Lamia
Le lamie erano parte della strampalata fauna dell'antica Grecia. Erano figure femminili con connotati animaleschi (artigli, peluria, pulci) e dotate di un'eccellente prestanza fisica che gli permetteva di praticare i loro hobby preferiti: rapire i bambini (di cui è nota la sovrannaturale sfuggevolezza) e adescare giovani uomini per salassarli, prima dei loro denari e poi del loro sangue.
Mitologia classica
Secondo il mito originale, Lamia era la bellissima regina della Libia, ma probabilmente un po' sovrappeso per gli standard odierni, figlia di Belo (forse una creatura caprina, gli studiosi sono tuttora in acque profonde). Lamia, habituée dei raduni dell'Olimpo, ebbe in dono dal grande Zeus un coupon per un'operazione chirurgica all'avanguardia che le permise di potersi levare gli occhi dalle orbite a suo piacimento. Questo dono apparentemente[citazione necessaria] inutile veniva da lei sfruttato per fare scherzi goliardici ai propri commensali, come replicare la scena del brodo oculare del film Indiana Jones.
Durante uno di questi raduni, Lamia catturò il cuore di Zeus (noto dongiovanni) provocando la rabbia della moglie. Era, conservatrice fino al midollo e del tutto contraria a qualsivoglia forma di poligamia, si vendicò sterminando tutti i figli della povera Lamia con una padella di crudele bronzo. L'unica a sopravvivere fu Scilla, che per un'altra storia di gelosia finì a vivere su uno scoglio con una simpatica muta di cagnolini che le stavano sempre attaccati addosso, letteralmente.
Lamia, lacerata dal dolore per la perdita dei suoi figli e del destino avverso capitato alla figlia Scilla, decise di sfogarsi, come al solito, ingurgitando diverse confezioni di gelato alla stracciatella. Ma neanche questa le andò bene, perché tutte le gelaterie erano state depredate da orde di golosi bambini. Ella quindi optò per un cambio di dieta e cominciò a rapire fanciulli per divorarli con la panna (almeno quella era rimasta). Questo atteggiamento la fece divenire un caso psichiatrico che nemmeno l'illustre Freud riuscì a curare e si vide costretto a lasciarla degenerare. L'aspetto fisico della donna peggiorò al punto che lei apprese la straordinaria arte della “trasfigurazione fisica”: push up e fondotinta a go-go; ciò la rese capace di passare da bellezza inclassificabile a bellezza assurda per sedurre gli uomini e berne, poi, il sangue, noto prodotto antietà.
In effetti, la Lamia è il primo caso di vampirismo mai descritto. In più, il poeta Orazio ne parla come uno dei primi gravi casi affrontati di Donna.
Interpretazioni moderne
- Il poeta romantico inglese John Keats, una notte di delirio febbrile a cui andava spesso soggetto, ebbe un incontro ravvicinato con una Lamia e la definì orribilmente meravigliosa. È evidente che la febbre era talmente alta da non renderlo padrone né dei suoi pensieri, né delle sue parole.
- La Lamia è anche una delle divinità venerate dagli Iron Maiden.
- Nel film horror "Drag Me to Hell" di Sam Raimi, Lamia è uno spirito malvagio con l'aspetto di un orrendo caprone maschio. In questo film lavora come agente del recupero crediti per Satana, e ha il compito di rintracciare le persone colpite dal malocchio per portarle all'inferno e fargli saldare il debito.
- In Supernatural, la Lamia può essere uccisa con un coltello d'argento benedetto da un prete. O la si arrostisce dopo un apposito condimento a base di sale e rosmarino.
- Nella saga di romanzi "La setta dei vampiri", scritta da Lisa Jane Smith, le Lamie generano figli vampiri. E sono immuni a tutte le sostanze, tranne che al legno. Quindi, se per caso vi trovaste in uno di questi libri per errore, potete sempre salvarvi la pelle picchiando la creatura con una trave.
- In un episodio di Dylan Dog, le Lamie sono simpatici demoni per metà donna e per metà serpente, che vagano per la Terra cercando donne suicidatesi con il cuore spezzato. Attirano baldi giovani con la loro bellezza (a seconda dei gusti, a qualcuno piace la metà umana e a qualcun altro la metà serpente) e li accompagnano allegramente a bruciare all'inferno.
- Nel videogioco Final Fantasy IX, Lamia è un'innocua passeggiatrice perseguitata, incomprensibilmente, dai malvagi protagonisti.