Guerra d'Iraq
La Guerra d'Iraq è l'attesissimo seguito della saga del Signore del Golfo disponibile anche in vuaccaesse. Il conflitto iniziò con l'obbiettivo di garantire la libertà della popolazione locale, salvando l'Iraq dalla sanguinaria dittatura degli americani, ma purtroppo Saddam Hussein fu sconfitto.
Trama
Casus belli
Già alla fine degli anni '90 i conservatori premevano per una nuova guerra. Nel 2000 era già pronto il piano dell'invasione dell'Iraq, guerra che avrebbe portato un notevole beneficio soprattutto con la vendita dei diritti a Sky. Il neoeletto presidente Bush tuttavia si trovava ad affrontare un dilemma, la minaccia di Saddam era tutto sommato lontana, mentre i cittadini americani subivano costantemente attacchi esplosivi, incendiari e azioni indimidatorie non dai jiadisti ma dalla mafia. Bush tentò di spiegare all'opinione pubblica che la mafia non esiste, mentre l'Iraq trabocca di armi di distruzione di massa, ma nessuno se la bevve. Rassegnato, propose controvoglia di redigere un nuovo piano antiterroristico, questa volta per occupare la Sicilia, tanto jiadisti o mafiosi che cambia, l'importante è sparare a qualcuno, senno gli americani cominciano a spararsi tra loro, il che va benissimo finché si sparano tra loro solo i neri e i messicani nei ghetti, ma dopo una pace troppo lunga cominciano a spararsi tra loro anche i lavoratori contribuenti e questo il fisco non lo può accettare di certo. Il dilemma fu risolto bruscamente l'11 settembre del 2001: qualche conservatore gridò al miracolo, Bush ritenne fosse stato l'intervento di Dio in persona che ancora una volta veniva a salvare il culo ai siciliani, sta di fatto che il piano di invasione dell'Italia fu buttato e ora nessuno aveva più obiezioni per intervenire in Iraq a parte il fatto che l'Iraq non c'entra nulla con gli attentati in questione e non c'era un motivo, un motivo al mondo per invaderlo. Eih? Ma che fate, mi barrate? Ecco, proprio non frega niete a nessuno, capisco.
Le ostilità
I soldati statunitensi iniziano l'avanzata coi mezzi cingolati il 20 marzo 2003, imboccando da prima l'autostrada a Kuwait-city verso Bassora, poi qui la tangenziale per proseguire sul viadotto Bassora-Bagdad. Qui incontrarono la prima resistenza, infatti gli iraqueni avevano chiuso a chiave tutti i distributori e le pompe di benzina, ed i carri americani si ritrovarono a secco in mezzo all'autostrada. Senza perdersi d'animo i generali chiesero il rifornimento aereo e nell'attesa ne approfittarono per bruciare il villaggio più vicino, come da tradizione. Ripresa l'avanzata dovettero affrontare un'altra temibile insidia iraquena, una tempesta di sabbia che gli sbarrava il passo. Il problema era serio, già gli americani erano stati sconfitti in Vietnam dalla natura ostile, impantanati nelle risaie e dispersi nella giungla, sbranati dalle zanzare e affogati nella pioggia tropicale, ora pure l'Iraq rischiava di diventare una guerra d'inferno. Ci mancava solo che qualcuno comiciasse a sparargli addosso, poi i soldati americani le avrebbero viste proprio tutte. A peggiorare le cose nessuno si era portato dietro la crema solare, contando di conquistare l'Iraq entro la serata. Gli americani rimasero intrappolati per giorni sotto il sole del deserto. L'esercito di Saddam, preoccupato, decise di andarli a cercare, ma incontrarono solo un'orda di gamberoni umani deformati dalle ustioni, con solo qualche nero qui e là. Credendo di trovarsi di fronte a dei mostri, l'esercito iraqueno andò in rotta fuggendo disordinatamente. Dopotutto non si possono biasimare per la loro reazione scomposta, non avevano mai visto dei neri prima, non sono abituati come noi.
La fine di Saddam
Dopo la disfatta il dittatore tentò la fuga in treno. Nella fretta si scordò di fare il biglietto e quindi si nascose nel cesso, dove gli americani lo catturarono. Saddam tentò in vano di spiegare che si stava nascondendo dal controllore, che aveva i soldi per fare il biglietto ma la macchinetta era guasta. Ma non fu creduto e come da procedura fu impiccato, quindi multato e fatto scendere alla prima fermata, in quest'ordine. Alle esequie solenni gli iracheni fecero crollare la sua statua, secondo le sue ultime volontà, per costruirci al suo posto una statua molto più grande del suo tenero amore Daboliù.
Conseguenze
Il 1° maggio del 2003 Bush proclamò alla stampa la vittoria, pronunciando la storica frase "Mission Accomplished" (missione compiuta). Dopodichè, soddisfatto del risultato, smise di giocare a Medal of honor e iniziò a parlare della guerra in Iraq, replicando ai giornalisti che "l'occupazione proseguirà fino al ritrovamento delle armi di distruzione di massa, o fino a che i maiali non voleranno, a vostra scelta, tanto non schiodiamo".
Secondo gli opinionisti la guerra ha comunque avuto il pregio di aver esportato la democrazia, con uno sconto del 15% sul totale. Purtroppo per le pessime condizioni di trasporto la democrazia è stata consegnata al mittente ammaccata e guasta, ma non ci sarà alcun rimborso.
Protagonisti
- Esportatori di democrazia
- Usa: Esaurita la scorta di pellerossa, di somali e di musigialli sono andati in cerca di un altra dose di disgraziati da incenerire, per placare la loro crisi d'astienenza da guerra.
- Gran Bretagna: una nazione fake, si atteggia a poser scimmiottando gli americani perché non ha una propria identità.
- Stati europei a caso: fare una guerra senza l'europa, sarebbe come fare ciclismo senza il doping, semplicemente non se ne può fare a meno.
- Turkmenistan: Nel ruolo della foglia di fico, ha fornito un indispensabile supporto morale.
- Giocatori di tiro al piattello con i curdi
- Iraq: l'unico paese al mondo in grado di prolungare una guerra per quasi 10 anni nonostante il suo esercito si sia arreso subito
- Terroristi: hanno cercato di spaventare gli americani parlando in arabo
Armamenti impiegati
I verdi campi di battaglia della mezzaluna fertile hanno visto l'impiego di un gran numero di armi non convenzionali, di armi poco ortodosse, di armi proibite e di armi di distruzione di massa. Naturalmente utilizzate solo dagli USA. Tali ordigni bellici meritano di essere menzionati ad eterna memoria per il postero:
- Armi americane impiegate a più riprese
- Missili intelligenti - chiamati così dal nome degli inventori, l'Ing. Intelligenti e il Dottor Missili. In effetti si tratta di razzi armati con testate all'uranio che colpiscono a casaccio, dove capita
- Bombe a grappolo - particolarmente indicate per le comitive di terroristi, disponibili anche in versione famiglia
- Bombe al napalm - gli ebrei venivano bruciati nei forni dopo stressanti viaggi nei treni dei nazisti. Gli americani invece hanno migliorato il servizio, bruciandoti direttamente a casa tua
- Bombe chimiche - evitano gli inutili spargimenti di sangue, tutti morti con il gas, così si risparmia sulla donna delle pulizie
- Granate acustiche - trattasi di ordigni che stordiscono il nemico con potenti emissioni di Vasco Rossi, probabilmente l'arma più atroce
- Raggio a microonde - versione moderna del raggio della morte di Mussolini, dispone di un pratico timer per programmare i tempi di cottura a seconda che il nemico sia un obeso o un bambino
- Portaerei a propulsione nucleare - sono così grandi da ospitare le giostre, i campi da golf e i bordelli dove i marines smaltiscono lo stress di una giornata di massacri
- Bomba calorica - fingendo di portare aiuti umanitari, la croce rossa americana offre al nemico Big Mac e patatine fritte a volontà. Il caldo del deserto fa il resto
- Armi irachene impiegate
- Granate a grappolo made in Italy - si trattava in realtà di un pacco della ditta "CementNapoli Alimentari ed Armamenti Srl", gli iraqueni si sono ritrovati a lanciare grappoli d'uva dipinti di nero
- Mongolfiere - impiegate per contrastare i bombardieri invisibili BC2
- Fionda ACME - acquistata su eBay da un certo Wile E. Coyote si è rivelata l'arma più efficace in dotazione
- Carro armato gonfiabile - ideato in URSS per ingannare il nemico, si è rivelato molto utile nei parchi acquatici di Bassora
- Bomba umana - trattasi di iracheno ciccione e flautolento da far infiltrare negli accampamenti nemici, dove sgancia le sue personali armi chimiche