Ippogallo

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L'ippogallo: uno dei tentativi di Dio (andato malissimo) di fare Pegaso.

L'ippogallo è una creatura ibrida fantastica (anche se non condividiamo tutto questo entusiasmo) della mitologia greca. È un essere metà cavallo e metà gallo, dal caratteristico verso:

« Chicchiricc-hiiiiiiiiiiFrrrrrr »
(...e questa potevamo risparmiarcela)

Sebbene la più antica rappresentazione risalga al IX secolo Ac/Dc, nessuno ne ha mai parlato volentieri fino a giovedì scorso, durante una puntata di Porta a Porta dal titolo: "Si è vero, il Paese sta andando in malora ma noi ci sentiamo in vena di cazzeggiare". A questo punto si è reso indispensabile scriverne, perché il pressappochismo di alcuni insetti poteva gettare i molti interessati in confusione.
Il bestio è un elemento tipico della pittura vascolare (quella fatta col sangue) e dei bassorilievi del tardo ellenico (quelli fatti da un tizio di Atene che non era propriamente un genio).
L'ippogallo non ha alcun vincolo di parentela con Cicciolina, e nemmeno con Michel Platini.

Etimologia

Il termine ippogallo è la traduzione italiana della parola greca ἱππαλεκτρυών (hippalectryon, hippie elettricista), cosa che non può che lasciarci del tutto indifferenti.

Caratteristiche

N.B. L'immagine che segue è realizzata in modo da apparire in 3 dimensioni con l'uso di occhiali specifici, muniti di una lente color malva e di una verde pisello. Senza di essi potrebbe risultare non corretta.

Un ippogallo raffigurato su un vaso cerimoniale del Tempio di Azzuffho (Tebe).


L'aspetto descritto da Aristofane ne Gli uccelli (opera ritenuta erroneamente di Alfred Hitchcock) è coerente con le rappresentazioni artistiche note:

  • una parte anteriore di cavallo, compresa la testa, il garrese, gli arti anteriori e le briglie;
  • una parte posteriore di un gallo, riconoscibile per la coda variopinta e lo stemmino di Francesco Amadori;
  • una parte centrale provvista di sella, borraccia e Winchester.

Un testo attribuito a Esichio di Alessandria cita tre diversi tipi di ippogalli:

(Prof. Esichio Bröker, relazione al convegno Bestie partorite dal Demonio. Atene, 2 giugno Boh.)

È spesso confuso con il grifone, ma sarebbe come paragonare Riccardo Ferri a Lionel Messi. Da recenti studi è emersa una verità insospettabile: è brutto forte.

Raffigurazioni

Riproduzione di un ippogallo.

La più antica rappresentazione conosciuta di un ippogallo è su un askos[1], fatto risalire (a rischio di un'ernia) al IX secolo a.C.. Diventa un tema comune nella seconda parte del VI secolo, generalmente raffigurato con un giovane cavaliere persiano a fianco, o con una baldracca macedone sotto. "Ma allora, da dove ha origine il mito?" L'abbiamo chiesto ad Alfio-Jörg Büttner, titolare della cattedra di Escoriazioni alle ginocchia presso l'Università Cattolica di Lipsia.

Intervistatore : Lei propende per l'origine persiana o macedone?
Prof. Büttner : Io preferisco le tapparelle e una bella fetta di melone.

Purtroppo l'esimio luminare tedesco ha 93 anni ed è inoltre afflitto da una forma d'arteriosclerosi denominata Azimut[2], che gli fa dire alternativamente una cosa ironica, oppure una stronzata priva di senso. Ci terremo il dubbio, ma cercheremo di farci rimborsare almeno il biglietto del treno. L'analisi del motivo, avvalorata dai costumi indossati dai soggetti, e da una generosa donazione del consolato del Qatar, suggerisce che potrebbe aver avuto origine in Medio Oriente, durante il regno di Saladino. Le figure nere sono storicamente provenienti quasi esclusivamente dall'Attica, che è la zona più a nord della Palazza[3].
Nel 1883, nel corso di alcuni scavi a Volterra, furono rinvenute cinque monete con raffigurazioni di ippogallo. Il fortunato scopritore, ignaro del loro inestimabile valore, invece che comperarci tutta la provincia di Pisa se le giocò (perdendole) in una partita a battimuro la sera stessa.

Simbolismo

Per secoli si è dibattuto sul significato dell'ippogallo, la disputa è giunta ai nostri giorni. Da una parte c'è chi lo ritiene una figura apotropaica, dall'altra chi ne coglie un evidente simbolismo psicopompo.

Il cowboy Desmond "Lazo" Carrasco col suo destriero Pullaster, ritenuto erroneamente un ippogallo.

Se solo ci spiegassero di che cazzo stanno parlando potremmo schierarci per l'una o l'altra parte ma, visto che i saccenti sono simpatici come avere la candidosi, li ignoreremo entrambi e daremo visibilità alle credenze popolari, secondo le quali, sognare l'ippogallo ha i seguenti significati:

  • un figlio di puttana suonerà il citofono alle 5 di mattina per mettere le pubblicità nella cassetta del condominio;
  • uno zio barbone verrà a passare il Natale a casa vostra e vi si romperà la doccia poco prima del suo arrivo;
  • una cicogna farà il nido nel vostro barbecue, proprio quando vi si sono scongelate due quintali di bistecche per un guasto al frigo;
  • otterrete la carica di Presidente della Regione Trentino ma, durante il viaggio, il territorio sarà conquistato dagli indipendentisti del Südtirol e annesso all'Impero austro-ungarico;
  • una probabile perdita finanziaria;
  • una probabile perdita idrica;
  • una probabile perdita di urina;
  • una probabile perdita della grondaia;
  • una probabile perdita e basta.

Note

  1. ^ pitale utilizzato dalle ostetriche di Cnosso
  2. ^ dal nome del cane del suo scopritore
  3. ^ scusate

Voci correlate