Lato oscuro

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« Unisciti al lato oscuro, abbiamo i biscotti! »
(Slogan promozionale del lato oscuro.)
Il lato oscuro della zia Amanda.

Molte persone, molti popoli, molti sciami di coleotteri si sono chiesti per generazioni e generazioni cosa fosse e da dove provenisse quello che noi oggi conosciamo come lato oscuro. Il primo a dare una versione logica dei fatti fu il noto scrittore, regista e (anche se per poche ore) presidente dello Zambia, George Lucas. Luca spiegò (licenza poetica) il fenomeno nel famoso film "Battaglie in lo Spazio", dove secondo lui il Lato Oscuro era una parte nascosta della nostra forza, così nascosta che non basterebbe un "libera tutti" a nascondino per farla uscire.

Psicostoriografia del concetto

La foto segnaletica del lato oscuro.

Jung chiamava ombra il lato oscuro di ogni persona, per ovvi motivi (almeno in una giornata di sole). Per questo motivo Jung è ritenuto uno dei più grandi fondatori della psicoanalisi.
Jung influenzò Campbell, che influenzò George Lucas, che influenzò Steven Spielberg, che influenzò Dan Brown, che influenzò Severiniano Paronzini y Gonzales da Forlimpopoli (Sotto il Monte), il quale non ha ancora influenzato nessuno.

In altri casi, il lato oscuro viene identificato con l'es freudiano.

Questo lato oscuro può persino ricevere un proprio corpo fisico, come avviene in tanta della narrativa ottocentesca, in questo caso si parla di "alter ego", di "gemello malvagio" o, per usare la terminologia della letteratura tedesca, il Doppelgaengerunterstrumpfendrangundgemusesuppe.
Il primo caso è introdotto nel romanzo "Elisir del diavolo" da E.T.A. Hoffmann, poliedrico scrittore romantico, nel quale il protagonista scopre di avere un gemello cattivo. Il poligonale E.T.A. Hoffmann non si arresta nell'esplorazione del concetto: nella "Principessa Brambilla", il protagonista scopre di avere un gemello cretino.

Edgar Allan Poe porta un'altra variazione in "William Wilson", con il gemello buono. Questo tipo perseguita il protagonista mostrando a tutti che è un furfante, un maniaco, un ladro e un baro, arrivando durante le partite di poker e scaricandogli pubblicamente le maniche.

Il racconto più illustre del genere è, e resta ancor oggi, "La strana storia del Dr. Jekyll e del signor Hyde", di R. L. Stevenson. In questo racconto lungo il lato oscuro di uno dei personaggi, il dottor Enrico Jekyll, risulta essere il signor Edoardo Hyde, e Hide in inglese significa per l'appunto "nascosto". Ma non è un gemello cattivo: è lo stesso dottor Jekyll che, bevendo un considerevole intruglio di sua invenzione, si trasforma mentalmente e fisicamente in Hyde. In contraddizione con il suo nome, Hyde è noto, famigerato e conosciuto da tutti quanti, non dà mai la precedenza a costo di calpestare vedove e bambine piccole, beve prima di mettersi al volante, pesta i membri del Parlamento inglese e scrive lettere ai giornali.
Per questi e altri motivi, Hyde è ritenuto uno dei rappresentanti più insigni del lato oscuro ed è persino entrato in un proverbio: "Tanto beve il dottor Jekyll che ci appare il dottor Hyde"

Applicazioni cinematografiche del lato oscuro

Passa al Lato Oscuro, noi abbiamo i biscotti.

Nel ventesimo secolo, epoca del cinema, il concetto passa nel nuovo medium.

Il genere western

Nei vecchi western i cowboy buoni avevano il cappello chiaro. I cowboy cattivi avevano il cappello scuro. Questa è la versione del lato chiaro e del lato oscuro nei vecchi film western.

Nei western all'italiana, il concetto diviene più sfumato: il buono veste di bianco ma è sporco fino all'inverosimile, tanto che il colore è semmai grigio o marrone; si parla anche di lato marrone della Forza. Il cosiddetto cattivo non è più monolitico: indossa capello nero, giacca nera, pantaloni neri, stivali neri, occhiali neri e guanti neri, ma le mutande sono bianche.

Il genere fantascientifico

L'applicazione più nota del lato oscuro è stata nella 6-logia nota come...

il film "Spaceballs" di Mel Brooks, o anche "Guerre Sperlari".

In questo film, il buono veste di bianco o bianco/marrone, mentre il cattivo veste di nero: armatura nera, stivali neri, cravatta nera, guanti neri e casco nero. Il buono appartiene al Lato Chiaro e il cattivo al Lato Oscuro. Nel commovente finale, la rivelazione: anche il cattivo ha le mutande bianche.

Inoltre il Lato Oscuro si manifesta nei film fantastcientifici prendendo le sembianze di vecchietti-dark-asmatici; il divertimento principale di questi pericolosi individui, animati appunto dal Lato Oscuro, è quello di sorprendere giovincelli sprovveduti con frasi tipo "sono tuo padre®" o "unisciti al lato oscuro" principalmente per cercare adepti, ma anche per il loro sadismo. Da sottolineare che, pur essendo vestiti con lunghe tuniche nere, non vi sono mai state formulate accuse di pedofilia.

I componenti di spicco del Lato Oscuro prediligono circondarsi di soldati/schiavi vestiti di bianco, in modo da far risaltare il proprio aspetto. L'utilizzo di soldati/schiavi in bianco è utile anche per mimetizzarsi, utilizzandoli come facile bersaglio o scudo umano. Questo denota la cattiveria cattivissima dei componenti del lato oscuro.

Particolare del lato oscuro è la produzione di elettricità dalle mani: questa fonte di energia pulita potrebbe ricaricare gli iPod di tutta una stazione spaziale grande quanto una luna senza l'emissione di sostanze inquinanti, ma quelli del Lato Oscuro se ne battono la ciolla perché sono terribilmente cattivissimi e continuano ad inquinare i vari mondi su cui mettono piede.

Fumetti

Nei fumetti non vige la regola del costume nero: infatti vi sono eroi come "Batman" che da qualche anno prediligono il nero perché slancia, anche se hanno cominciato con una tutina grigia e mantello blu. Infatti, andando in confusione, i poliziotti si sono messi a dargli la caccia chiamandolo "cavaliere oscuro".

Il lato oscuro, nei fumetti, è quindi attribuibile più a quelli brutti, come ad esempio Dr. Destino o Il piccolo Riccardino Fuffolo. Anche se non bello, La Cosa dei Fantastici 4 si vede che è dei buoni perché usa colori sgargianti e di buon auspicio.

Cartoni animati

Cartoni animati giapponesi

In molti cartoni giapponesi si sono ripresi temi di Guerre Stellari: la spada laser (che viene chiamata la Spada di Luce), la Forza (che viene chiamata Cosmo, Ki, o anche Giuseppe) e naturalmente anche il Lato Chiaro e quello Scuro.

Ad esempio: i Cavalieri dello Zodiaco, Dragonball, Sailor Moon, e persino Lamù dove peraltro i due lati vengono definiti "entrambi idioti" da alcuni passanti.

In altri cartoni animati abbiamo il Lato Rosso e il Lato Azzurro: ad esempio Tenchi Muyo (dove ci sono anche le spade laser), Neon Genesis Evangelion (dove ci sono i coltellini laser) e un oscuro OAV con il character design di Masamune Shirow[1] e la trama piena di buchi. Alla fine del quale (spoiler!) si scopre che i lati, in realtà, sono tre...

Voci Correlate

Spiegazioni esterne

[1]

Note

  1. ^ Forse è "Landlock". Un giovincello delira e si mette a parlare della contessina Anastasia, personaggio che non si vede né prima né dopo. La cattivona sembra Ryoko Hakubi di "Tenchi Muyo!" e alla fine diventa bona, anche troppo. Il megacattivone finale, potente, barbuto e maleodorante, alla fine diventa un gigantone, grida "WAHAHAHAH! Sono invincibile!" e inevitabilmente esplode in un tripudio di miccette e fuochi artificiali. Dovrebbe essere quello il cartone, ma non è "Mushiking".