Idra di Lerna

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« Che fatica, però! »
(Ercole su Idra di Lerna)

L'idra di Lernia era una brutta bestia. Aveva nove teste e nove colli ed era incazzatissisma perché non trovava camicie che le andassero bene. Quest'idra era figlia di due mostri, Idrovora e Idrante, che sfornavano schifezze in continuazione. Idra di Lerna era infatti sorella del Leone Di Lernia, di Cerbero, della Sfinge e di Franco Califano. L'idra di Lerna si divertiva a spaventare i passanti vicino alle paludi. Nessuno sa perché i passanti dovessero passare proprio di li. L'idra è un mostro leggendario unico, non come i Bigfoot che ormai ce ne sono ovunque, quindi vale di più.

La leggenda

Nuoooo! Ma è solo un cucciolo! Ma non era alto 20 metri?

Un giorno, mentre Ercole e Maciste passeggiavano in centro videro arrivare di corsa il Suv di un amico, il Mario, che confidò loro di avere acquistato su Olimponet un uovo illegale di un animale esotico e che ora la situazione gli era un tantino sfuggita di mano. Ercole salì sull'auto pronto ad entrare in azione mentre Maciste che non riteneva la prova degna della sua possanza, optò per affrontare un kebab moooolto piccantissimo.
Solo quando arrivarono a Lernia si accorsero che quel salame di Ercole aveva sbagliato a scrivere la destinazione sul navigatore, e ci vollero altre tre ore di autostrada per raggiungere Lerna. Quando arrivarono videro il villaggio completamente distrutto e uomini, donne e bambini mezzi masticati a terra. Poiché Ercole era sostenitore della buona creanza stabilì che un essere che non finiva quello che aveva nel piatto, non poteva che essere un gran maleducato, quindi decise di dargli una lezione. Prese il crick dal bagagliaio e si avviò verso la palude. Qui la bestia si mostrò agitando le nove teste come tanti serpenti. Forse il crick non era abbastanza. Così Ercole estrasse la sua spada e iniziò a menar fendenti e tagliare capocce. Purtroppo da ogni testa che recideva ne spuntavano due ancora più incazzate, ed Ercole non potè evitare di pensare all'analogia col parlamento. Fu così che gli venne un'idea e con ogni colpo di spadone decapitare mazzi di teste: da nove che erano divennero trentasei, poi settantadue, poi centoquarantaquattro, duecentoottantotto, in seguito... mmm... ora ci vorrebbe una calcolatrice... In ogni caso all'undicesimo taglio le teste erano 18.432 e cominciavano a stare veramente strette. Bastò un'altra potatina e morirono tutte soffocate o di embolia. Tutte tranne una che era immortale.

« Eeeeeee... cheppalle però, eh! Stavo vincendo... e tutte le volte c'è la trovatina del cazzo... cioè, ma ci rendiamo conto che anche il colpo di scena ha rotto i coglioni? Così lo fate diventare un luogo comune! Ma tanto cazzo vi frega, poi risolve tutto l'eroe, vero? »
(Ercole un po' inacidito)

Vedendo che Idra in difficoltà, Era (una dea al passato), che non c'entrava un cacchio, le mandò un aiuto, Carcino. Idra alla vista dell'alleato fu presa da sconforto:

- Idra: “Naaaaaah! Ma sei ubriaca? Voglio dire io sto combattendo contro Eracle! Capisci Eracle? Un fottutissismo SEMIDIO! Capisci semidio? Porcamadonna? Potevi mandarmi, che so, il Kraken, un esercito di non-morti... guarda, mi andava bene anche un ammuntadore, ma no! Tu chi mi mandi? Mi mandi un granchio? Ma ti sei bevuta il cervello?”
- Era: “Eracle? Non Achille? Pensavo che una pinzata nel tallone avrebbe potuto funzionare... la prossima volta chiamalo Ercole, come tutti i cristiani, sennò va a finire che uno si confonde!”
Pare che con le teste mozzate si faccia un'ottima crema di bellezza.

Quando Ercole ebbe finito il suo panino alla polpa di granchio si girò verso Idra.

« Senti facciamo una cosa: io adesso mi giro e vado verso di là, tu ti giri e vai dall'altra parte e chi si è visto si è visto, mettiamoci una pietra sopra! »
(Idra in evidente difficoltà)

Fu così che Ercole ebbe l'idea si schiacciarla sotto un grosso macigno. Euristeo, un pazzo che si aggirava nei campi da calcio delle parrocchie credendosi un arbitro, dichiarò la vittoria non valida poiché Idra anche se spappolata sotto un masso era viva poiché la sua testa era immortale.

Quindi bambini, ora avete capito perché la mamma si raccomanda di non sollevare mai sassi sconosciuti.

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