Joachim Löw

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Löw omaggia CR7 con un piccolo presente, direttamente dal suo naso.
« Ya, ya, noi pattiamo Italia! Loro ezzere usciti come pirla in zcorzi montiali, noi ezzere arrifati terzi. »
(Joachim Löw prima di Germania-Italia ad Euro 2012)
« Brutti manciaspachetti ti schaizer! »
(Joachim Löw dopo Germania-Italia ad Euro 2012)
« Sono stati mesi terribili. »
(Minatore cileno rimasto bloccato nel naso di Löw nel 2010.)

Joachim Löw è un noto speleologo che nel tempo libero ha l'hobby di allenare la nazionale di calcio tedesca.
Con la sua piccola creazione amatoriale è riuscito a raggiungere risultati straordinari, completando la sua collezione di secondi e terzi posti, rovinata, suo malgrado, da un'imbarazzante vittoria nei Mondiali 2014.

Carriera da giocatore

Sembra strano, ma costui ha anche giocato a calcio, all'insaputa della Bundesliga. E in piazze di primissimo livello, almeno per quanto riguarda la produzione di würstel, birra e filosofi.[1]
Negli anni ha militato in squadre come Friburgo, Stoccarda, Eintracht Francoforte, ma anche in Svizzera, per sbaglio, credendo che le squadre fossero tedesche, per via del nome in lingua tedesca. Per evitare di subire l'ennesima truffa, nel 1995 decise di ritirarsi e di diventare allenatore, ma, siccome è una persona originale, volle farlo nella stessa stagione, spacciandosi per tecnico.

Era attaccante, anzi, bomber, ma non interpretò mai quel ruolo alla perfezione e cercò sempre di scalare la classifica dei cannonieri a suon di caccole contro il portiere, ma l'organizzazione malvagia nota come DFB non volle mai riconoscergli le reti. Sicché il conteggio ufficiale delle reti non gli rende giustizia.

Carriera da allenatore

Löw elabora nuovi schemi per la sua squadra.

Visto l'enorme successo e le valanghe di gol a partita, Löw nel 1992 comincia a dedicarsi ad un qualche hobby costruttivo, come tutti gli uomini in prepensionamento, che solitamente optano per il bricolage o per il porno. Non sapendo però cos'è una fresa rotante[2] ed essendo molto alte le tasse sul porno (in un'epoca triste, in cui Internet era ancora un cesso a pedali), decise di diventare allenatore, per ammazzare il tempo, ma soprattutto qualche promettente carriera.
Ignorando il saggio consiglio del grande calciatore e amico Casella di praticare trekking sui carboni ardenti, inizia dunque ad allenare le giovanili di una qualche squadra, probabilmente la Tuttocuoio Calcio a 5 dopolavoro del giovedì sera. Dopo essere stato giocatore-allenatore, interpretando malissimo entrambi i ruoli ottenne la sua prima panchina. In Parco Sempione.
Riuscito a sradicarla dalla sua sede di cemento, la piazzò a tradimento alle spalle di Rolf Fringer, allora tecnico dello Stoccarda e lo convinse di essere il suo secondo. Quando questi scelse una panchina più prestigiosa quale quella della Nazionale di calcio della Svizzera, Löw pensò si trattasse di uno scherzo, poiché la Svizzera non era più prestigiosa dello Stoccarda. Ma, se è lecito che la realtà superi la fantasia, fu ancora più lecito per Löw prendere il suo posto e ottenere il suo primo incarico da allenatore. Se non si considera la carriera nel Kanto.
Come tecnico dello Stoccarda ottenne grandi successi, anche grazie al famoso triangolo magico: vinse la Coppa di Germania, non vinse la Coppa delle Coppe e nemmeno la Bundesliga, arrivando quarto. Già all'inizio della sua carriera è possibile notare l'odio atavico per la vittoria.
Dopo una breve parentesi nel Fenerbahçe, talmente breve da non fargli neanche rendere conto di aver lasciato la Germania per la Turchia[3] tornò felicemente in Germania, dove conquistò una preziosa retrocessione: per questo fu estradato nuovamente in Turchia, dove però la legge islamica impedisce agli uomini di mettersi le dita nel naso e successivamente in bocca. Fu dunque spedito in Austria con un Intercity diretto a Innsbruck. Qui vinse, anche se, onestamente, non è questa grande impresa battere squadre come il Rapid Vienna. Il club però andò in bancarotta e non poté più permettersi la panchina, che dovette vendere a due comici italiani.
Fu così che, dopo un esperienza all'Austria Vienna, Jurgen Klinsmann lo scelse come suo secondo.

CT della Nazionale

La Nazionale tedesca sotto la guida di Löw.

Dopo un mondiale strepitoso per la Germania, se non ci fosse stata l'Italia, nel 2006 venne scelto come nuovo CT.
Memore dell'esperienza in Turchia e forte della presenza di una nutrita minoranza turca in Germania, capì che poteva far passare chiunque per un giocatore tedesco, anche perché sono finiti i tempi del Terzo Reich e a quella bellissima donna callipagea che governa lo stato tedesco piacciono gli uomini con un certo potenziale; iniziò una rivoluzionaria opera di rinnovo della squadra, naturalizzando chiunque riuscisse a dire "Jägermeister".
Fu così che la nazionale si riempì di autentici ariani, come Sami Khedira, Mesut Özil o Boateng, quell'altro. E siccome non c'era quell'amante dei soldatini che è Cassano, poté sottoporli ad un severo addestramento in puro stile cubano, fino a trasformarli in veri e propri automi.

Löw ha appena scoperto di essere campione del mondo.

Ma ogni macchina ha il proprio punto debole: quello della Germania è un virus noto tra gli scienziati col nome di Nazionale di calcio italiana, che, non paga delle ripetute umiliazioni fatte patire a quei poveri mangiawürstel, volle battere Löw sul suo stesso terreno; e siccome gli italiani sono esperti di immigrazione ed emigrazione, bastò offrire a Borghezio un posto al parlamento europeo per distrarre la Lega da quell'invasione di extracomunitari (tra parenti provenienti dal Sudamerica e figli di regolari immigrati senza permesso di soggiorno, insomma, i neri).
I robot tedeschi dimostrarono di non saper resistere neanche a quell'esercito di nani da giardino centrocampisti, noto ai più come Nazionale di calcio della Spagna: grazie a queste loro debolezze riuscirono a perdere in successione europei, mondiali e di nuovo europei, anche perché a Löw l'oro fa letteralmente schifo.
Alla quarta occasione la Germania provò di nuovo a perdere, ma era davvero dura e dovette arrendersi, prima di fronte all'esplosiva pochezza di un Brasile impreziosito da prime punte del calibro di Fred e , poi di fronte all'evidenza che Manuel Neuer è un ottimo portiere e che in Argentina non conoscono la regola del fuorigioco.
E così, suo malgrado, Löw è riuscito vincere un mondiale, tra la gioia del popolo tedesco e il suo disappunto per non aver ottenuto un altro bronzo.

Note

  1. ^ Queste ultime produzioni e uno sketch dei Monty Python gli sarebbero poi serviti a sviluppare il gioco per le squadre che avrebbe allenato.
  2. ^ Ancora oggi crede che sia una delle armi di Goldrake.
  3. ^ Scambiò tutti quei turchi per immigrati vu cumprà.

Voci correlate