La ragazza che saltava nel tempo
La ragazza che saltava nel tempura è una sega mentale diretta da Mamouru Hosoda e prodotta dallo studio di animazione indipendente del reparto di igiene mentale dell'ospedale di Shibuya, meglio conosciuto come Madhouse.
Il film è stato prodotto nel 2006 ed è uscito nelle sale nel 1988.
Trama
Makoto Konno (Makako per gli amici) è un'anonima, insignificante studentessa liceale dagli occhi a palla come se ne vedono tante nei cartoni giapponesi – con l'unica differenza che il suo quoziente intellettivo dista anni luce da quello di Rossana e il suo davanzale sporge verso l'interno, anziché il contrario.
Un brutto giorno, la sua vita paciosa e spensierata – in cui si turnano: una famigliola modello composta da tre Borg col tasso glicemico alle stelle; due bellocci spiritosi e intelligenti che non sembrano minimamente interessati alla sua virtù; un'amica suora perennemente in fregola; una zia affetta da Parkinson che demolisce opere d'arte col patrocinio dello Stato e nel tempo libero si dedica alle messe nere – viene sconvolta da un avvenimento sconvolgente (mica pizze e fichi[1]): inalando una generosa dose di solfato di ammonio nel laboratorio di scienze, Makoto inciampa su una merda di topo radioattivo che le conferisce il potere di saltare indietro nel tempo.
Purtroppo, la sua idiozia rimane irreversibile.
A partire dalla morte di Makoto ad opera di un misterioso attentatore che le manomette i freni della bici e fa arrivare i treni in orario – abilità inarrivabile persino per i mentalisti più potenti – la storia prende una piega sempre più speculativa e i coglioni di chi guarda divengono sempre più voluminosi. La giornata si ripete in loop almeno una quindicina di volte, con tutte le possibili varianti per ogni situazione, tra cui: Makoto diventa brava in tutto e viene Unta dal Signore; Chiaki butta alle ortiche l'amicizia e cerca di violentarla a cavallo della bici; Chiaki ci riprova con l'amica suora di Makoto, che gli regala dei dolci; Kosuke viene adescato da una confraternita di astrologhe guidate da una baby pornosegretaria; Kosuke ci prova con Makoto, come ultima risorsa; lo sfigato di turno diventa un serial-killer psicopatico e mette in pericolo tre persone diverse nell'arco di tre salti temporali, ma a prendersi l'estintore sui denti è la povera Yuri; Kosuke e la pornosegretaria finiscono vittime del sistema ferroviario; Chiaki trasforma la realtà in una riproduzione di Magritte e poi, anziché approfittare di Makoto, tiene un monologo sulle correnti artistiche influenzate dagli ukiyo-e, le sbriciola un'altra merda in mano e poi sparisce in un tombino, riapparendo nel 2001 ne Il favoloso mondo di Amélie (nella parte del suggeritore).
Superato un breve periodo di depressione, Makoto realizza che i viaggi nel tempo raffreddano gli appetiti sessuali, e attraversa in corsa il Giappone dal lato lungo per ovviare al problema. La misteriosa legge fisica di Holly & Benji fa si che raggiunga il campo da baseball sito dietro la scuola dopo tre ore di gara podistica.
Il film termina con Makoto che abbraccia con lo sguardo una nuvola dalla forma quantomeno allusiva, scoprendo di aver perduto la verginità in una copula consumata durante la vecchiaia.
Personaggi
Makoto Konno
La scapestrata protagonista, riesce a far incrementare in modo direttamente proporzionale il suo tasso di stupidità riavvolgendo di continuo le proprie giornate. Come se Boldi e De Sica trovassero un modo di viaggiare nel tempo e producessero dieci film di Natale all'anno anziché uno.
Dimostra più volte di avere tendenze suicide (solo che non lo sa) e una palizzata di bambù al posto della vagina.
Chiaki Mamiya
Un incrocio tra Rosso Malpelo e Huckleberry Finn, è particolarmente portato a bilanciare le equazioni differenziali paraboliche e a pestare a sangue chi si dimentica di salutarlo. Una sorta di genio autistico con la passione per il baseball. Tra parentesi, è scampato all'Armageddon per visitare una mostra sulle correnti ascensionali.
Kosuke Tsuda
Figlio del dottor Cox e della sottocultura di ER – Medici in prima linea, rappresenta tutto ciò che il ragazzo contemporaneo sogna di essere: forte, intelligente, sensibile, stimato e benestante.
Con l'unica eccezione che probabilmente è anche omosessuale.
Yuri Hayakawa
Amica di Makoto, fa buon viso a cattivo gioco per circa la metà del film. Poi smette di sorridere, perché un estintore le sfonda l'arcata superiore.
Sojiro Takase
Ragazzo timido, impulsivo e leggermente permaloso. Quando dei burloni gli rovesciano in testa una ciotola di ramen, lui si vendica scagliando simpaticamente addosso a Makoto un estintore da quaranta tonnellate in acciaio cromato.
Kazuko Yoshiyama
La zia svitata di Makoto. A quarant'anni è ancora single, quindi è molto avvezza a parlare da sola e, all'occorrenza, anche a correggersi. Quando Makoto le rivela di aver inspiegabilmente trasceso la quarta dimensione, lei risponde semplicemente: "Hai fatto un salto nel tempo". E il film sarebbe anche potuto finire lì.
Tematiche
Numerose e attuali le problematiche affrontate ne La ragazza che saltava nel tempo: il conflitto tra ragione e sentimento, l'importanza di farsi i cazzi propri e rivolgersi piuttosto alle agenzie matrimoniali, il rilevante ruolo svolto dalle bici di contrabbando nella ripresa economica del Giappone, lo stravolgimento degenerativo delle proprietà lessicali e morfosintattiche di chi pratica assistenza sociale e, non ultimo, il sempiterno conflitto ideologico che divide la gente tra il corso di scienze e il corso d'arte. Alla resa dei conti, tutta roba che si poteva riassumere in un opuscolo della Chiesa di Geova.
Character design
Responsabile della direzione artistica è Yoshiyuki "Mister Evangelion" Sadamoto, nientemeno che uno dei più paranoici, disturbati e conturbanti character designer della Giappocina.
In preda ad una crisi di senilità, il povero Sadamoto ha ceduto alla disarmante familiarità dei menti a triangolo, gli occhi a mandorlo e le gambine a losangolo, partorendo una serie di stucchevoli e leziosi personaggini da fotoromanzo che non sfigurerebbero nell'album di famiglia di Federico Moccia.
Ma da lui non era lecito pretendere di più, se si considera che il regista ha diretto il film dei Digimon e la sceneggiatrice è laureata in Comunicazione Pubblicitaria[citazione necessaria].
Curiosità
- In Giappocina, il "romanzo" da cui è stato tratto questo film è famoso quasi quanto Cuore lo è in Italia
- In scene random del film compaiono i loghi di famose multinazionali tra cui: Telecom, Onitsuka Tiger e Umbrella Corporation
- L'autore di questo articolo è tornato indietro nel tempo, ha gettato il DVD del film nel gabinetto e si è completamente dimenticato di averlo acquistato. Di conseguenza, questo articolo non è mai stato scritto