Loki

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Un evidente esempio di essere umano che è entrato in possesso della temibile maschera di Loki. Avere a disposizione il suddetto oggetto votivo può donarvi abilità inimmaginabili, come ad esempio farvi diventare presidenti del consiglio, avere a disposizione un sacco di figa ed acquisire uno squisito color verdastro che darà a tutti l'impressione che vi siate appena fatti un lifting.

Ferruccio Maria Castiglioni y Maracios detto Loki (ロキ Lōki?, lett. "l'uomo che burlava la gente"), è la divinità nordica dell'astuzia e degli inganni, nonché santo protettore della supercazzola e primo conduttore di Scherzi a parte. Nei popoli scandinavi l'astio ed il timore nei confronti di tale divinità era tale da indurli a credere che sotto ogni botta di sfiga si celasse immancabilmente lo zampino di Loki, o semplicemente i re adoravano dare la colpa a lui quando il debito pubblico era alto come il picco dell'Everest. Secondo i miti Loki era una divinità ermafrodita, quindi probabilmente anche uno dei primi viados della storia, riuscendo persino nell'impresa di partorire un cavallo con otto zampe, ma soprattutto ad ingravidare una gigantessa facendogli dare alla luce tre terribili mostri, quali il Kraken, il lupo mannaro e Rita Levi Montalcini. È noto al grande pubblico anche per essere il regista del film cult "Burle", girato con la partecipazione dell'amico Bruno Liegi Bastonliegi.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Loki

Biografia

Gioventù

Le burle infantili

Loki a cinque anni. Proprio un bel bambino.

Loki nasce a Padova da Fárbauti Castiglioni, uomo severo e di nobili origini, e da Laufey, una donna che Toro Seduto non avrebbe esitato a definire "una cavalla che corre". Fárbauti, il padre ufficiale del ragazzo, era ormai sulla cinquantina quando il figlio nacque, ed era membro di un'antica famiglia stabilitasi a Lecco nel 1600 con Mario Giuliaccio Castiglioni. La prepotenza e la boriosità dei Castiglioni era tale che sia a Lecco che nei dintorni tutti li paragonavano al pepe al culo, ma Loki differiva dalla famiglia in quanto possedeva un umorismo ed un talento per le malefatte senza eguali. Durante la sua infanzia fu l'autore di numerose burle, una volta segò di netto le gambe ad un bambino, per poi sbeffeggiarlo a manetta,[1] ed un'altra ancora mise dell'acido solforico nel flacone dello shampoo del macellaio;[2] ma indubbiamente il suo scherzo meglio riuscito è quello che organizzò per il sessantacinquesimo compleanno del padre. L'attuazione era semplice: escogitare un susseguirsi di eventi estremamente umilianti che avrebbero sicuramente[ma anche no] fatto sbellicare il signor Castiglioni. Durante la preparazione dello scherzo, Loki scoprì per caso di essere in realtà figlio di Nál Maracios, il giardiniere messicano che all'epoca se la faceva con sua madre, e decise quindi di sfruttare la preziosa informazione al fine di rendere la burla ai danni del genitore ancor più spumeggiante. Finalmente arrivò il giorno del compleanno del padre; Fárbauti si recò come di consueto nella fabbrica di sua proprietà, ma al posto di trovare i dipendenti alla propria postazione lavorativa, li trovò tutti sul portone in attesa di linciarlo per qualche strano motivo. Dopo tre ore di corsa assurda e dopo che gli vennero strappati entrambi i testicoli in mezzo alla mischia, il signor Castiglioni riuscì a tornare a casa ma, quando entrò nella camera da letto, trovò la moglie intenta a spassarsela contemporaneamente con l'idraulico, l'arrotino, l'ombrellaio, il fabbro, il panettiere, il mulo del panettiere, tutti i membri della Nazionale di calcio delle Fær Øer e Gesù Cristo. Dopo aver assistito impotente alla scena, Fàrbauti trovò sul comodino i risultati del test del DNA che attestavano che il padre naturale di suo figlio era in realtà quel giardiniere che puzzava di Nachos.[3] Lo scherzo era perfettamente riuscito, ed in mezzo alle risate di Loki, al povero Fàrbauti venne un infarto e morì sul colpo. Laufey allora seccata dall'avvenimento, e visto che aveva bisogno della casa libera per le sue faccende private, costrinse Loki ad andare a vivere in Messico assieme al padre naturale.

Le burle adolescenziali

Nál Maracios era un uomo ozioso, uno di quei messicani che passano tutta la vita sotto al sombrero, e non era facile per lui trovarsi così su due piedi un figlio irrequieto come il giovane Loki. Il ragazzo, dal canto suo, era molto divertito dall'incompetenza del proprio vecchio, tanto ché un bel giorno decise di organizzargli un bello scherzo. Nál soffriva di acuta stitichezza, addirittura più della Marcuzzi, e per riuscire ad evacuare doveva uscire dal suo sombrero e farsi almeno un clistere ogni due giorni. Ottimo materiale per la marachella ai suoi danni. Mentre Nál stava facendo la siesta, Loki ebbe tutto il tempo di riempire il clistere del padre di aceto e chiodi e, quando arrivò il momento di prendere l'enteroclisma, diciamo che a ridere fu solo il ragazzo.[4] Ma anche al funerale di Maracios Loki trovò il modo per emergere dalla massa, riempì la bara di ottima dinamite facendo così schizzare i brandelli del cadavere addosso a tutti quanti.[5]

Ovviamente nessuno volle più prendersi a carico il mantenimento del povero ragazzo, che rimasto solo nella vita e negli affetti, si imbarcò su una chiatta con l'intento di raggiungere la Germania da clandestino.

Loki mentre si prende gioco della lingua italiana.

Valhalla Boys

Una volta approdato sulle coste tedesche, Loki cominciò a lavorare attivamente come cameriere durante l'Oktoberfest, dove incontrò per la prima gli amici Odino e Pdor, due fattoni all'ultimo stadio con l'hobby della cirrosi epatica. Insieme decisero di formare una band musicale, che avrebbero poi chiamato "Valhalla Boys", e di provare a far fortuna sfruttando le proprie qualità canore. Sopratutto con Odino, Loki dette l'impressione di aver stretto una particolare amicizia:

La popolarità ed i primi fans cominciarono ad arrivare dopo l'epico concerto "Live in Asgard"; ma il loro successo era destinato ad essere stroncato sul nascere a causa di uno scherzo ai danni di Odino che Loki aveva da tempo ideato. Grazie alla risaputa passione dell'amico per le bageishe, l'instancabile burlone si fece ricoverare in una clinica di chirurgia plastica per assumere le sembianze di una transgender. Diventato una donna in tutto e per tutto, tranne che per un indispensabile particolare, riuscì ad adescare l'amico durante una delle sue ronde notturne e, dopo essersi chiusi nella camera di un motel, fu finalmente il momento per Loki di tirare fuori la sorpresa. Odino, rimasto esterrefatto, restò immobile ed impotente in una di quelle situazioni in cui nessuno di noi si vorrebbe mai trovare ed il buon Loki, approfittando del momento di debolezza dell'amico, lo sodomizzò come un gran signore.[6] Una volta riacquistata la lucidità ed aver perso la verginità anale, Odino sciolse la band e non volle avere più niente a che fare con nessuno dei due componenti rimasti.

Il martello di Thor

Da allora Loki ed Odino ebbero sempre un rapporto di odio ed amore, di vendette e di rappresaglie. Storica è quella volta in cui il gran burlone fece lo scalpo alla moglie di Thor, il figlio di Odino.[7] In realtà però, Loki aveva una paura matta di Thor, che praticava body building a livello agonistico ed aveva quella strana abitudine di continuare ad usare martelli che pesavano quintali invece di comprarsi una di quelle comode mazzette che trovi al Brico.

Una volta però fu Thor stesso a giocargli un tiro mancino: approfittando del timore che incuteva a Loki, lo costrinse ad andare a ritirargli un pesantissimo martello modello Mjöllnir direttamente nella sede centrale della Black and Decker, in Cina. La mazza pesava così tanto che Loki ci mise due anni per tornare a casa e quando arrivò, scoprì che Thor si era già comprato lo stesso martello alla COOP sotto casa.[8] Fu così che il burlone, sentendosi umiliato e trovandosi per la prima volta nei panni della vittima di uno scherzo, cominciò seriamente a meditare aspra vendetta nei confronti della stirpe di Odino.

La morte di Baldr

Loki mentre si prende gioco delle brugole.

Per riscattare l'onore perduto, Loki doveva inventarsi una nuova vendetta dal sapore dolce, una che sarebbe passata alla storia.

Odino aveva un figlio, Baldr, che non godeva di ottima salute ed a cui teneva moltissimo. Come poteva lasciarsi sfuggire questa adorabile situazione? Un giorno, quando Baldr era uscito dalla sua camera iperbarica per vedere la luce del sole, Loki lo rapì, lo porto in macelleria e lo buttò nel tritacarne. Gli dei cercarono in lungo e in largo il cagionevole ragazzo, ma non lo trovarono mai. Ma per Loki non era ancora abbastanza, anche se la sua vendetta si era compiuta, non poteva evitare di cedere alla irrefrenabile pulsione di fare uno scherzo ai parenti affranti. Fu così che la notte di Natale si travestì da garzone del macellaio e portò un bel po' di carne tritata a casa di Odino e famiglia. Dopo che tutti mangiarono in abbondanza il pasticcio di carne preparato dalla moglie del capo degli dei, Odino trovò nella sua quarta porzione il mistico anello Draupnir, che aveva regalato a Baldr tempo prima.[9] Quando ebbero vomitato tutti quanti, era ormai chiaro che fine avesse fatto lo sventurato ragazzo e l'identità della persona che aveva escogitato una tale crudeltà; così decisero tutti quanti di cominciare a dargli la caccia per dargli una giusta punizione. Per sfuggire ad un triste destino Loki fu costretto per qualche tempo a trasformarsi in un salmone per non dare nell'occhio, ma per sua sfiga venne pescato immediatamente dal Capitan Findus. Una volta che fu catturato, Odino ordinò di farlo incatenare nella cella più buia della torre più alta e di farlo seviziare quotidianamente da Jör Olmz, il dio dei superdotati e dei malati di gonorrea. Loki è quindi destinato a rimanere in catene fino al Ragnarök.

Il Ragnarök

   La stessa cosa ma di più: Ragnarök.

Dopo aver passato millemila anni a far la fine del topo, Loki riesce a liberarsi dalle catene e a sfuggire alle grinfie dell'elefantiaco Jör Olmz. Amareggiato dall'aver perso gran parte della sua vita, si metterà a capo delle forze del male e giungerà in campo di battaglia con l'intento di battere l'esercito formato solamente da trecento Asi capeggiato da Odino. Dopo un sanguinoso scontro a fuoco, il dio Heimdallr impugnando un AK-47 renderà il povero Loki un misero colabrodo.

È così che si conclude la storia di Loki, troppo burlone per diventare un truffatore serio e troppo sregolato per andare allo Zelig.

Curiosità

Note

  1. ^ Rotfl
  2. ^ Rotfl
  3. ^ Rotfl
  4. ^ Rotfl
  5. ^ Rotfl
  6. ^ Rotfl
  7. ^ Rotfl
  8. ^ Rotfl
  9. ^ Rotfl

Voci correlate

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