Libro di autoaiuto
Il libro di autoaiuto è un manoscritto letterario redatto dai migliori psichiatri, psicologi e psicopatici del mondo per non far sentire il lettore una merda totale.
Il libro di autoconvincimento è infatti volto a far sentir il lettore più utile alla società di quanto non lo sia. Lo scrittore si riserva il diritto di informarlo su ciò che è capace di fare (quasi tutto) e su quello che non è capace di fare (quasi nulla).
Lo scrittore, quasi sicuramente un plurilaureato affetto da calvizie, crede di poter dire a chiunque che può sentirsi a proprio agio nel vivere a contatto con gli altri: che sia un reietto indebitato fino al collo o un pervertito con la mania del bondage, lo scrittore troverà sempre il coraggio di ammettere "sì, tu puoi farcela, ma soltanto comprando subito il mio ultimo libro!".
Non c'è un pubblico ben identificato: il libro di autoconvincimento è rivolto un po' a tutti; esso contiene i più sfruttati luoghi comuni.
Come si può notare, Fabrizio Rezzi Pompardoni Jr. si avvale del dialogo, ostenta conoscenze che non ha e sfrutta la depressione dell'ingenuo individuo che ha acquistato il libro sperando di risolvere i suoi problemi di impotenza.
Storia
I primi libri di autoconvincimento furono redatti dall'esimio Sigmund Freud. Questi non ebbero molto successo, considerata la scarsa reputazione che questo psicologo aveva per il paziente. Basti pensare che il suo primo libro di autoconvincimento era intitolato "Non sei uno sfigato totale, sei uno sfigato parziale".
Il boom per questo genere letterario arrivò invece negli anni '70, negli USA: Nixon si convinse di essere un bravo presidente e i Bee Gees di saper suonare.
In Europa non ebbero lo stesso successo, fino al 2000: in Italia spopolano le opere di Fabrizio Rezzi Pompardoni, Paolo Crepet, Raffaele Morelli e Fabrizio Rezzi Pompardoni Jr.
La critica è stata tuttavia incessante sin dagli albori. Numerose, negli anni '80/'90, le contestazioni nei confronti di Fabrizio Rezzi Pompardoni, anche a livello giudiziario. La colpa era di aver convinto un ingente numero di persone di poter volare agitando le braccia e muovendo la testa su e giù.
Struttura
Un libro di autoconvincimento deve assolutamente avere certi requisiti. Esso deve comprendere:
- L'elenco completo di tutti gli studi eseguiti dallo psicologo che ha redatto il libro.
- Un elenco dei problemi di colui che acquista il libro.
- Un elenco di soluzioni (che non comprenda lame o cappi).
- La frase "credi in te stesso!" o una delle sue varianti.
- Un altro elenco completo di tutti gli studi eseguiti dallo scrittore, stavolta ambientati in università fasulle.
Questi accorgimenti tuttavia non bastano per definire "libro di autoconvincimento" un cumulo di parole.
La copertina
Se la copertina ha un valore di convincimento pari o superiore a 20,41 Psicojoule c'è la certezza di vendere più di 5000 copie. Per cui è necessario fare ben attenzione alla copertina. Ovviamente in base al soggetto possono variare le reazioni e le conseguenze.
Autore del libro in posa disinteressata | Accentua la naturalezza, ma potrebbe causare uno scompenso d'affetto nel lettore perché potrebbe sentirsi poco considerato e inutile. |
Autore del libro in primo piano indaffarato sui libri | Anche se i libri in questione fossero le ultime uscite di Diabolik, questa copertina aumenterebbe lo stesso la credibilità. Anche in questo caso, però, il lettore potrebbe sentirsi scoraggiato nell'acquisto del libro perché poco coinvolto. Equivarrebbe a fare l'amore con il proprio lettore, senza guardarlo negli occhi, leggendo "Il sole 24 Ore". |
Laurea dell'autore del libro | Esasperazione dell'esempio precedente. Possibile diffusione fra apprendisti psichiatri. Lo scrittore si assicuri che non sia sporca di salsa e che non si veda il timbro "Università di Mirabilandia". |
Autore del libro in posa sorridente | Consigliatissimo: naturale e semplice (a meno che non si sia orribili mostri della palude e/o si abbiano denti marci e storti) |
Autore del libro in posa sorridente (indicando il lettore) | Il lettore si sentirà sicuramente coinvolto. La reazione sperata è: "ehi, quello psicologo mi sta osservando! Di sicuro avrà qualcosa di interessante da dirmi e potrà risolvere i miei problemi!"
In casi eccezionali, però, anche per uno sguardo leggermente torvo, il lettore potrebbe sentirsi minacciato e scappare in preda al panico dopo aver visto il libro. |
Vignetta stupida | La vignetta stupida è alquanto sconsigliata, che rappresenti un omino che si guarda fiero allo specchio o due sagome che applicano una qualsivoglia posizione del Kamasutra: raramente il lettore si immedesima in uno stickman nero, in particolar modo se il lettore soffre di obesità. Inoltre una copertina del genere accentuerebbe "la falsità" del libro. |
In sostanza è difficile vendere un libro di autoconvincimento senza rimetterci la faccia.
Il titolo
I libri di autoconvincimento hanno sempre un titolo accattivante e significativo.
È opportuno associare le parole: tu, potere, fiducia, evviva, vita, felicità, realizzazione, alleluja, sicuro, leader, Dio-in-terra, figo, società, gioia, perfezione, piena erezione, bello, felice.
Ovviamente, lo scrittore, per non perdere credibilità, fa uso addirittura di articoli determinativi e indeterminativi, nonché di avverbi.
Anche il titolo può aiutare nel convincimento del prossimo: è sufficiente elencare i libri vincitori della Psicominchia d'Oro dal 1996 al 2006:
- Tu sei un leader della perfezione, Michele Intelligente.
- Figo e sicuro, Raffaele Morelli.
- Bello e felice, Raffaele Morelli.
- Bello e sicuro, Raffaele Morelli.
- Figo e felice, Raffaele Morelli.
- Figo, bello, felice, sicuro e anche un po' sereno, Raffaele Morelli e Fabrizio Rezzi Pompardoni Jr.
- Il viagra della vita, Fabrizio Piendicultura.
- Dai una spinta al tuo io, che ti aiuto io, Geremia Psicobravo.
- La società ti vuole bene e tu sei bello, Godiberto Fanfazzoni.
- Tu sei VERAMENTE un leader della perfezione, Michele Intelligente.
Il linguaggio
Il linguaggio è forbito. Si usano locuzioni inesistenti ed è opportuno inserire qualche parola in latino quando non si sa dove andare a parare.
Si usano avverbi rassicurativi, che determinano il successo o meno di un paragrafo. In ordine di pomposità: sicuramente, certamente, ovviamente, inopinatamente, insubordinatamente, insespasmedesticamente, utique.
In alcune occasioni il linguaggio è più informale. Celebre l'introduzione di "Vivere felici" di Goffredo Brosio:
Il contenuto
Non indispensabile, molti psicologi frivoli ne fanno benissimo a meno.
Fabrizio Rezzi Pompardoni, nel 1982, dichiarò che il messaggio doveva essere abbastanza superficiale da non soddisfare il lettore se non avesse almeno acquistato un altro libro.
Voci correlate
- Libro
- Psicologia
- Raffaele Morelli
- Nonbooks:Scrivere un libro alla cazzo
- Leggere un libro a caso
- Scusa ma ti chiamo amore (libro)
- Tuttologia
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