Jackson Pollock
Paul Jackson Pollock (all'anagrafe Pol Jackson Paullock) (Zack e Cody, 28 gennaio 1912 - Ellis Island, 11 agosto 1956) è stato un pittore e fanfarone statunitense, considerato uno dei maggiori esponenti dell'Espressionismo astratto, dell'Action Painting ma soprattutto del fancazzismo e della truffa artistica. Ha avuto anche una fattoria.
Biografia
Infanzia e giovinezza
Jackson Pollock nasce a Cody, nel Uaioming, da Zack Pollock e London Tipton. Nonostante ciò il piccolo Jackson passa la sua vita fra l'Arizona e la California, senza sapere quale sia l'una e quale sia l'altra.
Pollock è un ragazzo maturo: a 9 anni compra una bicicletta con i soldi risparmiati smettendo di fumare, e a 12 anni diventa un alcolista dopo aver ucciso un suo compagno d'asilo.
In latitanza, ha modo di entrare in contatto con i nativi americani grazie a suo fratello Charles, che lo porta più volte in diversi casinò indiani. Nel 1929 si trasferisce a New York, dove fa la domanda alla Art Students League. Per entrare nell'accademia diventa allievo del pittore Thomas Benton, e insieme a suo fratello inizia a dipingere e a disegnare, purtroppo male. Alla morte di Thomas Benton, 4 anni dopo, Jackson può cominciare a definirsi un vero artista, poiché dopo lunghi mesi di impegno e costanza ha finalmente imparato a creare opere d'arte. Purtroppo però quei bastardi della Art Students League non lo prendono comunque.
Celebrità e Action Painting
Nel 1945 Jackson Pollock fa l'importante scelta di sposarsi. Con l'arte. Si trasferisce così in un fienile a Springs, a Long Island. Essendo inetto nel montare il cavalletto, decide di stendere le tele per terra e di dipingere in quel modo. Essendo impedito anche a dipingere, divorzia con l'arte. Nello stesso anno però, adirato per una sconfitta della Roma, sceglie di prendere qualche barattolo di vernice e di gettarlo sulla tela. Ne esce solamente una tela sporca di vernice, ma Pollock riflette sul fatto che anche DJ Francesco ha fatto carriera nella musica, così prende il suo quadro di 6 metri per 8 e lo fa esporre al museo dell'arte moderna di New York. Vende così la sua opera a qualche collezionista idiota e intasca molti soldi. Ha così una grande idea: rapinare il museo e scappare in Messico, ma nell'atto di comprare il revolver stabilisce che è meglio continuare a dipingere nel modo con il quale aveva venduto la prima tela. E poi, i Messicani puzzano.
Per farlo sembrare un vero artista, le riviste dell'epoca rinominano questo suo metodo Getto di vernice sulla tela, poi sostituito con drapping perché agli americani piace abbreviare le frasi per risparmiare tempo.[1]
Nel 1956 la rivista New Yorkese Time lo soprannominò Jack the stripper, non perché era uno spogliarellista ma per un errore tecnico: sulla macchina da scrivere non c'era il tasto per la lettera d.
Negli anni '40 Pollock abbandona un momento la tecnica del dripping e si avvicina a quella del sand-painting, poiché aveva perso il suo barattolo di vernice preferito. A influenzare la sua arte sono stati anche i muralisti messicani, i surrealisti e le scatole di cereali: Pollock negava l'esistenza del cazzo caso, dato che prevedeva già come sarebbe venuto fuori il suo quadro, prima ancora di fare colazione.
Nel 1950 il fotografo Hans Namuth decide di fotografare la Statua della Libertà. Proprio in quel momento da quelle parti passa Jackson, il quale lo invita a fare un servizio che avrebbe ritratto il pittore all'opera.
Morte
Nel 1956, anno in cui l'alcool aveva 14 anni, dopo che l'artista aveva lottato tutta la vita con Cassius Clay, la vita di Pollock fu stroncata da un incidente stradale. No, era Cassius Clay che aveva 14 anni, e non l'alcool.
La morte fu causata dallo stato d'ebbrezza del pittore, e la salma fu riconosciuta dal suo amico artista Conrad Marca-Relli. Lo riconobbe perché il suo corpo deformato dall'accaduto somigliava tanto a un suo stesso action-picture.
Si trova tutt'ora al Green River Cemetery; la sua fossa venne interamente scavata con una cazzuola e la tomba venne ricoperta non a badilate ma a secchiate di colore.
Sulla sua lapide campeggia la scritta:
Tecnica ed espressione
Jackson Pollock utilizzava la tecnica del dripping e oggetti alquanto strambi per un pittore. Molti dicono che usasse cazzuole e spatole per via della sua tecnica, ma non era questo il vero movente:
La spatola è tuttavia un uccello rampicante, e Pollock non aveva amici muratori, quindi si ritiene impossibile che abbia potuto sul serio utilizzare questi strumenti nel portare a termine le sue opere. Nel 2000 gli studiosi della Bart University di Boston sono riusciti a scoprire la tecnica dell'artista statunitense e a capire quali erano i suoi strumenti:
Opere
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Mural, 1943
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The She-Wolf 1943
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Mucchio di linee e macchie di vernice 1947
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Number 5, 1948
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Guernica: alternative and best version 1950
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Blue Poles (Pali blu), 1952