Lei non sa chi sono io
Lei non sa chi sono io è un'espressione usata principalmente dagli ebrei durante la seconda guerra mondiale.
Spesso questa frase viene seguita da una pernacchia e/o da una rissa tra extracomunitari.
Per capire meglio la situazione e le reazioni che scaturiranno da tale frase è consuetudine utilizzare la formula di Vuzzenaim, nome di fantasia che mi sto inventando al momento per rendere più scientifica la spiegazione; : con la suddetta formula si capisce in modo chiaro ed esplicito che la rissa tra extracomunitari è inevitabile e inizierà indipendentemente dal fatto che la frase lei non sa chi sono io venga pronunciata o meno.
Storia
Il primo a dire questa frase fu Adamo rivolgendosi a Dio, il quale non l'ha presa proprio benissimo, considerato che non sei su un'amaca in un giardino con alberi da frutto che ti circondano, mentre hai in una mano un mojito e nell'altra una tetta di quella gran vacca di Eva. L'espressione cadde in disuso fino all'età dei due fratelli Romolo e Remolo, che si sfidarono ad un "lei non sa chi sono io" a oltranza. L'espressione fu usata anche da Bruto, ancora una volta nell'antica Roma. Riportiamo qui il famoso dialogo fra Bruto e Cesare.
- Cesare : Cosa fai con quel coltello! Io sono Cesare, non osare!
- Bruto : Sì, ma lei non sa chi sono io.
- Cesare :
LukeBruto, sono tuo padre. - Bruto : Ti azzeppo lo stesso.
Come avete potuto notare la frase "lei non sa chi sono io" non migliorava quasi mai le proprie condizioni. Il medioevo ne è la conferma.
In quest'epoca non era difficile assistere a conversazioni del genere:
- Gentlemen : Donna, lei mi ha pestato un piede!
- Donna : Lei non sa chi sono io!
- Gentlemen : Invece lo so: lei è una strega!
- Folla inferocita e gente che passava di lì : Strega! Strega! Strega!
Dopo il medioevo l'espressione fu raramente usata, in quanto tutti capirono che non avrebbe risolto mai nulla, in particolare duante l'età del terrore francese: Robespierre amava decapitare i tronfi nobili in doppiopetto che amavano rivolgersi ai plebei con la fatale proposizione. Lo stesso Robespierre si tradì quando un servo gli portò la minestra fredda e rispose, impietosito e schifato dalla pietanza: "vous ne savez pas qui je suis!"
E il servo rispose, mozzandogli il collo: "PWNED".
Tu non sai chi sono io
"Tu non sai chi sono io" è la versione grezza, tamarra e storpia di "lei non sa chi sono io".
Inizialmente "tu non sai chi sono io" e "lei non sa chi sono io" si volevano bene, anche se "tu non sai chi sono io" era maggiormente usata.
Un dì, un lord inglese, lanciando il guanto di sfida a un contendente avversario, infierì dicendogli "lei non sa chi sono io!", con un accento un po' sputacchiato e marcato, oltre che con un amabile charme britannico. "Tu non sai chi sono io" allora si offese, perché era stato declassato. Dunque andò presso "lei non sa chi sono io" e gli disse: "tu non sai chi sono io". Allora "lei non sa chi sono io" rispose: "lei non sa chi sono io".
Andarono avanti così per tre giorni, poi si fermarono per un panino, e ricominciarono ancora per una settimana.
Alla fine "lei non sa chi sono io" diede un pugno a "tu non sai chi sono io" ferendolo. Chiamarono un avvocato e divisero i beni che condividevano. "Tu non sai chi sono io" affittò un monolocale, "lei non sa chi sono io" dovette trasferirsi in Svizzera per alcuni problemi con la legge.
Esempi di come utilizzare la frase in modo corretto nella vita quotidiana
- Lui non sa chi sono io - rivolta a lui
- Tu non sai chi sono io - rivolta a tu
- Egli non sa chi sono io - rivolta a egli
- Lassie non sa chi sono io - rivolta a Lassie
- Marco non sa chi sono io - rivolta a Marco
Curiosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici? |
- L'Uomo del Monte sa chi siete voi. Se infatti rivolgete a lui la domanda vi risponderà di sì.
- La polizia sa chi sono io, purtroppo.
- I creditori sanno chi sono io, putroppo.
- Mia suocera sa chi sono e sa anche dove abito. Purtroppo.