Magistratura
La Magistratura è quell’organizzazione sovversiva di estrema sinistra che da sempre ha come unico obiettivo il rovesciamento dell'assetto socio-politico-istituzionale italiano[1].
Essa si è impadronita con l’inganno e la prevaricazione del potere giudiziario, che esercita in modo assolutista e vessatorio.
Nella sua estrema propensione al male la Magistratura non si accanisce in egual modo su tutti gli italiani, bensì su uno solo, su un solo inerme cittadino, vittima di una persecuzione che non si riscontrava nella storia dai tempi di quel tizio che finì sulla croce: il nostro ex Presidente del Consiglio, Sua Maestà Perseguitata Re Silvio Berlusconi. Lo scopo della magistratura, che contratta segretamente con gli esponenti più sanguinari e pericolosi delle Brigate Rosse, è chiaro ed essenziale: distruggere Silvio Berlusconi, inventandosi accuse infondate e prove fasulle.
La congiura è stata ideata dai giudici il giorno stesso in cui, nel 1994, il Messia mediatico è sceso in campo per mondare il popolo televisivo italiano dai suoi peccati catodici e va avanti tutt’ora. Essi si incontrano segretamente nelle notti di luna piena, tracciano sulla sabbia un pentacolo, sgozzano una gallina, pisciano su una foto di Gianni Letta e intanto escogitano nuovi astuti piani per perseguitare il profeta dell’amore. In occasione di eventi elettorali poi si tiene la seduta plenaria dell’intera Associazione Nazionale Magistrati, il cui ordine del giorno è inasprire l’offensiva mediatica contro Berlusconi per fargli perdere i voti, le elezioni, fargli andare a fuoco la villa e magari fargli cadere il pisello nel sonno.
Ciò che la Magistratura dovrebbe fare
A causa di questa ingiustificabile persecuzione la magistratura italiana tralascia ogni altro compito. Essa infatti nasce (ed è stato così fino al 26 gennaio 1994) come organo di giustizia, che ha competenza su tutte le branche del diritto e che infatti risulta divisa per materie (magistratura militare, civile, incivile, penale, minerale, animale, a orologeria, punitiva, di comodo).
La magistratura che si diverte di più è senz’altro quella che accusa la gente, un ruolo svolto da un tizio il cui nome fa venire l’orticaria ai nostri politici: il pubblico ministero.
Magnum PM
Nell’ordinamento italiano il Pubblico Ministero o PM è quell’organo dello stato, appartenente alla setta dei magistrati, che esercita l’azione penale. La Costituzione all’art. 112 dice testualmente:
Il compito principale del PM è l'instaurazione di un procedimento penale innanzi al giudice, qualora abbia raccolto prove del compimento di un reato da parte di una persona oppure, sempre nel caso del nostro Presidente, perché sei un giudice politicizzato che vuole rovesciare il risultato delle elezioni. Da sempre Berlusconi sostiene che chi governa un paese non può essere processato, visto che gli italiani gli hanno dato mandato per governare e quest’idea è piaciuta talmente tanto che adesso spopola tra chiunque cerchi un po’ di pace dalle forze dell’ordine:
Oltre a tale competenza, il pubblico ministero, riconoscibile dal forcone, dalle corna e dalla sua tipica coda appuntita, è investito di altre competenze in ambito processuale, con riferimento al processo civile, allorché sia previsto il suo intervento facoltativo od obbligatorio, come nei casi di interdizione di incapaci o adozioni e affidamenti di minori, oppure in ambito amministrativo, per esempio come giudice di un concorso per Miss maglietta bagnata.
Più in generale, l'art. 73 del RD del CCM dell’AMBARABA-CICCI-COCÒ del 30 gennaio 1941 n. 12 comma 2 versetto 3, recante l'Ordinamento Giudiziario, indica le sue attribuzioni generali:
- Il pubblico ministero veglia alla osservanza delle leggi, alla pronta e regolare amministrazione delle giustizia, alla tutela dei diritti dello Stato, delle persone giuridiche degli incapaci, degli inetti e degli stronzi, richiedendo nei casi di urgenza i provvedimenti necessari;
- promuove la repressione dei reati e l'applicazione delle misure di sicurezza; fa eseguire i giudicati ed ogni altro provvedimento del giudice, nei casi stabiliti dalla legge.
- Ha pure azione diretta per fare eseguire ed osservare le leggi d'ordine pubblico e che interessano i diritti dello Stato e sui pullman il posto vicino al finestrino gli spetta di diritto.
Corte di Cassazione
La Corte Suprema e Megagalattica di Cassazione è il grado ultimo di giudizio. Quando parla la corte di Cassazione è Cassazione. L’articolo indeterminativo n. 80 e passa dell’ordinamento giudiziario definisce la Cassazione in termini giuridici:
L’articolo quindi parla chiaro, la Cassazione è il vertice della giurisdizione italiana. Essa si articola in diverse sezioni:
- civile
- quasi civile
- incivile
- vile
- cafona
- penale
- del lavoro
La Cassazione interviene in seguito ad un ricorso in corte d’Appello; serve ad allungare il brodo quando uno che ha torto, che sa di avere torto ma non vuole avere torto, si gioca il tutto per tutto per non avere torto.
Ai sensi dell'art 115.5, 7º comma, quarta pagina, versetto 5 della Costituzione è sempre ammesso il ricorso in Cassazione per violazione di legge contro le sentenze dei giudici ordinari e speciali:
- Imputato: “È uno scandalo, ricorrerò in Cassazione!”
- Giudici: “Noooo, ti prego, non lo fare!”
Motivi del ricorso
Si possono impugnare per un ricorso in Cassazione:
- le sentenze con vizi di attività
- le sentenze con vizi di giudizio
- le sentenze emanate da un giudice alticcio
- le sentenze emanate da un giudice sobrio ma con l’alito cattivo
- le sentenze in cui il giudice termina la lettura aggiungendo: beccati questa, cazzone!
Tipi di sentenze
Dopo essersi riuniti nell’ex locale-docce poi adibito a camera di consiglio (perché i fondi alla Giustizia sono un po’ scarsetti) i giudici della Corte di Cassazione escono in fila indiana per incutere timore e intanto canticchiano il motivetto dei sette nani:
Le sentenze possibili sono:
- ricorso accolto: la Cassazione ti dà ragione e ti permette di portare a casa un premio a scelta tra un frigo a pedali, una lavastoviglie e un ferro da stiro.
- ricorso respinto: la Cassazione rigetta il ricorso e ti fa un mazzo così per averle fatto perdere tempo. Nel frattempo un giudice fuori ti sta fottendo le spazzole dei tergicristalli un po’ per punizione, un po’ perché se vai vedendo se la passano peggio di te.
- dichiarazione di improcedibilità o inammissibilità o una qualsiasi parola difficile che finisca in –ilità: stavolta l’hai fatta grossa, la Cassazione gioca il jolly e non procede. In questi casi non si capisce bene che succede, non lo sanno neanche i giudici, ma spesso per giustificare questa loro scelta si appellano a qualche articolo inventato per l’occasione (articolo settordici comma trettro, articolo centozero comma qualunque, articolo degli articoli); vallo a provare poi, che quell’articolo non esiste.
Voci correlate
- Toghe rosse
- Sistema giudiziario italiano
- Giudice
- Gente che non si fa mai i cazzi suoi
- Corrado Carnevale
Altri progetti
- NonNotizie contiene notizie inventate sulla Magistratura:
Note
- ^ Enciclopedia Universale Mondadori