la battuta e decisero di restare. Nonostante l'impegno, i cittadini non riuscirono a evitare né il Risorgimento né la seconda guerra mondiale, con relativi bombardamenti. Molti storici hanno avanzato l'ipotesi che da lontano Grosseto somigli a Siena; sarebbe questa la spiegazione del fatto che qualcuno si sia preso la briga di passare di lì e sprecare qualche bomba. Dal dopoguerra le amministrazioni hanno cercato di riscattare Grosseto dalla palese inferiorità nei confronti del resto della Toscana, puntando soprattutto sul turismo. Il risultato è stato la diffusione dei parcheggi a pagamento e delle spiagge private, l'aumento degli affitti e soprattutto il ritorno di crucchi e zanzare.

Clima

La vicinanza del mare ha permesso che Grosseto divenisse un rarissimo esempio di città-mansarda: d'estate si schiatta dal caldo e d'inverno si muore dal freddo grazie a un'umidità misurabile in litri di condensa/millimetro quadro. La costante presenza di vento sulle spiagge nei mesi estivi impedisce a chiunque di balnearsi serenamente le pudenda. Nei mesi invernali lo stesso vento insistente fa in modo che uscendo di casa ci si possa ritrovare il naso solo cercando gli occhi.

Le piogge, di breve durata ma particolarmente abbondanti, naturalmente si presentano non appena arriva il fine settimana: il lunedì il cielo diventa regolarmente terso e sarete liberi di soffocare dal caldo e dalla rabbia in ufficio. Le precipitazioni nevose sono rare quel tanto che basta a gettare la popolazione nel panico quando si presentano, causando l'uscita anticipata dalle scuole, il blocco del trasporto dei beni di prima necessità e la nascita di svariate leggende popolari, nonché la conversione al Cristianesimo e la denuncia della Protezione Civile per attento alla sicurezza nazionale.

La nebbia sarebbe ancora più rara se non fosse per il fatto che Grosseto è immersa in una vasca idrotermale dal caratteristico profumo di uova scadute.

Turismo, cultura e sport

Locale atleta di lancio del moccio, sport (l'unico) in cui i grossetani eccellono.

Il concetto di "turismo e sport" a Grosseto coincide con la ricerca, che si tramuta in una maratona mortale, di spiagge libere in estate e di cartelli direzionali sempre. Nel caso in cui miracolosamente riusciate a trovare un lido non a pagamento, preparatevi ad attraversare a piedi nudi e per almeno mezz'ora pinete inestricabili prima di raggiungerlo.

Arrivati alla meta vi troverete di fronte uno spiazzo, grande quanto un portacenere, invaso da cani diarroici e vecchie smandrappate in topless. Se lo spettacolo non vi uccide prima e riuscite a volgere lo sguardo al mare chiedendovi che fine abbia fatto una delle province più "rosse" d'Italia[citazione necessaria], potrete sempre consolarvi osservando gli gliot che circolano liberi e felici a cento metri dalla riva mentre il vigile urbano vi sta multando per aver parcheggiato sulla radice di un pino secco. Certo, con tutte le piste ciclabili che ci sono potrete sfogare la rabbia correndo nudi sull'asfalto sconnesso e rimediando una carrellata di originalissime bestemmie da parte degli altri pedoni. Per altro questa caratteristica dei grossetani è l'unica prova a favore della loro toscanità.

Per fortuna la provincia è ricca di risorse e potrete ripiegare su una gita nel circondario. Giunti nonostante tutto in un qualsiasi posto, verrete accolti festosamente dagli autoctoni che pretenderanno che riusciate a trangugiare vino con la velocità dello scolo di un lavello prima di rispondere al vostro "Buonasera. Mi scusi, stavo cercando...". Male che vada finirete ubriachi a fare trekking mani e piedi nel parco dell'Uccellina ed è probabile che nel giro di un paio di mesi qualcuno venga a cercarvi. Per punirvi di aver disturbato la quiete dei cinghiali notturni, logicamente.

Se questa opzione non vi interessasse, beh avete sbagliato meta. E se, per di più, pretendete delle informazioni culturali, ricordatevi che Siena è circa ottanta chilometri avanti.

Economia

Questo non è un cacciatore, come potreste pensare, ma un tipico salumiere grossetano.

L'economia locale si fonda sullo sfruttamento della fuffa. Sì perché Grosseto è l'unico posto del mondo in cui è possibile guadagnarsi da vivere svolgendo attività che altrove sarebbero inserite tra le voci "perdite di tempo gratuite", "minchiate di cui a nessuno importa", "stronzate immani". Del resto tutte le attività commerciali cittadine si basano sullo strozzinaggio comunitario e sull'ignorare le leggi antitrust. Dal canto loro gli acquirenti hanno risposto imboccando la Senese in direzione di indovinate un po' cosa.

Per migliorare la situazione la Confesercenti provinciale ha stabilito che per gli orari di lavoro ci si attenga all'ora vigente nello Jutland; il che tradotto vuol dire "Facciamo un po' come cazzo ci pare".

La popolazione, dal canto suo, è contraria ai centri commerciali e li ritiene pericolosi per l'economia da mercato delle pulci locale. Il settore secondario è passato per Grosseto un paio di volte ma si è trattato di una visita di cortesia. Il settore primario, invece, è estremamente attivo e gira attorno alla coltivazione di girasoli, pisellini Findus e cinghiali. Infatti a Grosseto il cinghiale rappresenta quello che altrove è il prezzemolo.

Per quanto invece concerne le comunicazioni, sarà bene ricordare che Grosseto possiede un aeroporto, adatto ad ospitare aeromodelli radiocomandati di ultimissima generazione, un porto, adatto solo ai succitati yacht che però preferiscono Porto Santo Stefano, e un sistema viario tale che chiunque preferisce usare le piste ciclabili. Sventuratamente alcuni pigri si ostinano a salire sulle automobili, intasando le rotonde di cui ancora nessuno ha afferrato il senso recondito. Ultimamente si sta pensando di potenziare le vie pedonali a causa delle lamentele degli automobilisti, costretti continuamente a scartavetrare pezzi di cervello umano dal parabrezza.

Società

La società grossetana altro non è che un ammasso di carne indistinta comunemente detta "popolo". La caratteristica di questa marmaglia informe è il suo conformismo fisiologico col resto dell'umanità. In apparenza non si distinguono in nulla da qualsiasi paesanello sparso qua e là per l'Italia, se non per il fatto che non si riesce a comprendere come facciano a nutrirsi nonostante nessuno li abbia mai visti lavorare. Il grossetano medio sembra il classico bonaccione campagnolo dalla battuta sempre pronta, in realtà è un po' come il vitello d'oro nazionale, ossia arrapato per le neo maggiorenni[2] e, contemporaneamente, tanto tanto bigotto.

Per cui, egli trascina la sua miseranda esistenza tra la Caritas e qualche ritrovo giovanile, nella speranza di poter adescare qualche fanciulla più disperata di lui. Purtroppo la possibilità che, alzando di mezzo decibel la voce oltre le 22.30, ci si ritrovi circondati da un plotone misto di vigili urbani e Col Moschin, ha convinto gli esseri umani non prossimi alla pensione ad abbandonare le passeggiate su Corso Carducci e sfruttare la vicinanza con Follonica per godere di vantaggi della società moderna quali night club, discoteche, figa dedita al libero pascolo e night club.

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • A Grosseto, il percorso per andare dal punto A al punto B non corrisponde a una linea ma piuttosto a un sistema di funzioni a n incognite, dove n rappresenta il numero di ore impiegate dall'assessorato alla viabilità urbana per comprendere il significato della parola "viabilità".
  • Grosseto vìola il principio di località ogni volta che qualcuno pronuncia la parola "Siena".
  • Corso Carducci, la via Condotti della Maremma, è talmente breve che per andare a fare una passeggiata in centro non c'è bisogno di uscire di casa.

Voci emarginate


Note

  1. ^ Siena m*rda Grossetano a caso
  2. ^ O giù di lì, tanto tutto fa brodo.