Giamaica
Giamaica | |||||
| |||||
Motto: God Bless Reggae and Marijuana (Bomboclat in lingua swahili)
| |||||
Inno: Is this Love?, di Bob Marley.
| |||||
Come viene vista la Giamaica sulla mappa secondo il resto del mondo
| |||||
Capitale | Kingston
| ||||
Maggiori città |
Port-au-Prince, Nairobi, Addis Ababa, Kampala | ||||
Lingua ufficiale |
| ||||
Governo | Democrazia rastafariana comunista
| ||||
Capo di stato | Bob Marley
| ||||
Riconosciuta da | Etiopia, Jugoslavia, Calabria
| ||||
Area | Da Kingston fino a Havana, passando per il Haiti
| ||||
Popolazione |
10 milioni di consumatori di marijuana che amano il reggae | ||||
Moneta | Marijuana
| ||||
Religione |
Rastafarianesimo 90%, Reggaeismo 50%, Cristianesimo 20%, Islam 10%, Comunismo 15% | ||||
Sport nazionale |
Consumo di marijuana e ascolto di reggae | ||||
Sito internet | www.welovereggae.gov
| ||||
La Giamaica è un'isola situata nel Golfo di Napoli fra le isole di Procida e di Australia. Famosa per il suo caratteristico colore verde, colore donatole dalla grandissima quantità di marijuana ivi coltivata, che è anche il prodotto maggiormente esportato, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti. Fu fondata nel 1946 dal re Bob Marley I. L'inno nazionale di questo stato è no uoma no crai (che in italiano vuol dire: no amico/a trans non piangere) suonata a flatulenze ascellari in stile reggae molto appassionato.
La Giamaica è salita alla ribalta internazionale dopo aver vinto le Olimpiadi nel bob a 4 mentre giravano lo spot di una nota ditta automobilistica italiana.
Storia giamaicanNa
La Giamaica non è sempre stato uno Stato in stato allucinatorio, come lo è oggi. Dopo la formazione dell'isola, avvenuta in seguito alla precipitazione di un grosso meteorite colonizzato da alieni comunisti e bastardi in pieno mare, la popolazione era soggetta a uno stretto regime comunista e bastardo. Il proibizionismo posto da quest'ultimo impediva alla gente, nonostante l'enorme quantità di materia prima che cresceva ovunque e comunque, di fumare marijuana.
Fu in seguito alla rivoluzione portata da Bob Marley, noto condottiero e stratega del tempo, che l'isola ottenne la tanto agoniata libertà. Cruciale fu la Battaglia di Canne, svoltasi il 2 agosto 1946, giorno in cui ci fu una lotta senza quartiere tra i comunistissimi alieni comunisti, guidati dal generale Wlady, e i reazionari di Marley, tra cui ricordiamo Homer Simpson, Caparezza, Peter Griffin, LeBron James, il drogatissimo Gianfranco Fini e una folta schiera di hippie.
I rivoltosi, armati di svariati spinelli, invasero il palazzo del governo e lo riempirono di così tanto fumo, ma così tanto fumo, che i pochi alieni comunisti rimasti ancora in piedi fuggirono e si rifugiarono in Bazookistan, per non farsi più vedere.
Il neo-eletto re Bob Marley I legalizzò tutto quello che poteva legalizzare, in nome delle libertà di bucarsi, di cannarsi, di pipparsi, di incularsi, di farsi e di strafarsi. Tanto che da allora, in Giamaica, chiunque iniziò a fumare: donne e bambini, grandi e piccini, cani e pulcini. Chi non abbia in bocca uno spinello 24 ore su 24 è punibile, ai sensi della Legge Sballoni, tramite multa dai 2 ai 10.000 dollari, oppure tramite reclusione, dai 2 ai 10.000 anni. Inoltre la legge Dugongo, emanata nel 1948, ha costretto tutti ad ascoltare o a produrre solo ed esclusivamente musica reggae.
Fu così che, grazie al commercio di fumo buono, avvenne il favoloso boom economico giamaicano. L'isola divenne famosa in tutto il mondo, attirando turisti in gran quantità, soprattutto grazie ai suoi molti musei e luoghi di cultura.
Nacque allora lo stato della Giamaica come oggi lo vediamo, ovvero un paradiso per gli amanti del verde, un aulente giardino botanico, un accogliente e fumoso abbraccio, teso a chiunque si accinga a varcare i confini di questo straordinario luogo dello sballo. Yeeeeah... (l'autore sviene tra i fumi).
Letteratura giamaicana
Certamente il libro più importante della letteratura giamaicana è Canne al vento, premiato con il Nobel nel 1913. Esso narra di tre donne trafficanti di marijuana dai nomi tipicamente rastafariani di Ruth, Ester e Noemi. Il libro tratta dei problemi esistenziali che scaturiscono dall'impossibilità di accendersi una canna se si è esposti al vento.
Cultura popolare
La cultura popolare giamaicana è evoluta rispetto a quella occidentale. Infatti i giamaicani, al 99,9% dediti alla cultura rastafariana, hanno meditato a lungo, fino ad arrivare alla conclusione che:
- non vale la pena di lavorare
- vale la pena di sballarsi tutta la vita
Non ci sono altri dogmi per i giamaicani.