José Perdomo
José Perdomo è stato il giocatore più scarso dell'intero universo calcistico, e anche non calcistico, che l'umanità intera ricordi, e anche che non ricordi. Il suo vero nome era José Batlle Texeira, ma tutti lo ricordano come Quello scarpone di Perdomo, nome che senz'altro maggiormente gli si addice e ne rende piuttosto chiara la sostanza.
Origini calcistiche
Come dice il buon nome medesimo, Perdomo nasce da un calcio ben rifilato nel culo di sua madre, per avere avuto il cattivo gusto di concepire un figlio idiota, con la voglia che diventasse abile calciatore di footballe, nonché da una costola del buonanima del Professor Scoglio, che quando sparava cazzate, sapeva bene quello che diceva. Infatti a proposito di Perdomo, aveva pubblicamente affermato:
L'anno in Italia
Con gran dispiacere del Penarol, che non vedeva il momento di poterselo levare dai coglioni (basti pensare che é stato regalato nientepopodimeno che Pato Aguilera nel contratto) il nostro eroe arriva alla società calcistica più prestigiosa (in fatto di pacchi): il Genoa di Osvaldo Bagnoli, che lo sta attendendo a braccia aperte. Ed egli non delude: nella prima partita mostra grande, ma che dico, grandissima, ma che dico, immensa, ma che dico... che cazzo sto dicendo? Capacità di stare fermo in mezzo al campo per tutti i novenovantanove minuti, anzi, la sua straordinaria abilità in tali eccelse performance si evidenzia quando un raccattapalle è costretto a prenderlo di forza per fargli abbandonare la sua posizione tattica, a partita abbondantemente finita, mediante l'uso di una gruetta e un paranco agganciato alla schiena. Tutti i tifosi ricorderanno entusiasti la risposta del nostro alla provocazione del Pio Don Boskov e del paragone col suo amato cane: neanche un minuto di gioco ed espulsione per un fallaccio ai danni di un giocatore sampdoriano (sì, lo so, su Nonciclopedia non si può dire la verità).