Giacomo Leopardi

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(Rimpallato da Leopardi)
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Jack Leopards: con lui, a Recanati, non c'era solo la febbre del sabato sera, c'era il delirio del sabato sera!
« E il naufragar m'è dolce in questo mare »
(Giacomo Leopardi in vacanza a Rimini)
« Fatti una vita, sfigato! »
(Friedrich Nietzsche su Giacomo Leopardi)
« non ricordarmi che non ho mai visto la figa! »
(Leopardi a Nietzsche)
« L'anno nuovo sarà sicuramente migliore del vecchio. Buon duemilacredici. »
(Giacomo Leopardi dopo il brindisi di capodanno)
« Mai 'na gioia. »
(Giacomo Leopardi durante il soggiorno napoletano)

Giacomo Leopardi, altresì noto come il gobbo bastardo, condusse una vita lunghissima, articolata, varia, eccitante e piena di eventi straordinari.[citazione necessaria]

Vita

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Giacomo Leopardi

Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi[1] (se non ci credete andate sulla Malefica) nasce nel 1798 a Re-Cannati, ridente paesino passato alla ribalta e alla storia per la sua vita mondana e la sua popolazione intellettuale, e passa gran parte della sua esistenza a maledire Shigeru Miyamoto per non essere nato 200 anni prima così da poter giocare a Super Mario invece che essere costretto a stare tutti i santi giorni chino su libri e libri per ammazzare il tempo e non fracassarsi i coglioni con i bifolchi del luogo da quando aveva sei anni.

Nascita

L'inattesa nascita di Leopardi, dovuta a una scelta di tempo errata della tecnica "Tirarlo fuori al momento giusto", portò il padre a provare un "leggero odio" nei confronti del figlio. Così fin dalla più tenera età Leopardi venne rinchiuso nella libreria privata di famiglia dove passava il suo tempo finché non scoprì la segretissima collezione di pornazzi del genitore, che oltre a renderlo gobbo, gli fecero perdere gradualmente la vista e gli causarono il famigerato gomito del tennista il quale, solo 30 anni dopo, lo porterà alla morte.

Gioventù

Giacomo Leopardi odiava così tanto Recanati che invece di tifare Ancona tifava Juve.

Giacomo era del tutto avverso alla vita impudica e blasfema condotta dai suoi compaesani, per questo aborriva qualsiasi possibilità di contatto con loro. Giunto all'età matura, si rese conto che aveva sbagliato tutto: si rese conto dello sbaglio ormai fatto e irrecuperabile: aveva sprecato tutta la sua giovinezza a studiare[2] invece che usufruire della donzelletta battona che veniva dalla campagna Silvia Man Veloce, a cui Leopardi dedica la famosa poesia, poi morta di AIDS. Stanco del villaggio, cerca di fuggire, ma dopo 300 metri sviene e lo riportano indietro.

Il sabato nel villaggio

Ne "Il sabato nel villaggio" Leopardi esprime tutto il suo disprezzo per i villani dediti a feste immorali e per i giorni festivi quali il sabato e la domenica, in quanto una volta passate le giornate d'ozio si torna a lavorare.

« ma vai a dirlo a un metalmeccanico sta storia del sabato poi ne riparliamo »
(Giovannino Maniscalchi, artigiano della bassa bresciana, a Leopardi)

L'infinito

   La stessa cosa ma di più: L'infinito di Leopardi.

Altri particolari della vita sono deducibili da un altra sua grande opera: "L'infinito". Nell'idillio Giacomino, con disprezzo per le abitudini di una qualsiasi persona normale, invece di guardare il mare da un colle, decide di rimirare da dietro una siepe la vicina di casa e immaginare ciò che sarebbe di lei se potesse averla con sé. Interrogativo diffuso tra i critici è:

  • "Di che cosa era fatta la siepe del Leopardi?"

mentre invece i fattoni si domandano:

  • "Ne sarà rimasta un po'? O quel segaiolo del cazzo se l'è fumata tutta?" Purtroppo il Leopardi ha voluto lasciarci nel dubbio non dandoci alcun indizio in proposito.

Silvia

   La stessa cosa ma di più: A Silvia.

Data allora per certa la sua completa inutilità nel panorama letterario italiano, la sua maniacale pratica dell'autoerotismo e della sua infinita apatia[3] abbiamo la possibilità di analizzare la figura di Silvia: una inserviente brutta come la fame e stonata come una campana che puliva i cessi di casa Leopardi. La povera ragazza era l'unica donna, a parte la madre che lo aveva partorito, a essere arrivata a meno di dieci metri da Giacomo e questo, unito alle sue abitudini oppiomani, aveva creato nella scatola cranica del poeta l'illusione che fosse la più bella creatura mai esistita sulla faccia della terra. La povera ragazza era terrorizzata da quell'essere che ogni volta che la incrociava sbavava e si massaggiava ferocemente le parti intime, ma il suo correre, il suo urlare e il suo tirare oggetti contundenti era erroneamente interpretato dal poeta che si innamorò perdutamente. Ma Silvia (o "quella figa di legno che non me la dà" come amava definirla il poeta) aveva problemi di liquidità e per porvi rimedio era costretta a vendere il suo corpo. Data la scarsa raffinatezza della clientela contrasse l'AIDS e morì costringendo Leopardi al solo utilizzo della fantasia per i suoi fini poetici..

Età adulta

Leopardi prima di morire perse tutto il vigore e il colore.

Alla tenera età di 36 anni, ovvero quando finalmente giunse alla pubertà, il giovane Giacomo, complici il suo animo sensibile e la sua verginità permanente, rimane intimamente shockato da uno show dei Teletubbies, esseri che praticano sesso molto più di lui.

Massimo Antonio Ranieri seppe consolarlo e i due trovarono subito una sintonia particolare, da cui nacque la coppia più brutta del mondo. Si sarebbero sposati in Spagna, se Giacomo non avesse avuto una violenta e bruttisma ricaduta a causa del gomito del tennista che, ormai allo stadio terminale, ne aveva minato il corpo e la mente. Morì mano nella mano con Massimo.

Poetica

Due tristissimi esemplari di Taenia solium.

Giacomo Leopardi ha fatto un uso strumentale e criminoso della propria vena poetica, accusando di empietà e vizio tutti i tipi umani che gli venivano a noia, come la classe medica, gli sfruttatori e i commercianti in genere. Un esempio chiarissimo ci è fornito dal suo celebre poemetto Il verme solitario:

Fra i tuoi gastrici liquami
La Taenia solium già si pasce
Banchettando con salumi,
Maccheroni, uova e pesce.
Del suo divo alimentare,
sbafatore notte e dì,
cisti vanno a sabotare
L'intestin a mezzodì.
Ma l'umano sospettoso
Dimagrir si vede solo
Va dal medico oneroso
Che gli dà mebendazolo:
"Un cucchiaio solamente
Per estirpar l'intruso
E defecar immantinente
Il baco ormai escluso!"
Ma il maledetto farmaco
Scaduto era nel frattempo,
Ed un'ulcera allo stomaco
S'appalesò in un lampo.
"Dottor mio che cazzo fate?
Col veleno mi curate!
M'è venuta una gastrite,
Ho le mucose tramortite!"
Il chirurgo lestofante
Volendosi in ragione
Rispose al suo paziente
Quasi fosse gran coglione:
"Amico mio carissimo,
Il caso suo è rarissimo.
Quest'insolita allergia
La costringe all'agonia."
Così crepano i ghiottoni
Arricchendo specialisti:
Nella tomba vanno i buoni
Giammai i medici egoisti.
Ma la Tenia si compiace:
"Questi umani mi dan pace!"
Mille mila cisti abiette
A impestar le carni infette.
Salumaio che mi leggi
Sta' attento almeno oggi:
Nel commerciar filetti
Asportagli i vermetti!

Opere

Una veritiera ricostruzione artistica delle fantasie leopardiane alla base della sue opere.

Nella sua sfolgorante vita il baldo giacomo si cimentò nella sublime arte della letteratura (intesa come rottura di maroni alle generazioni future).
Tra le sue più celebri opere, ricordiamo:

  • Zibaldone (titolo originale: Oh come sono frustrato)
  • Gli idilli (titolo alternativo: Oh come sono triste)
  • Perette anali (erroneamente denominate "Operette morali" dagli editori)
  • I canti Pisano-Recanatesi (titolo originale: Oh come sono depresso)
  • A Silvia (abbreviazione di "Le pippe che mi facevo pensando a Silvia")
  • La passera solitaria (spesso conosciuta col nome di: Passero solitario)
  • La ginestra (me la fumo così non sono più triste)
  • La marijuana (sì ma questa è più buona)
  • L'infinito (poesia poi adattata in musica da Raf)
  • Ecco perché sono un frustrato (Mai pubblicato)
  • Leo & Rani: lettere infuocate (grazie a Dio mai pubblicato)
  • Marco Ranzani da Cantù (Mai pubblicato)

Citazioni

  • "Gli umani fanno schifo"
  • "Il mondo è una merda"
  • "Bella gnocca, ti va di volar col mio passerino?"
  • "Mi piace la frutta candita"
  • "Il mio è un passero solitario"
  • "Ma neanche pagandoti!? Daiiii! Dammelaaa"
  • "Cosa vuoi che ci voglia a scappare da casa?"
  • "No, stasera non mi va di uscire. Ogni tanto leggere un libro fa bene."
  • "Massì, posso aspettare per il primo bacio."
  • "Ora esco, e giuro che violento la prima vecchia novantenne indifesa che trovo..."
  • "...nutrito in pene, dice, a goder son fatto..."--"La ginestra" (versi 100-101)
  • "Porgea gli orecchi al suon della tua voce e alla man veloce che percorrea la faticosa tela" (A Silvia, vv 21-22) (ma che faceva mentre sentiva la sua voce?)
  • "non vengo solo vedendo la fanciulletta nuda col mio binocolo! nel frattempo mi faccio pure una sega!"
  • ""Sono un povero Islandese, che vo fuggendo da Equitalia..."" (Zibaldone, 12)

Curiosità

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  • È tristemente noto che la vita sessuale di Leopardi non sia mai esistita.
  • Leopardi fu un precursore del movimento black metal.
  • Secondo gli storici del tempo, "Un tizio che a 20 anni scrive sul suicidio e che rompe il cazzo fino a 39 anni è a tutti gli effetti uno spreco di spazio". Alcuni interpretano questo giudizio come negativo.
  • L'evento più eccitante della sua vita fu il piagnisteo sulla tomba di un Tasso. E poi basta. Stiamo pur sempre parlando della vita di Leopardi.
  • Stando ad alcune fonti di dubbia affidabilità, pare che Giacomo non abbia mai avuto bisogno di bere in vita sua, grazie al sistema di idratazione e raffreddamento incorporato nella gobba. Umberto Veronesi è però scettico. Ha infatti commentato: Sì? E Andreotti allora?!
  • All'età di 11 anni viene cacciato a calci in culo dal corso dei monaci di Recanati per il suo modo di parlare deprimente e i suoi voti troppo alti che hanno fatto impiccare gli altri poveri bimbi del corso.
  • Grazie alla sua schiena incurvata a 90° (causa studio ininterrotto) inventò il "limbo al contrario", fu campione indiscusso fino all'arrivo di Emilio Fede.
  • È stato amico intimo di Bugo.
  • In verità Torquato Tasso e Alessandro Manzoni furono sbranati dai fratelli Leopardi
  • Nel 1986 si laureò campione del mondo di breakdance, grazie al suo talento innato derivato dalla gobba. Gli altri partecipanti protestarono per la sua naturale protuberanza la quale gli facilitava tutto, ma vennero immediatamente espulsi e mandati a cagare dai giurati, appartenenti all'Accademia della Crusca.
  • Ebbe per 13 volte consecutive le stigmate, con la curiosa caratteristica di svilupparle tutte sulla superficie inferiore del pene.
  • Fu sepolto vicino la tomba di Dante Alighieri. Ad una riesumazione del cadavere di questi si scoprì che la salma di Dante aveva portato la scheletrica mano agli scheletrici testicoli di esso stesso.

Note

  1. ^ Alcuni storici della letteratura italiana hanno ipotizzato però che Leopardi fosse solo un soprannome dovuto alla grande velocità necessaria per sfuggire dai compaesani che volevano linciarlo.
  2. ^ Di questo fatto parlerà nella poesia "il passero solitario". Fosse stata una passera non sarebbe rimasta solitaria a lungo.
  3. ^ Non "apaticità", imbecille

Voci correlate