Higurashi no Naku Koro ni

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Hinamizawa, direttamente dai satelliti della CIA di Google Maps.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Higurashi no Naku Koro ni
« Anniaraarehì! Anniaraarehì! »
(Il chiaro messaggio della sigla iniziale)
« All dead and gone, all dead and gone. »
(I Queen sulla fine di ogni arco narrativo)
« Eh, cazzo, ma qui se mi metto a dire tutti quelli che sono morti faccio notte, dai... »
« Da dove cazzo l'hai tirata fuori tutta 'sta roba? »
(Keiichi dopo aver visto Rena spacchettare il bentou dal taschino)
« Io sono Oyashiro-sama! »
(Silvio Berlusconi nell'ultimo arco narrativo)

Higurashi no Naku Koro ni (ひぐらしのく頃に, "Mogli e buoi dei paesi tuoi") è una serie di Sound novel giapponesi a base di bimbe pucciose, maledizioni e budella. Grazie al successo ottenuto in madrepatria, specialmente tra gli Otaku che si ingrifavano alla vista delle giovani ricoperte di sangue, fu successivamente trasformato in Manga, Anime, audiocassette ed in un manuale, Come trasformare il vostro noioso paesino in un misterioso luogo pieno di cadaveri.

Higurashi[1] è celebre per la sua costruzione di natura ciclica; la storia è composta di diversi archi narrativi, alla fine dei quali, genericamente, muoiono tutti. Salvo poi risvegliarsi la mattina dopo come se niente fosse.

Rena ride. Dev'essere una gran sagoma quel Keiichi. Oppure no.

Trama

TI DEVI SPAVENTARE! TI DEVI SPAVENTAREEEEE!!!

Hinamizawa: un ameno angolo di pace e beatitudine situato da qualche parte nell'arcipelago Nipponico. Un tranquillo paese con una manciata di abitanti. Un luogo apparentemente rimasto all'oscuro del fatto che il Giappone è uscito dal medioevo da un qualche secolo.

Il giovane Keiichi Maebara, a causa del lavoro del padre, si è trasferito da poco ad Hinamizawa. È questo il momento in cui nello spettatore nasce il primo interrogativo; perché qualcuno dovrebbe trasferirsi per lavoro in un paesino di 2000 anime abitato perlopiù da anziani in cui non c'è nemmeno la linea ADSL? Comunque, appena giunto ad Hinamizawa, il giovane fa subito amicizia con un gruppo di ragazze: la ben dotata Mion, la pucciosa Rena e due bimbette di cui una simpatica come un vetro affilato nel culo, sempre pronte a rovinargli ogni occasione di rimorchiare.

La nuova vita di Keiichi non è male; ad Hinamizawa non si fa un cazzo dalla mattina alla sera e grazie ai gruppi ricreativi organizzati a scuola il giovane ha spesso l'occasione di sbirciare le tette di Mion e, saltuariamente, anche quelle di Shion. Tutto procede tranquillamente finché non si avvicina il Wataganashi.

Da lì in poi è un susseguirsi di morte, sangue e vermi nel sangue.

Hinamizawa

Hinamizawa è un paesino meraviglioso pieno di prati, di giovani che giocano per le strade, di campagne, di cadaveri in buste di plastica che galleggiano nei fiumiciattoli. Insomma, un paradiso per anziani.

La scuola

Insegnare in un posto del genere è il sogno proibito di ogni insegnante fancazzista. La scuola di Hinamizawa conta un numero totale di alunni, tra adolescenti e bambini, che arriva addirittura a 20. Cifre che fanno girare la testa. A causa dei tagli subiti dalla riforma Gelmini delle Tre Famiglie, gli alunni sono tutti riuniti nella stessa classe indipendentemente dall'età, dall'intelligenza e dall'orientamento sessuale.

La suddetta fortunata insegnante adempie con impegno al suo lavoro, chiamando inutilmente assistenti sociali di tanto in tanto; le da un fondamentale sostegno l'unico altro adulto presente nella scuola di Hinamizawa, ovvero un maggiordomo che sta di spalle tutto il tempo, in tutti gli episodi, e ha l'ingrato compito di suonare la campanella. Fonti attendibili ritengono che il vero responsabile di tutti i casini spazio-temporali sia lui. E poi me l'ha detto mio cuggino.

Come denota chiaramente il Feng Shui, la posizione della scuola rende l'edificio il luogo più adatto per compiere complesse azioni terroristiche con bombe fatte in casa seguendo Art Attack o genocidi in pieno stile Shoah.

Il Santuario

Il Santuario di Hinamizawa è una via di mezzo tra una sala per giochi sadomaso ed un cimitero indiano. L'arredamento nota una prevalenza di mobili di lusso quali gogne, vergini di Norimberga, strappaunghie ecologici ed una simpaticissima statua di Oyashiro-Sama. I cittadini potrebbero sfruttare il posto facendo pagare l'ingresso ai turisti se non fosse per la terribile maledizione mortale che colpisce chiunque entri.

Gli unici autorizzati a entrare in questo Santuario sono i sacerdoti della religione locale, per torturare crudelmente i miscredenti e trasformare le loro budella in cotone pregare.

Non temete, la gente del luogo è molto paziente e perdona tutto. Infatti, se qualcuno entra nel loro tempio si limiteranno semplicemente a torturare una bimba di sei anni che era in un altro luogo e, a volte, in un altro tempo.

Il Watanagashi
L'ameno fiumiciattolo di Hinamizawa.

Il Watanagashi è la principale festività religiosa di questo allegro paese[2]. Serve a commemorare... beh... in effetti non lo sa nessuno.

Il fulcro della festa consiste nell'osservare una bambina di sei anni vestita da sacerdotessa che viene obbligata a picchiare con un bastone del peso di millemila chilogrammi un impasto di lardo, budella, cervelli umani e colla vinilica, che in seguito gli abitanti del villaggio butteranno nel fiume per festeggiare[3]. La più tradizionale tra le attività del Watanagashi è entrare di nascosto nel santuario di Oyashiro-Sama e beccarsi qualche maledizione mortale.

Ah dimenticavo, ogni anno, durante la notte del Watanagashi una persona muore e un'altra scompare, e nessuno sa perché, anche perché ad Hinamizawa se ne fottono tutti. Sì, sì è colpa di Oyashiro-sama e via, la vita continua, senza farsi troppe seghe mentali[4].

Le tre famiglie

I tre casati Furude, Sonozaki e Kimiyoshi sono cardine del villaggio, coloro che mantengono l'ordine e che fanno rispettare la volontà di Oyashiro-sama. Una pratica sintesi tra Mafia e Chiesa, insomma. In realtà l'unico casato che conta è quello dei Sonozaki, gli altri due hanno lo stesso valore politico e morale che possiede un qualunque candidato delle primarie del Partito Democratico.

Personaggi

Keiichi Maebara
   La stessa cosa ma di più: Keiichi Maebara.
Keiichi impegnato a mostrare la sua bravura e potenza nel massacrare la carne con la mazza da baseball.

Dovrebbe essere il protagonista principale della serie. In realtà è solo il primo a dare di matto. A differenza di tutti gli altri protagonisti adolescenti dei manga che soffrono di una particolare sindrome nota come "Immortalità immotivata", Keiichi vanta un numero di morti maggiore di quello di Kenny di South Park. Senza contare il fatto che muore in modi sempre orrendi e/o fantasiosi: tagliandosi la gola con le unghie, martellato sulla testa, buttato giù nel fiume da una bambina, e via discorrendo.

Vanta in compenso un'altra sindrome nota come "Moralità Immotivata", ovvero, pur essendo più o meno circondato da fica[5] e pur essendo Mion, più o meno innamorata di lui, non ne approfitterà mai. Così come ogni altro fottuto protagonista circondato da fica.

Prima trovava eccitante sparare con le pistole a spille le bambine, ora però è un bravo ragazzo, talmente bravo che durante l'anime uccide una ventina di persone.

Rena Ryuugu

Template:Rena Ryuugu

   La stessa cosa ma di più: Rena Ryuugu.
Il tipico sguardo puccioso di Rena.

Rena è l'ennesimo esempio di come le apparenze ingannino. Ad uno spettatore poco attento, osservando il suo cappellino, il suo fioccone e la sua vocina piena d'amore, sembrerebbe la classica ragazza carina e pucciosa con la passione per tutte le cose tenere e dolci. Roba da far venire la carie persino ad un gruppo di ragazze col sentimento del puccioso. Ma questa è soltanto apparenza. Dietro uno spesso strato di melassa, la giovane Rena nasconde ben altro.

Rena in un momento di pucciosità. La povera Rika finirà ben presto per diventare un suo peluche.

Innanzitutto, la ragazza dimostra d'avere una mente capace, un'attitudine alla logica degna del miglior Detective Conan; le è bastato guardare il contenuto d'un frigorifero per scoprire che Rika e Satoko erano state rapite, chi era il colpevole del misfatto e chi aveva sputato nel piatto di Rika mentre la bimbola era distratta[6]. Ma tutto questo non è nulla, in confronto alla sue innate abilità da assassina e terrorista.

Quando suo padre viene minacciato e malmenato da due truffatori, lei cosa fa? Chiama la polizia? Tsè, come se quel ciambellone di Ooishi potesse fare qualcosa. Ad Hinamizawa la giustizia utilizza percorsi diversi. Rena prende la sua fedele roncola ed affetta i due delinquenti, così, come se niente fosse, per poi nascondere i pezzi nell'immondezzaio. Non soddisfatta, decide di prendere la scuola di Hinamizawa in ostaggio, compito nel quale riesce con una naturalezza da far invidia al miglior squadrone di Al Qaeda.

Mion Sonozaki
   La stessa cosa ma di più: Mion Sonozaki.
Mion e Shion riflettono sulla tristezza dell'esser nate donne.
« Perché non sono nata uomo? »
(Mion guardandosi il décollète)

Mion è l'erede del potentissimo casato Sonozaki, cosa che le concede numerosi vantaggi, tipo un nome del cazzo ed un enorme tatuaggio sulla schiena. E tutto questo soltanto perché è nata qualche minuto prima della sua gemella, Shion. In realtà Mion è nata dopo Shion, ma l'ostetrica ha fatto casino e le ha scambiate, quindi Shion si sarebbe dovuta chiamare Mion e Mion si sarebbe dovuta chiamare Shion, dunque Shion sarebbe la secondogenita e Mion la primogenita. Aspetta un attimo, Mion dovrebbe essere la secondogenita e Shion la primogenita. Oh, ci rinuncio.

Nonostante la sua giovane età possiede un paio di poppe niente male, tanto da far rischiare diversi arresti per pedofilia ogni qualvolta deve indossare uno dei vestitini attillati scelti da Keiichi come punizione per i loro giochini. La ragazza però detesta la sua condizione di donna e vorrebbe esser nata uomo perché ████████████████ e ██████████████████, come si evince chiaramente dalla storia[citazione necessaria].

Mion ha degli strani desideri fetish; tra i suoi maggiori desideri figurano il costringere Keiichi a vestirsi da donna, cosa che a causa del carattere da schiavetto di Keiichi avviene sempre, ed il farsi pulire le orecchie da lui. Basta pensare ad una delle due cose per farle venire la bava alla bocca. Ah, sì, le piace Keiichi.

La giovane erede della casata Sonozaki non si separa mai dalla sua fida pistola. La porta con sé, sotto la sua ascella, in qualunque occasione. Anche quando va al bagno. Non è ben chiaro perché, anche se viene minacciata da gruppi di teppisti dislessici, paramilitari o biondine del cazzo non la estragga mai e poi mai dall'apposita fondina. Probabilmente non è una vera pistola, bensì un dispensatore di Tampax.

Shion Sonozaki
   La stessa cosa ma di più: Shion Sonozaki.
« Satoshi! »
(Shion nel suo primo incontro con Keiichi)
« Satoshi! »
(Shion sentendo un rumore alle sue spalle)
« Satoshi! »
(Shion vedendo un'ombra sotto la doccia)
« Satoshi! »
(Shion additando uno tra il pubblico della De Filippi)
« E tu chi sei? »
(Shion parlando con Satoshi)

La sorella gemella di Mion vuole l'esame del DNA per distinguerla dalla sorella. Le mancano delle unghie[7]. È fissata con Satoshi, e la settimana scorsa ha torturato a morte un gattino perché credeva fosse colpa sua se è scomparso.

Satoko Hojo
   La stessa cosa ma di più: Satoko Hojo.

La bimbaminkia di Higurashi per eccellenza. Vive da sola con Rika, in quanto la sua famiglia non versa nella migliore delle situazioni; padre, madre e zia sono stati casualmente massacrati durante i vari Wataganashi, il fratello è scappato coi suoi soldi alle Barbados. Il suo unico parente rimasto è uno zio che viene dalla città, che passa un sacco di tempo con la piccola e la aiuta a passare il tempo durante le torride e noiose giornate estive massacrandola di mazzate.

La sua caratteristica principale è la sua risata, che ha nell'ascoltatore lo stesso effetto di una martellata sulle palle. Vista la sua situazione familiare, viene naturale chiedersi cosa cazzo abbia da ridere. Satoko in realtà è in grado di provare soltanto due emozioni; ilare gioia o tristezza infinita, cosa che la porterà soltanto a ridere come una cogliona o a piangere in continuazione, senza vie di mezzo.

È fermamente convinta che se fa la brava bambina e si fa picchiare senza fiatare, suo fratello prima o poi ritornerà da lei. Povera fessa.

Rika Furude
Rika nel suo sport preferito: darsi all'alcool.
« Ni-pah! »
(Rika, in un momento di pucciosità)
« Mii! »
(Rika, in un altro momento di pucciosità)
« Fra un anno, quel tizio morirà dissanguato. Fra due, a quella esploderà la testa in pezzi verdi. Fra tre, quei due si mangeranno a vicenda. Fra quattro, verrò sbudellata in maniera atroce e data in pasto ai corvi. »
(Rika, nell'ennesimo momento di pucciosità)

Il sogno d'ogni malato di sentimento del puccioso. Rika è una bimbola più pucciosa che più pucciosa di così non si può. Per gran parte della storia la giovane sembra capace di rispondere ai dubbi filosofici dei propri amici soltanto tramite espressioni tanto complesse quanto ermetiche, quali "Nipah" e "Mii". Perlomeno mentre non è impegnata a spacciare siringhe dai dubbi contenuti ai suoi compagni allucinati. O ad offrire le sue budella in pasto ai corvi proprio all'entrata del tempio di Hinamizawa.

Hanyuu Furude
Rika ed Hanyuu durante la loro partecipazione al Torneo 6 nazioni di bukkake

Non si sa se è la sorella di Rika o se è un fantasma. Si sa solo che è più pucciosa di lei. I suoi sensi e quelli di Rika sono connessi. Se Rika mangia, Hanyuu si sazia. Se Rika deve andare al bagno, anche lei ci deve andare. Peccato che in casa il cesso sia solo uno.

Satoshi Hojo

Stressato dalla sorella che vuole essere protetta, un bel giorno decide di ammazzare la zia e di comprare un orsacchiotto 67x38 metri quadri. Poi scompare, muore, resuscita e va in coma. Poveretto.

Jirou Tomitake

Il fotografo che va sempre in giro con la biondina del cazzo. Povero fesso. Parlare di questo individuo è alquanto difficile, visto che schiatta sempre nel giro di un petosecondo. Eppure il dottore gliel'aveva detto di stare lontano dalle feste paesane.

Kyousuke Irie

Il dottore di Hinamizawa. Passa il suo tempo a curare le artrosi dei vecchi che infestano il paese. Probabilmente è questo il motivo che l'ha trasformato in un pedofilo, con una particolare predilezione per Satoko ed i vestiti da cameriera. Viene naturale chiedersi perché sia ancora a piede libero.

Cloud Ooishi

Un poliziotto che ha dedicato tutta la sua vita al cercar di capire perché mai quando a Hinamizawa avvenivano delitti orrendi, tutti gli abitanti se ne fregano altamente. Non è mai riuscito a cavare un ragno dal buco ed arriva sempre quando ormai non c'è più nulla da fare.

Nonostante tutto, è il personaggio col tasso di mortalità più basso dell'anime. Anche se fuma come un turco, beve come una spugna, pesa sul quintale e non fa mai movimento con la scusa che sulla sua auto c'è l'aria condizionata. Probabilmente è lui Oyashiro-sama.

La biondina del cazzo

Meglio conosciuta come Miyo Takano, altri non è che la biondina con la faccia da schiaffi e la voce simpatica come una scheggia di vetro nell'ano che rigira il povero Tomitake come fosse un calzino. Takano è l'infermiera della clinica Irie, anche se si vede raramente mentre fa il suo lavoro. Probabilmente è per via della divisa, che sembra presa da un sexy shop più che da una sartoria. Il suo hobby preferito è dimostrare che le azioni degli esseri umani sono interamente dettate da parassiti che albergano nel nostro cervello, ma a volte si diletta anche nel compiere azioni subdole e nell'istigare giovani ignari ad addossarsi maledizioni omicide. Ride e sorride sempre, soprattutto mentre fa velatamente capire a qualcuno che lei SA quello che ha fatto e lo minaccia, sempre molto velatamente (ma anche no).

Ogni volta sembra sempre essere la prima a schiattare, assieme a redshirt Tomitake. Certo, il fatto che all'autopsia il suo cadavere irriconoscibile risulti morto un giorno prima, quando ancora stava in giro a visitare antichi templi maledetti, è assolutamente secondario. Ah, dimenticavo: lei è la causa di tutti i mali. Ma non è colpa sua, è che ha avuto un passato difficile.

I Cicli

Le Domande

Rika all'inizio, nel momento più puccioso.
Rika alla fine, nel momento meno puccioso.
Onikakushi-Hen
Keiichi, Rena, Mion, Satoko e Rika si conoscono, fanno amicizia, Rena e Mion vogliono tanto bene a Keiichi, ma così tanto da regalargli dei bentou pieni di aghi. Keiichi ha la visita di un piedipiatti di 145 chili che lo informa che le sue amiche innocenti sono maniache pazzoidi. Lui torna a casa e accoppa le amiche del cuore dopo un duello a colpi di siringa. Lui, coglione com'è, si suicida tagliandosi la gola con le unghie laccate e smaltate.
Watanagashi-hen
Tutti ritornano in vita e non si ricordano niente. Mion impazzisce perché Keiichi ha dato la bambola che aveva vinto a Rena (lui non può tenerla, colleziona solo Sbrodolina). Sclera completamente e uccide tutti tranne Keiichi. Poi si butta da un palazzo, ritorna in vita e finisce l'opera ammazzando Keiichi e inchiodandoli le ditine al letto. In realtà era Shion... oh, ma che cazzo, sono uguali e io che ne sapevo!
Tatarigoroshi-hen

Manco la bocca devi aprire. Tornano TUTTI in vita e si scordano TUTTO. Keiichi manda quasi del tutto a fuoco casa sua e fa la classica azione "Keiichosa" (chiamasi figura di merda) quando si presenta al campo da baseball con una mazza da golf. Qui conosce il pedofilone Irie e comincia a scoprire che lo zio di Satoko (tornato dalla toscana) la picchia. Allora si scopre che ha un'intelligenza uguale a quella di L e ammazza lo zio, ma poi si scopre che non lo aveva ucciso, che era ancora in vita e che si era sognato tutto o giù di lì. Alla fine Satoko lo uccide buttandolo giuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuù dal ponte dietro casa! (Keiichi: «Io t'ammazzo lo zio violento-molestatore e questo è il ringraziamento!?»)

Himatsubushi-hen

Tornano tutti in vita. Akasaka arriva ad Hinamizawa e conosce una bambina che possiede una vasta gamma di voci (circa 123456789) che usa per predirgli tutto il futuro, comprese le volte che andrà in bagno e perché e che per dispetto taglia i fili di tutti (ma TUTTI) i telefoni del paese, facendogli sprecare un sacco di monetine a cazzo. Rika muore, la moglie del poliziotto muore ma il figlio non il figlio, o figlia... non so,comunque era nano. Amen...

Le Risposte

>Meakashi-hen

Tornano tutti in vita e non si ricordano un cazzo. Shion decide che è per colpa di Satoko che il suo Satoshi è scomparso. Poi che è colpa di Rika. Poi che è colpa di Mion. Poi che è colpa di Keiichi. E ammazza tutti. Si suicida cadendo come una deficiente mentre ballava la macarena sul cornicione di un edificio di 14 piani. In realtà è il Wataganashi-Hen visto dal punto di vista di Shion, giusto per incasinare le cose di più e per far perdere il tempo ai Nerd.

Tsumihoroboshi-hen

Tornano tutti in vita e non si ricordano una mazza in salamoia. Rena scopre che una donna vuole truffare suo padre e l'ammazza (tanto per cambiare...). Poi ammazza anche lo zio di Satoko (che anche in questa saga è lo stronzo del villaggio) tagliandogli amorevolmente la gola con la mannaia che porta sempre appresso manco fossero tampax e si fa aiutare dai suoi amici a nascondere il cadavere. Poi uno di loro fa l'infame e scoprono tutto.Rena se ne va dalla simpatica Hinazawa (passando inosservata nonostante la mannaia che si porta dietro), ma poi torna e mette sotto ostaggio la scuola con un piano suicida usando due bombe (in caso una non l' avesse uccisa) Alla fine Keiichi e Rena combattono sul tetto della scuola in stile matrix, si mettono a piangere, si abbracciano e poi ritornano in vita e non si ricordano più niente... il futuro di questa saga (che nonostante tutto finirà di merda) è raccontata nel primo episodio di Higurashi no Naku Koro ni Kai.

Note

  1. ^ Non pretenderai mica che ogni volta mi rimetta a scrivere Higurashi no Naku Koro ni, eh?
  2. ^ Perché, un paese in cui muoiono tutti i coglioni non lo definite allegro?
  3. ^ E poi si lamentano dell'inquinamento delle acque!
  4. ^ Keiichi a parte.
  5. ^ A Keiichi piacciono le tettone, quindi togliamo le mocciose. Poi togliamo anche Shion che saprebbe ammorbare i coglioni anche ad un santo.
  6. ^ Ovviamente Satoko.
  7. ^ Mai giocare a poker senza portarsi i soldi.


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