Lingua latina

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia priva di qualsivoglia contenuto.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ciò testimonia che il latino è ormai una lingua morta.
« Coito, ergo sum »
(Celebre locuzione latina)
« Ubi Maior, Mino Reitan »
(Altra celebre locuzione latina)
« Sperma volant, pippa manent »
(I latini la sapevano lunga)
« E affinché il latino nulla ci perda, quel che in saper mi dà gli rendo in merda »
(San Procopio su meditazioni)
« Romani, Epeo vincula »
(Frase latina, che in teoria non ha nulla di volgare (in teoria))
« Si vis pacem para bellum, si vis pottam para augellum »
(Qualcuno su verità scontata)
« Mihi placet pedes parum »
(Ultime parole di Cesare)
« In magna pericula tange testicula »
(Studente impreparato su interrogazione)
« Catilina pulibat culum cum cartā velinā, sed olim finibat cartam velinam et se pulibat cum suā maninā »
(Cicerone svergogna Catilina)

Il latino (in latino: linguum latinum) è una lingua morta, per cui amarlo è considerato un atto di necrofilia, sebbene gli amanti della lingua (i cosiddetti latin lover) continuino comunque ad apprezzarlo. Utile come un ausiliare del traffico, viene studiato nei licei in modo tale che gli studenti in futuro siano in grado di scrivere sul curriculum vitae "Disoccupato" in una lingua differente. O nel caso abbiano frequentato il liceo classico, in due. Ma udite udite: se imparerete il latino potrete fare come gli eroi dei film! Decifrare le antiche iscrizioni e trovare un grande tesoro!! Eppure no, per questo l'ebraico forse è meglio... più facile e permette di guadagnare più dei soldi.

Le declinazioni

Ecco gli effetti di un prolungato studio del latino.

Il latino possiede 5 declinazioni. Possiamo dividerle per categoria in declinazioni semi-utili e declinazioni inutili.

Declinazioni semi-utili

Qualcuno che ha appena preso un 2 in latino.
  • Prima declinazione: era la declinazione più facile già al tempo dei romani e per questo usata anche dai romani più burini. Appartengono a essa molti sostantivi femminili, pochi maschili e alcuni sostantivi gay (cfr. incola,ae e cariola,ae). Si trova solo negli esercizi delle prime pagine dei libri scolastici di latino e, proprio quando pensi di essertene sbarazzato, sbuca all'improvviso fuori dal nulla in una qualsivoglia versione in classe.
  • Seconda declinazione: Praticamente l'unica usata, dal momento che contiene, più o meno, quasi tutti i nomi maschili. Conoscere l'intera seconda declinazione dà allo studente l'impressione di conoscere il latino. Purtroppo per lui e per la sua pagella si tratta solo di un'impressione.
  • Terza declinazione: È formata sostanzialmente da 3 gruppi: gruppo da dove-cazzo-deriva-'sta parola, gruppo nominativo-uguale-al-genitivo (il contrario del gruppo "da-dove-cazzo-deriva-'sta parola"), e infine il gruppo ma-chi cazzo-lo usa. Ci sono tantissime particolarità. Sono tutte state create per complicare ancora di più la questione. Non si sa per quale motivo si debba cambiare alcune parole con la desinenza ium, però aggiungendo lo iod, ma sempre ricordandosi di non applicare la dieresi durante la lettura anche perché c'è la regola dell'accusativo, che non sbaglia mai, in -em. Non gli andava bene lasciarlo in -um. No, hanno dovuto mettere un'altra desinenza. Come una mozzarella e un uovo al tegamino.

Declinazioni inutili

  • Quarta declinazione: Non veniva usata da nessuno, nemmeno dai romani. Il perché sia stata inventata ancora non si sa, ma di certo si denota l'inizio della fase di calo della fantasia dell'inventore della lingua latina. Si usa sempre us, o u per il neutro. Dalla quarta declinazione deriva l'attuale dialetto sardo.
  • Quinta declinazione: Inventata da un hacker riuscito a entrare nel database del latino per prendersi gioco dei professori. Questa declinazione è palesemente un fake.

È poi da precisare che nei vari licei esistono delle declinazioni ibride inventate dagli insegnanti ottusi per abbassare i voti nei compiti in classe di latino, giustificandosi che il compito non rispetta la resa linguistica italiana.

In ogni modo anche le altre quattro declinazioni non servono a niente.

Sesta Declinazione La sesta declinazione viene anche chiamata la variabile e viene cambiata da studente a studente durante un' interrogazione.

In alcune grammatiche si accenna infine ad alcune declinazioni non intere, come la 1.5 o la 2.1, che si crede fossero state utilizzate dagli sviluppatori del latino per testare quelle che sarebbero poi divenute le versioni ufficiali delle declinazioni da mettere poi in commercio e per segnalare eventuali bug.

Le coniugazioni

Anche i latini stessi soffrivano di schizofrenia per cercare di parlare questa maledetta lingua.

Il latino è stata la creazione peggiore dopo le verdure e Buona Domenica.

I tempi verbali latini sono piuttosto simili a quelli italiani. Ci sono un presente, due futuri, e un immane casino di passati. Questi prendono rispettivamente i nomi di piuccheperfetto, perfetto, imperfetto, pernienteperfetto, tempochefaschifo e tempodimerda. Particolare interesse ha quest'ultimo, il tempodimerda, che si usa per esprimere un'azione passata in modo talmente impreciso e sgrammaticato da assicurare un uno a chiunque lo schiaffi in una versione.

Da notare che in latino, al contrario che in italiano, il tempo futuro è presente in parecchi modi verbali come l'imperativo, il participio e l'infinito. Secondo vari glottologi, ciò è dovuto alla necessità dei romani (che, ricordiamo, vivevano nell'antichità), di fare continui riferimenti al presente.

Storia

Ideata dall'italo-americano di origini indo-europee Joe Solombrero, in un giorno qualsiasi del 7200 AC/DC, il latino si parla aggiungendo "um" ad alcune parole. È una lingua particolare, in quanto noi oggi né la scriviamo, né la parliamo ma, non si è ancora scoperto per quale arcano motivo, alcuni poveri fessi la studiano tutt'oggi. Per uno strano motivo in tutti i libri ricorrono sempre le stesse frasi tra cui: "I bambini porgono doni sugli altari degli dei" e "Le ancelle della padrona sono diligenti". Abbiamo molti autori che scrivono in latino che però reinterpretano questa lingua totalmente a modo loro e, dimostrando fin troppo la loro creatività, inventano declinazioni, coniugazioni e quant'altro, perciò è inutile studiare la grammatica per i primi due o tre anni, come del resto per i seguenti tre o due.

Conseguenze

Dopo la geniale trovata di Joe, ci furono gravi conseguenze per la popolazione, ma soprattutto per lui, dal momento che gli studenti inferociti lo massacrarono di botte poiché dovevano imparare una lingua e non potevano più semplicemente parlarsi a gesti.
In seguito al 1492, anno della scoperta dell'America, fu creato il ballo latino-americano, per creare un po' di svago.
Questo svago fu tolto pochi mesi dopo, quando nacquero gli Adventura.
I preti modificarono l'ultimo libro di ricette di Suor Germana chiamato Bibbia aggiungendo l'"um" e in seguito fu reindrodotta la Messa in Latino, tolta perché il Latino ancora non esisteva. Si scatenarono diverse rivoluzioni, i contadini non avevano né i soldi né la voglia di imparare il latino e inoltre erano considerati gay dal fautore del latino (vedi prima declinazione), per cui si ribellarono e la messa in latino fu nuovamente tolta.
Qualche secolo dopo a Parigi, e successivamente in altre città del mondo, sorsero i famosi quartieri latini, frequentati esclusivamente da latini in cerca di dissolutezza.

Come si è risolto il tutto

Lo sconquasso generato da Dante (Non Alighieri, ma quello di Devil May Cry) portò il latino al bando facendolo diventare lingua morta, motivo per cui fu reintrodotta la messa in latino. Ma ancora oggi si trovano parole e costrutti in latino come ad esempio Wingardium leviosa, Serpensortia et sectumsempra e, ultima ma non ultima, W la biga. Dopo la sparizione del latino si crearono lingue neolatine come il ladino e il samoano, molto diffuso soprattutto tra le gens samoane.

Il latino, come scritto poc'anzi, è una lingua morta, ma ha il vanto di possedere ancora alcune professoresse madrelingua. Inoltre viene tuttora usato come lingua ufficiale dagli abitanti della Latinolandia.

Lo studio del latino

Un subdolo piano per istigare alla necrofilia (il latino non era una lingua morta?) è quello di studiarlo nei licei (liceo linguistico, liceo scientifico, liceo classico e liceo sociopsicopedagogico). Vi sono tuttavia delle ipotesi alternative sul perché lo si studi:

  • Capire l'etimologia delle parole italiane. In questo modo saprai il significato esatto di cunnilingus e fellatio oppure sarai capace di declinare "disoccupatus" (prossima tua professione).
  • Inventare incantesimi di Harry Potter.
  • Uscirtene, sottolineando le frasi di amici intellettuali, con citazioni dotte, tipo: "ab iquitum urinalis!", e "cave canem", sorridendo e ridendo con fare istruito.
  • Imparare l'antica e nobile arte di nascondere bigliettini nel vocabolario.
  • Occupare spazio nella libreria, altrimenti deserta
  • Convincere una tipa ignorante che ti muore dietro e vorrebbe una storia, ma a te non fa né caldo né freddo, a venire a letto con te una volta con una perla di saggezza... "Carpe diem!!!".
  • Ci sono anche studi secondo cui il latino non sia mai esistito, ma sia solo un subdolo sistema usato dai nazisti (dopo il rogo dei libri) per ridurre la diffusione delle opere dei pensatori antichi. Quando bisogna tradurre una frase che si leggerebbe in pochi secondi in un'ora, infatti, a nessuno importa più di cosa c'è scritto.

Scrittori in latino

Voci correlate

Collegamenti esterni