Johann Sebastian Bach
Giovanni Sebastiano Ruscello, alias Johann Sebastian Bach, alias Bach, alias Bacchy, alias JSB (e ricercato in mezzo mondo), nato a Bach-ingam Palace, nacque anche ad Eisenach nel 1685 e morì a Leipzig (Lipsia per chi non è poliglotta - e Eisenach cosa vuol dire allora?) nel 1750.
Grande musicista e compositore del terzo secolo a.C., è passato alla storia per la copiosa produzione di musica per coro, orchestra, clavicembalo, organo (passò infatti alla storia per il suo organo, grazie al quale ebbe 21 figli), violino, violoncello, ancora clavicembalo e organo e clavicembalo e organo e un'altra infinità di strumenti che ora non abbiamo il tempo di scrivere tra cui ricordiamo però il clavicembalo e l'organo.
Famoso per il suo severo carattere, detto "bacchettone", ebbe alle spalle uno studio approfondito dei compositori della scuola fiamminga (Bach-ground).
Bach aveva seri problemi all'intestino, infatti l'unico strumento che non sapeva suonare era il suo deretano: il caos che creavano le sue scoregge rimase proverbiale, da cui il termine "Bach-ano" .
Pronuncia del nome
All'università di Lettere, nella facoltà di fonologia, c'è la specializzazione in "Bachofonologia": è lo studio della grammatica fonologica del nome di Bach. Mentre la "b" e la "a" si pronunciano normalmente, il digramma "ch" causa particolari difficoltà. Il cognome, in tedesco, significa "ruscello" e di conseguenza il "ch" finale si deve pronunciare in modo prolungato, biascicato, scatarrato, per circa un quarto d'ora. Questo perché gli sputi e le emissioni di mucosa polmonare (possibilmente da indirizzare sulla faccia dell'interlocutore) rievocano il flusso continuo, placido e ininterrotto di un ruscello, come evoca il cognome stesso. Sovente, dopo la fine della pronuncia del nome, si pone un tovagliolo di lino sulle labbra per ripulirsi dagli sputi. Non è per niente semplice, pertanto si consiglia un intenso allenamento a casa, cercando di prendere bene la mira con gli sputi e cronometrandone la durata.
Bach e Mozart
Giovanni Sebastiano non ha mai incontrato Amadeus perché è morto prima che nascesse, tuttavia Mozart venne alla conoscenza della musica di Bach grazie a Ludovico van Beethoven, che aveva viaggiato nel tempo ed era tornato all'epoca di Bach per tirargli un pugno (i motivi sono sconosciuti).
I Capolavori
I capolavori del Giovanni Sebastiano Bacco sono così tanti che è inutile stare a scriverli perché tanto nessuno avrebbe il coraggio di leggere tutta la lista delle opere principali, quindi mi limiterò a parlare delle celebri fughe: Bach aveva venti figli e 32 amanti quindi sapeva bene come scappare dalle incombenze domestiche: era, quindi, un esperto nello sgattaiolare via dalla moglie che lo rimproverava di non avere abbastanza cura dei figli.
L'Arte della Fuga
In questo clima familiare il nostro Giova Seba concepì l'Arte della Fuga, manuale di fughe, tuttora usato dai condannati all'ergastolo per evadere dalle carceri di massima sicurezza.
Goldberg-Variationen
Le variazioni Goldberg nascono da uno spirito modernissimo di Giova Seba Bach, che già nel 1700 aveva intuito lo sviluppo della musica moderna e leggera, aveva capito cioè che per fare successo non occorreva inventare sempre temi nuovi come si era sempre fatto, ma bastava fare qualche piccolo cambiamento su di un'unica armonia.
Le variazioni vedono il loro inizio un giorno che la Pausini era disperata perché non aveva più idee per il nuovo album; è questo l'evento che spinse Giovanni S. Bach a scrivere 30 variazioni su un vecchio tema di Laura per tirarla su di morale, ma anche un po' per farle vedere quanto lui fosse più in gamba di lei, ma non solo di lei, di tutti! Sì, perché G. Sebastian Bach quando si mette è proprio un fetente.
Alla fine, dopo averle composte le dedicò proprio alla Pausini, ma siccome non sapeva scrivere gli venne fuori dalla penna questa parola, Goldberg, che non significa nulla.
Aria
L'aria è il pezzo iniziale delle variazioni, dalla quale verrà preso come modello la linea di basso.
Fa più o meno così: taaaaa taaaaa tàtataaaa ta taaa ta ta taa taaaaa...
Per eseguire un aria ci vogliono due polmoni così oppure un intestino cosà.
Variazione 1
È una variazione potentissima che per eseguire ci vogliono 7 pianoforti e un clarinetto; solo Glenn Gould ha provato a suonarla da solo ma come si capisce facilmente guardandolo non è più stato tutto in quadro da allora.
Variazione 2
Questa variazione si snoda su due linee melodiche incrociate ritmicamente in cui si può notare una citazione colta alla canzone di Celentano Azzurro.
Variazione 3
Ecco che troviamo il primo canone. Infatti Bach era talmente povero che non sapeva neanche come pagare annualmente la televisione, ha allora inserito nel manoscritto delle variazioni, a ogni multiplo di 3 i canoni degli anni passati, per farli pagare a chi avrebbe regalato gli spartiti.
Variazione 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15
Dalla variazione 4 in poi il nostro geniale Bach non solo varia la linea del basso ma per ogni variazione inventa anche nuovi generi tra i quali il pop, il rock, il tango, il mambo, la disco-dance, il canto per coro di montagna e la dodecafonia, chiamata altrimenti cacofonia.
Variazione 16
Alla francese... così Bach intitola questa variazione, è incredibile come questa musica rimandi ad atmosfere di corti spagnole, italiane, svedesi, nigeriane, neozelandesi e via dicendo... ma se c'è qualcosa con cui questa musica non ha nulla a che fare è proprio la Francia.
Variazione 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29
Dopo la variazione 17 compresa, anche il nostro lucidissimo Bach inizia a dare fuori di testa. Ormai completamente atonali, queste variazioni sono però le più apprezzate dai critici come Giampiero Mughini; perché, come si sa, più una cosa fa schifo più piace ai critici.
Variazione 30
Inno finale alle variazioni intitolato Quod libet, si ringrazia il Creatore non tanto della bellezza del mondo o queste solite cose, lo si ringrazia di aver finito di suonare le strazianti variazioni di cui non se ne poteva proprio più.
Aria da Capo
Al termine delle variazioni resta un'ultima fatica, ri-suonare l'aria iniziale. Cosa insolita, non è dettata questa scelta da chissà che fini artistici, bensì da una sorta di sadismo nei confronti del pianista per il quale è previsto anche quest'ultimo accanimento terapeutico che lo tiene attaccato al pianoforte anche quando l'unico desiderio di quest'ultimo (dopo tutte le variazioni) null'altro è se non la morte.
Bach e il suo organo
Bach amava molto il suo organo ed era solito sollazzarlo in più modi, tant'è che ebbe 27 figli - i quali amarono a loro volta il proprio organo, o anche l'organo del padre.
Si sa di molte organiste rimaste incinte dopo aver suonato sull'organo di Bach la famosa Eiaculazione e Fuga in Re minore.
Il Clavicembalo ben temperato
Una volta, mentre componeva tranquillamente, il povero Giova dovette smettere perché si era spezzata la punta della matita che usava per scrivere i suoi pezzi di clavicembalo. Essendo povero non aveva altre matite da temperare, ma rimediò brillantemente temperando direttamente il clavicembalo, che da allora usò non solo per comporre ma anche per scrivere su carta.
I Concerti Poloslovacchi
Si tratta di 6 concerti grassi dedicati a Uberto l'Obeso, margravio della Poloslovacchia dal 1209 al 1997. Il quinto di questi concerti contiene il più lungo e difficile assolo di clavicembalo della storia: dura circa 3 ore ed è richiesto, fra le altre cose, di suonare con mani, piedi e lingua tutti insieme. Di solito il clavicembalista sviene prima di aver finito l'assolo e, nel frattempo, i restanti orchestrali si addormentano; dunque è raro che si riesca a finire il concerto, andato per questo sotto il nome de "L'Incompiuto". A volte capita, però, che il clavicembalista riesca a finire l'assolo: in tal caso, però, circa il 45% degli esecutori impazzisce e viene contagiato da malattie indicibilmente gravi: ogni volta che si esegue questo brano, quindi, è indispensabile avere un sostituto del clavicembalista.
Tutte le Opere
Sono più di venti milioni di pezzi musicali, oltre ai precedenti su elencati. Utilizzando il numerodi catalogo progressivo BWV (Bach Wunderbarzahlschaftegemusesuppehat Verzeichnis), abbiamo: BWV1, BWV2, BWV3, BWV4, BWV5, BWV6, BWV7, BWV8, BWV9, BWV10, BWV11, BWV12, BWV13, BWV14, BWV15, BWV16, BWV17, BWV18, BWV19, BWV20, BWV21, BWV22, BWV23, BWV24,BWV25, BWV26, BWV99, BWV100, BWV103, BWV187, BW823V, BWV444, BWV555, BWV666, BWV545, BWV777, BWV999, BWV1087, BWV9999, BWV99999...
- continuo? Non sono neanche arrivato a 100000...
Parenti di Bach musicisti
- Bach ebbe 21 figli (di cui undici sopravvissuti), tutti musicisti.
I più famosi sono Johann Bach, Johann Christian Bach e Karl Philipp Emanuel Wolfgang Siegmund Odo Gemusesupper Bach, il più importante di tutti per avere inventato le prime sinfonie. Noto anche PDQ Bach (il nome si pronuncia piddikkù), soprattutto in ambito antropologico, per la sua toccata e fuga per pettine.
Oltre ai figli, anche i fratelli e tutti gli antenati di Bach erano tutti musicisti.
Il primo sembra essere stato Adamo Bach, giullare batavo alla corte degli Schwarzenberger nel periodo protorinascimentale, ma ci sono indizi dell'esistenza di Bach fossili persino nel Periodo Ordoviciano e Stephen J. Gould ha annunciato nel 1996 il ritrovamento di elementi bachiani persino nell'eone fanerozoico. Riferendosi a questa scoperta, illustri paleontologi hanno avanzato l'ipotesi che i primi esseri viventi sulla Terra fossero appartenenti alla famiglia Bach[1].
- Una questione ancora aperta: il musicista Burt Bacharach era della famiglia di Bach? Il fatto che abbia preso di mira Beethoven sembrerebbe argomento a favore, ma l'autorevole critico musicale Kurt von Gemusesuppe nega ogni qualunque forma di collegamento tra i due. Si sono già sfidati a duello. Domani, all'alba, dietro il convento dei carmelitani scalzi.
Bach genio o no?
Dal sondaggio svoltosi emergono dati inquietanti:
- il 93% della popolazione afferma che Bach è un genio
- il 7% sostiene che non lo sia
- il rimanente 25,8% degli intervistati ritiene che la gallina è nata prima dell'uovo
- il 15,6457% del campione afferma che la guerra in Iraq è solo per il petrolio
- infine solo il 3% è contrario alla pena di morte.
La vita tempestosa di JSB
Si sospetta anche che Bach fosse l'identità segreta di un antenato di Lupin III. Il Duca Wilhelm Ernst di Weimar, detto Nené, probabile antenato dell'Ispettore Zenigada, lo fece addirittura imprigionare nel dicembre del 1717, ma con un'abile e rocambolesca fuga (la BWV 563), Bach si trasferì alla corte del principe Leopoldo di Anhalt-Köthen-Levi-Strassmmann, dove rimase prese ufficialmente servizio come maestro di cappella, soprano e direttore di musica da camera, permutando i vari ruoli grazie alla sua grandissima abilità nei travestimenti - e, naturalmente, al suo genio musicale.
Note. Note? BWV12345!
- ^ E musicisti, naturalmente. Come conseguenza, si cercano le partiture. È nata la nuova branca della scienza musicale, la Paleoarchemusicologia.
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