Ivan Capelli
Ivan "adesso non ho più i" Capelli è stato una delle tartarughe leggendarie della Formula 1. Ha avuto la possibilità di guidare la seconda versione del Tir Ferrari e di essere cacciato alla stessa maniera di Prost: "Orribile rapporto di squadra e zero risultati concreti, ma è colpa della macchina".
Adesso insieme a Gianfranco Mazzoni si diverte a raccontare la Formula 1 come fosse un fumetto satirico o un'opera fantascientifica[4].
Vita
Capelli nacque nel 1913 con una quantità impressionante di capelli, tanto che i medici dovettero tagliare prima i capelli e poi il cordone ombelicale del bambino. I capelli ricrebbero subito dopo ancora più lunghi e neri, tanto che la madre doveva girare sempre con in mano un paio di forbici quando doveva allattare il piccolo.
Con la crescita i capelli cominciarono a diminuire, tanto che quando era ormai un ragazzino alle sue prime esperienze con le macchine a quattro ruote, la tanto sospirata "brezza tra i capelli" divenne un'utopia irraggiungibile.
Grazie alla continua diminuzione di capelli riesce finalmente ad arrivare in Formula 1 e a realizzare il suo sogno.
Dopo il ritiro dalle corse, comunque, Ivan Capelli perse praticamente tuttii capelli che aveva ancora in testa per una rara malattia chiamata Perdita dei Capelli e infatti al giorno d'oggi pensa spesso ai bei vecchi tempi in cui aveva i capelli in stile Rapunzel.
Formula 1
Il suo debutto non fu dei migliori: aveva una macchina così scadente che i carabinieri non avrebbero saputo riconoscere il modello da quanto era vecchio. Dei quattro anni nel team che stava per arrivare alla fine della sua vita, riuscì solo a collezionare un podio e un numero talmente elevato di ritiri da non poter essere nemmeno lontanamente raggiunto da Nelson Piquet Junior nei suoi due anni di disastrosa attività.
Il pilota italiano, approdando in Ferrari, vedeva realizzato il suo sogno, ma fu una vera doccia fredda. Infatti la Ferrari aveva tirato fuori il modello guidato dal Professore: non avendo soldi a disposizione per costruire una nuova macchina decisero di riciclare quella vecchia spacciandola per nuova.
Il rapporto diventò così teso che la Ferrari, volendo evitare una reazione alla Prof, decise di cacciare Capelli prima delle ultime gare e sostituirlo con un qualsiasi altro pilota di Formula 1. Tentò poi la fortuna nella Jordan ma ricevette solo delusioni, tanto che la sua voglia di correre arrivò all'ultimo cerchio dell'Inferno e decise di abbandonare il volante, che andò a fare compagnia ai capelli nell'oblio.
Il passaggio da pilota a telecronista Rai
La Rai ha un'unica soluzione per mantenere la sua credibilità di fronte allo scarso numero di telespettatori di Formula 1 causata dalla non impeccabile telecronaca di Mazzoni e dalle impalpabili conoscenze tecniche riguardo macchine e piste: l'ineluttabile soluzione è assumere un ex pilota, possibilmente qualcuno che avesse sfiorato il volante Ferrari.
Purtroppo Badoer non era disponibile poiché doveva portare al pascolo le auto e prendersi cura della sua campagna, mentre Marc Gené si era già legato con un patto di sangue a Sky.
L'unica scelta possibile ricadde su Ivan Capelli, che si stava occupando della sicurezza delle macchine, mettendosi al volante ubriaco marcio oltre che a giocare ogni tanto a calcio nella Nazionale Piloti.
La proposta venne fatta e per amore della banconota Formula 1 Ivan decise di assistere Mazzoni nel commento di prove e gara, con sorprendenti risultati:
- Regala ad Astronzo e Trullallero la gioia di possedere due fratelli[5] che partecipano pure loro alla Formula 1.
- Allunga o accorcia il circuito a seconda di cosa ha mangiato a colazione.
- I piloti possono fare errori simili, ma completamente diversi.
- Quando guarda un pilota lo chiama con il nome di un altro pilota, anche se ha la macchina completamente diversa.
Curiosità
- La Ferrari di Ivan Capelli viene ricordata dai piloti come camion versione "macchina da corsa"[6].
- È stato l'ultimo pilota itagliano a fare punti a Monza con la Ferrari.
- È andato meglio di altri due grandi talenti italiani: Fisichella e Badoer[7], che hanno avuto la possibilità di guidare l'auto italiana.
- Gli hanno proposto di guidare al posto di Badoer, ma lui ha rifiutato[8].
- Ricorda in continuazione di essere stato il compagno di squadra di Barichello quando il pilota brasiliano non si ricorda di lui
- Insieme a Mazzoni ha fatto l'avvocato difensore a Fisichella per giustificare le deludenti prestazioni della macchina.
- Quando parla a volte riesce a pronunciare in maniera corretta diverse parole.
- Riesce a svelare alla perfezione le ragioni tecniche dietro a qualunque ritiro stia commentando avendoli sperimentati tutti quand'era pilota.
- Utilizza i termini "in scia" e "gli pneumatici" al posto della punteggiatura.
Note
- ^ In pratica la partenza è a Barcellona, l’arrivo è a Malaga e il pit-stop si fa a Siviglia, al dodicesimo autogrill.
- ^ Questa era l'affermazione giusta.
- ^ Non quell'altro, eh!
- ^ Al secondo di come il cervello del singolo telespettatore reagisce di fronte alle loro parole.
- ^ Se minori o maggiori non si è mai saputo.
- ^ Dalle prestazioni avute in pista, non c'era soprannome più perfetto.
- ^ Che talenti, eh?
- ^ Aveva capito che la macchina di quell'anno era un cesso e si è evitato una brutta figura, lasciandola fare a Fisichella