Homo habilis
L'Homo habilis (in alcuni casi è dishabilis) è una specie di ominide primitivo diversamente evoluto che si è estinto circa 1,5 milioni di anni fa
su tutto il pianeta tranne che in Messico. Secondo i dati in possesso della Nasa questi ominidi hanno popolato la Terra durante il Paleolitico inferiore, e non si sa ancora se la loro scomparsa sia da imputare a suicidi di massa o ad una naturale involuzione che li portò a diventare scimmie decerebrate e successivamente gargoyles di pietra.
Aspetto fisico
Dall'altezza simile a quella di uno scimpanzé, gli habilis si distinguevano dai loro predecessori, gli Australopiteci, per la presenza di quattro zampe (tutte anteriori) più due arti aggiuntivi paragonabili ai piedi ma utilizzati per lo più come mani, e tuttavia ancora privi di pollice opponibile e di pollice verde. Era quindi un sestupede.
Complessivamente il fisico era ancora a forma di banana, il che non faceva che accentuare l'aspetto da temibile predatore. L'assetto era quello tipico delle scimmie predatrici della savana: gambe corte e forti, zampe robuste, zanne affilate, occhi iniettati di sangue, orecchie a punta, e la tipica lunga proboscide usata per cogliere le puffbacche dagli alberi. I denti risultano essere aguzzi e appuntiti, adatti per strappare la carne alle prede catturate e per succhiare il loro sangue, ma anche per arrampicarsi sulle rocce allo scopo di fuggire dai predatori più grossi, come i mammuth dai denti a sciabola o i temibili asini volanti del deserto[1]. Sì, usavano i denti per arrampicarsi. Ad ogni modo, basandoci sui reperti archeologici e sui dati derivati dalle datazioni al carbonio, possiamo affermare con buona approssimazione che l'Homo habilis è per il genere umano ciò che la Fiat Panda è per il mondo delle automobili.
(H)abilità e disabilità
L'Homo habilis utilizzava gli arti superiori per aiutarsi nella deambulazione e quelli inferiori per sbucciare le banane. Segno che qualcosa non gli era ancora del tutto chiaro. Tuttavia si è ugualmente guadagnato l'appellativo di "habilis" grazie alle sue abilità nella manifattura. E forse anche perché è stato il primo ominide in grado di lavorare in maniera rudimentale la pietra e il legno onde ricavarne oggetti utili come pietre e legno. E mazze da baseball per uccidere le zanzare. Essendo ad uno stadio evolutivo decisamente primitivo, non aveva un vero e proprio linguaggio, si limitava a tenere tutto dentro senza esternare i propri sentimenti. Quando doveva comunicare, tuttavia, lo faceva attraverso il linguaggio degli sputi. Infine, al contrario di quanto si possa pensare, non era in grado di volare.
Comportamenti tipici
Siccome questa specie di essere umano è vissuta più di un milione e mezzo di anni fa, la sola testimonianza che abbiamo è quella dei ritrovamenti fossili. Dunque stando a tali ritrovamenti possiamo affermare che l'unica cosa che questi ominidi facevano era restarsene sdraiati per terra in un punto qualsiasi fino a quando la sabbia non li ricopriva del tutto. Infatti è così che gli archeologi li hanno ritrovati. Probabilmente andavano in letargo sottoterra e lì morivano senza accorgersene. Forse è così che si sono estinti, ma loro non sanno di essersi estinti. Alcuni scienziati ritengono che i ritrovamenti fossili degli Homo habilis siano semplicemente in letargo e potrebbero svegliarsi da un momento all'altro.
Divisione dei compiti
Questi uomini primitivi trascorrevano la maggior parte del loro tempo cercando di procurarsi del cibo. Alcuni di loro, però, erano troppi primitivi anche per quei tempi e a causa della loro inettitudine o della loro pigrizia venivano relegati a compiti secondari come ad esempio tenere in ordine le caverne, inventare cose utili, dare un nome a tutto ciò che ancora non aveva un nome. Fu così che nacque la categoria dei fancazzisti, da cui germogliarono, millenni più tardi, i filosofi e gli scienziati nonché gli artisti. I maschi alfa invece organizzavano battute di caccia oppure giochi di società. Alla caccia partecipavano di solito gruppi di 8-10 individui, che si scagliavano sulle prede con l'ausilio di mazze di legno, pietre, oggetti vagamente contundenti.[2]
L'estinzione
Circa 1,5 milioni di anni fa, gli Homo habilis furono sfrattati dalle savane dalla comparsa di una nuova specie di ominide, più alto, più cazzuto, più intraprendente, più virile. Stiamo parlando del famoso Homo erectus, il quale scacciò i suoi predecessori tirando loro sassi e mele marce e mettendoli in fuga. Alcune leggende narrano che gli habilis si siano rifugiati in quella che oggi è l'attuale Europa, dove il clima era particolarmente freddo, e si siano così trasformati in Neanderthaliani o in abominevoli uomini delle nevi.