Ken
Ken è un pupazzo gay venduto in coppia con Barbie.
Il suo è un dramma esistenziale: per contratto deve recitare la parte del fidanzatino della lercia biondazza ninfomane; in realtà è tremendamente omosessuale, roba da sesto grado della Scala Kinsey[1].
Nascita
Ken era un dinosauro. Meglio, tutti i Ken erano dinosauri. Tutti questi simpatici lucertoloni - come Madre Natura vuole - tirarono le cuoia, rimanendo sotto terra per un bel po'. Quando li dissotterrarono, qualche manciata di milioni di anni dopo, qualcuno ebbe la fortuna di diventare benzina, qualche altro meno fortunato assunse le forme aggraziate di uno spremiagrumi, i T-Rex e Triceratopi veramente sfigati furono presi dalla Mattel per plasmare le avvenenti forme di Ken.
Non era la solita notte buia e tempestosa. Anzi, c'era un sole che spaccava le pietre, un'umidità assassina e l'aria condizionata fuori uso. Attenuanti, le definirebbero i giudici: negli studi della Mattel una manica di scienziati pazzi era stata obbligata a disegnare il modello di un bambolo da accoppiare a Barbie. Frustrati, i designer decisero di vendicarsi, proponendo una serie di schizzi per il futuro Ken:
Tutti i designer furono licenziati in tronco.
In un modo o nell'altro Ken nacque, e nell'irritante forma odierna. Il classico palestrato Yankee abbronzato e dai tratti latini. Ne sentivamo tutti tremendamente la mancanza.
E adesso ci accingiamo a svelare a che cazzo serve Ken.
A che cazzo serve Ken? (1 - Nell'economia della seg... della saga di Barbie)
Serve un pupazzo che si spupazzi la pupazza, magari provvedendo alla nascita di un'altra pupazza. Claro?
A che cazzo serve Ken? (2 la vendetta - Nell'economia sociale del mondo intero)
Svezzare, signore e signori: Ken serve a svezzare. Serve a far passare dagli omogeneizzati alle bistecche, dalla gazzosa al Mohito, da cavoli e cicogne a... avete capito. Le tenere infanti passano tutta una serie di fasi, dai confini molto labili e non universali: c'è chi a 25 anni fa fare a Barbie e Ken la gita domenicale in campagna con tanto di Messa mano nella mano e chi a 7 anni non ancora compiuti sviluppa veri e propri romanzi hard da lasciare a bocca aperta Tinto Brass e soprattutto le sue attrici. Si riescono però a individuare circa 5 fasi che più o meno tutte passano.
FASE 1 - Etsi Ken non sussisteret (Come se Ken non esistesse) - 3/5 anni
Il primo bambolotto di Ken viene sempre regalato il giorno del terzo compleanno della bambina da una zia zitella e zoccola. Costei, per evitare che la nipotina si ritrovi nell'incresciosa situazione propria di lei dell'elemosinarlo a 45 anni compiuti, decide di anticipare l'incontro tra la fanciullina e il sesso maschile. La bambina, come tutte le treenni che si rispettino, odia i maschi. Viene coartata dalla madre a ringraziare la zietta, quindi torna in camera sua e appoggia delicatamente Ken in un angolo. Dimenticandoselo. È il momento più felice della vita di Ken, che sommerso dalla polvere coltiva in solitudine la sua omosessualità.
FASE 2 - Lipton Ice Tea - 5/6 anni
La gagna frigna perché vuole un giocattolo nuovo. La madre si ricorda di quel cazzo di bambolotto che spolvera ogni settimana. "Che strano - pensa - ogni volta che gli spolvero il didietro è come se tremasse... saranno allucinazioni". Fatto sta che per non sentir più la babbuina urlare, la madre le piazza Ken davanti. Pur odiando ancora il genere maschile la bimba comincia a giocarci. E gioca a uno dei giochi più umilianti per un giocattolo di sesso maschile: gioca a prendere il the. Con tanto di tavolino e seggiole a misura di bambina. La piccola siede i due pupazzi e comincia a ingozzarli di tè e biscotti, sette volte al giorno. La scena appare come se Maria Sharapova e Hugh Grant bevessero la Fontana di Trevi seduti su Stonehenge ma pazienza. La gagna non frigna più e la madre può pensare a farsi le unghie
FASE 3 - Tutti i giorni l'è Pasquetta - 6/7 anni
Altro regalo, altro sconvolgimento di abitudini. Questa volta è il nonno a fare un regalo alla piccola: si presenta il giorno di Natale con la macchina di Barbie. Trattasi di una Porsche 911 cabrio. Il problema è che è rosa! Se solo la vedesse un bambino di pari età, la prenderebbe a martellate. Divenuto ventenne costui non avrebbe più una chance una di bombarsi la sua amichetta, nel frattempo divenuta strafiga, ma sai la soddisfazione di fare a pezzi una 911 cabrio rosa? Comunque, il regalo è davvero apprezzato dalla bimba, che inizia a organizzare tutti i santi giorni gitarelle fuori porta di Barbie e Ken, con tanto di picnic e passeggiate romantiche (ahia! Ci avviciniamo). Nota curiosa: ovviamente a guidare è Barbie. Meno ovviamente, tornano sempre a casa illesi: si vede che sono i sogni di una ragazzina.
FASE 4 - Questa casa non è un albergo: è un mobilificio! - 7/8 anni
La bimba ha ormai 7 anni, e una capacità di rompere i coglioni che non perderà più. Vuole la casa di Barbie, un ingombrante cubo di plastica biancorosa. Straccia le palle nelle 14 ore di veglia con un unico argomento: "Voglio la casa di Barbie". All'urlo ferino di "Eccoti la tua cazzo di casa di Barbie e adesso guai a te se fiati ancora" il papà le compra quella stramaledetta, odiosa casupola. Trattasi di villino a due piani che starebbe magnificamente nella campagna inglese, con tanto di colonne e - udite udite - baldacchino (avete già capito). Ken e Barbie vanno ad abitarci dentro. Ma non fanno nulla di usuale: nulla che le coppie facciano quotidianamente. Niente pranzo, cena, faccende domestiche. No: perfino il baldacchino rimane vergine (HO DETTO IL BALDACCHINO, ILLUSI!). Barbie e Ken arredano. Meglio: la bambina fa decidere l'arredamento a Barbie, e spostare i mobili a Ken. Insomma, si allena per la vita futura. Ken, in silenzio, bestemmia.
FASE 5 - Sonore trombate - dagli 8 anni in poi
E venne il giorno: arrivate con le orecchie più o meno vergini (HO DETTO ORECCHIE!) fino alla terza elementare, le padrone delle coppie Barbie + Ken incontrano Giampaolo. Tutte hanno avuto un Giampaolo in classe, e Renato Mannheimer precisa che nell'83% dei casi si chiamava proprio Giampaolo. Bene, Giampaolo arriva bello come il sole e risponde per filo e per segno a una delle domande passate della fanciulla: "Come nascono i bambini?". Giampaolo, tipo genuino da pane al pane e vino al vino impiega la bellezza di 57 secondi a spiegare il tutto, gesti inclusi. Non fa in tempo a passare alla seconda parte del suo ingegnoso piano (ossia il "Vuoi una dimostrazione pratica?" - l'infingardo, che fa rima con ...) che viene colpito da uno stridulo urlo (questo sì) penetrante fatto di tre sole parole: "MA CHE SCHIFO!!". A questo segue repentino e acidissimo e grondante lacrime un "MI FAI SCHIFO". Giampaolo, segretissimamente innamorato della sua compagna delle elementari, si adombra e diventerà un Nerd e/o un depresso a vita.
PERÒ...
Però la bambina ascolta, e torna a casa con consapevolezza nuova. Nei giorni seguenti ne parla con le amiche. Oltre a sputtanare definitivamente Giampaolo, che diventerà agli occhi delle donzelle un misto tra Pietro Pacciani, Jack lo Squartatore, Gigi Sabani e Bruno Vespa, le care ragazze cominciano a confrontarsi sul nuovo, scabroso argomento. E prima con intento didascalico-didattico e poi solo per piacere personale, si ricordano dell'esistenza delle rispettive Barbie e - soprattutto - dei rispettivi Ken. Si ricordano perfino del baldacchino intonso, iniziando a usarlo assieme ai bambolotti.
E qui lasciamo alla fantasia dei lettori, con la serena consapevolezza che mai e poi mai riuscirà a raggiungere, per non dire superare, quella di una dolce bimba delle elementari.