Leggenda della morte di Paul McCartney

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Paul McCartney venne per un breve periodo rimpiazzato da un gatto che gli rassomigliava.
« Morto? Sono morto? Perché sono sempre l'ultimo a sapere le cose? »
(Paul su PID)
« Questa teoria è una sciocchezza... il fatto che dal 1966 io sia diventato più alto, non sia più stato capace di suonare il basso e abbia cambiato voce è solo una coincidenza! »
« Paul McCartney non è morto! Io ci ho suonato assieme! »
« Stavolta io non c'entro niente »
(Nietzsche su PID)

La leggenda della morte di Paul McCartney, nota ai fighetti come Paul is dead o con il misterioso acronimo PID, è una suggestiva leggenda metropolitana secondo la quale il bassista dei Beatles Paul McCartney sarebbe morto nel lontano 1966.
La cosa buffa di questa teoria è che attualmente McCartney è l'unico componente della band ancora in vita (Ringo Starr non è da considerarsi in vita, in quanto non sa nemmeno di essere al mondo) [1].

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Leggenda della morte di Paul McCartney

Dinamica dei fatti

L'auto di Paul McCartney come si presentava la notte del fantomatico incidente: la perfetta integrità del veicolo basta per smentire qualunque argomentazione del PID.

Secondo la teoria della morte di Paul McCartney, quest'ultimo in un'uggiosa sera del 1966 avrebbe discusso con gli altri Beatles su chi dei quattro aveva il taglio di capelli più amato dalle fan: ben presto il vivace confronto snaturò trasformandosi in una e vera e propria baruffa [2].
Piuttosto contrariato dall'essere stato definito "un damerino impagliato", McCartney abbandonò lo studio di registrazione dove i Beatles si trovavano e si diresse a casa a bordo del suo bolide, una Fiat Duna rosso fiammante[3].
Lungo il tragitto decise tuttavia di dare un passaggio a un'autostoppista di nome Rita, la quale quando si accorse di essere in macchina con Paul McCartney andò in brodo di giuggiole (forse pensando alla figurona che avrebbe fatto l'indomani vantandosi con i suoi amici autostoppisti) e si mise a chiedere l'autografo con voce così petulante che McCartney si distrasse dalla guida. Morale della favola: la Duna centrò in pieno un platano e il Beatle e la rompipalle autostoppista schiattarono sul colpo.
Il fatto gettò nello sgomento i tre membri rimanenti della band, e ognuno di loro affrontò in maniera diversa la lancinante perdita: George Harrison si chiuse in un assoluto mutismo per sei settimane e si dedicò febbrilmente alle composizioni floreali, John Lennon contattò una schiera di avvocati per riuscire a impadronirsi del copyright delle canzoni scritte in collaborazione con il defunto bassista e Ringo Starr infine preferì ubriacarsi in un pub e portarsi a letto due groupies.
Dato il successo di cui i Beatles godevano in quel momento, rendere pubblico l'incidente e sciogliere la band sarebbe stato un disastro per i portafogli delle case discografiche per la musica internazionale, così il manager Brian Epstein decise di far mantenere il silenzio e di scegliere un sosia di McCartney che prendesse il suo posto. Dopo una rapida ricerca su Google venne scelto l'ex-poliziotto alcolista William Campbell, che aveva molti tratti somatici in comune con McCartney ma anche palesi differenze: Campbell era infatti più alto, più grasso, pelato, nero ed era senza una gamba.
Dato che la chirurgia plastica fa miracoli [4], il poliziotto venne trasformato nella copia identica del defunto Beatles e da allora divenne il bassista-fantoccio del gruppo.

Indizi

McCartney all'apice della carriera...
... e in evidente stato di decomposizione dopo il decesso.

Secondo il PID i Beatles avrebbero riempito i loro album successivi [5] di sottili allusioni e riferimenti alla tragica dipartita di Paul McCartey. Ecco gli indizi più evidenti:

Yesterday and Today

Nella copertina di quest'album Paul è fotografato mentre mangia un hamburger dentro una cassa da morto. Sulla sua maglia sono presenti delle evidenti macchie rosse di ketchup.
Inoltre sul suo labbro inferiore si vede una cicatrice, prova inconfutabile della sua incapacità nel farsi la barba dell'incidente automobilistico.

La prova inconfutabile.

Revolver

Nella copertina si vede Yoko Ono mentre punta un revolver contro Paul McCartney. Visti i rapporti non idilliaci fra i due, anche questa è una prova della morte del Beatle, perché se capitasse un'occasione del genere si può star certi che Yoko Ono sparerebbe.

Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band

È l'album più ricco di indizi: il più famoso è senz'altro quello riguardante la scritta "LONELY HEARTS". Se infatti si posa orizzontalmente uno specchio in modo che tagli le parole sopracitate compare la criptica frase: "Paul ha avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con un platano" (provare per credere).
Nell'immagine interna, McCartney sfoggia una divisa da marinaretto che sul braccio reca la scritta O.P.D., che venne interpretata dai sostenitori del PID come "Occhio al Platano, Dio ***!" (probabilmente queste furono le ultime parole di Rita)

Yellow Submarine

Nella copertina di Yellow Submarine Lennon, Harrison e Starr sono ritratti all'interno del leggendario sottomarino giallo mentre contemplano attraverso l'oblò le meraviglie del fondale marino.
L'unico fuori dal sottomarino, e in evidente stato di soffocamento, è appunto McCartney, il quale sta cercando di nuotare senza respiratore subacqueo. Inoltre, il sottomarino per gli indù del burkina faso inferiore è segno di morte per incidenti.

Abbey Road

La copertina di Abbey Road.
Da notare come McCartney sia completamente fuori passo rispetto ai compagni.

Quest'album è quello che ha fornito ai seguaci del PID la maggior parte del ricco materiale a sostegno della loro tesi. La scena vede i quattro Beatles mentre attraversano la strada sulle striscie pedonali. Secondo chi se ne intende di cose mortuarie, la marcia dei quattro sembra una processione funebre, dove Lennon, in bianco, è l'officiante, Ringo, in nero, l'impresario delle pompe funebri, George Harrison, in jeans, l'incaricato della sepoltura e Paul, ovviamente, il morto. Inoltre, tra i membri della band, Paul McCartney è l'unico scalzo[6] e in più sembra fuori passo rispetto agli altri (quest'ultimo particolare pare però dovuto al fatto che il bassista ha pestato uno stronzo di cane); in secondo piano si vede avvicinarsi una Fiat Duna: seguendo la sua traiettoria, si intuisce che se essa continuasse la sua corsa travolgerebbe proprio McCartney.
Dato che poi, come tutti sanno, le Fiat Duna non sono dotate di freni, ecco che la morte del Beatles diventa un fatto assodato.

Curiosità

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  • Questa teoria nel corso degli anni ha permesso a migliaia di millantatori e cazzari di guadagnarsi la pagnotta quotidiana inventandosi continuamente nuovi iperbolici indizi riguardanti la dipartita di Paul McCartney.
    In Italia il maggior sostenitore del PID è, manco a farlo apposta, Roberto Giacobbo, il quale da questa teoria ha ricavato materiale sufficiente a girare 27 puntate di Voyager.
  • Secondo un recente sondaggio indetto dalla BBC, il 97% dei fan dei Beatles avrebbe preferito che a morire fosse stato Ringo Starr, in quanto qualunque sosia chiamato a sostituirlo avrebbe saputo suonare la batteria meglio di lui.
  • Secondo il PID, Paul McCartney rimase decapitato nell'incidente e attualmente la sua testa è in possesso di Keith Richards, che la usa come posacenere.
  • Nel 2000 in Germania è stato realizzato un film intitolato Paul is dead, in cui si ipotizza che McCartney non sia morto ma sia stato rapito dagli alieni comunisti proprio come Marilyn Monroe, Elvis Presley e Paolo Limiti.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Alla prevedibile obiezione "Ma anche Ringo Starr è ancora vivo!" non si può che rispondere "ma quello voi lo chiamate un componente dei Beatles?"
  2. ^ Con tanto di sputi, strilli, chitarre rotte sulle teste altrui e offese gratuite a vicenda
  3. ^ E anche infiammabile, a giudicare dalle conseguenze...
  4. ^ Berlusconi insegna...
  5. ^ E anche quelli precedenti, a confermare che il PID è basato non su sciocche supposizioni ma su una ferrea continuità temporale
  6. ^ Riguardo il suo essere a piedi scalzi nella famosa copertina, ventordici anni dopo Paul spiegò in un'intervista: "Non avevo le scarpe? Ah; Ecco, lo vedete? Sono sempre l'ultimo a sapere le cose! ..ma aspetta un attimo, adesso le ho oppure no?"
Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 12 ottobre 2008 col 50% di voti (su 18).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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