Malala Yousafzai
Grazie alla polemica sollevata da questo articolo Malala Yousafzai ha ottenuto il Nobel per la pace il 10 dicembre 2014 (seppur "ai mezzi" con Kailash Satyarthi) Siamo tronfi di orgoglio! |
Malala Yousafzai, in lingua pashtu ملاله یوسفزۍ, che significa "Colei che rompe le uova... nel paniere", (Mingora, 12 luglio 1997 - C'è mancato poco, 9 ottobre 2012) è una studentessa e racchiona attivista pakistana. È la più giovane candidata al Premio Nobel per la pace, sfuggitole a causa delle ben più alte e nobili ragioni dell'OPAC (Organizzazione per la proibizione delle scorregge ad alta densità e delle altre armi chimiche). All'età di tredici anni è diventata celebre per il blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava il regime dei talebani pakistani nella valle dello Swat[1], da sempre contrari ai diritti delle donne (come ogni uomo di buon senso). Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa da uomini armati, saliti a bordo del pullman scolastico su cui lei tornava da scuola. La ragazza è sopravvissuta. In seguito è stata curata in un ospedale di Londra, dove ha imparato che il Gin Fizz non si fa con l'acqua tonica e, soprattutto, per via endovenosa non lo si apprezza al meglio. Il 10 ottobre 2013, qualche mese dopo il mancato Nobel, è stata insignita del Premio Kalashnikov per la libertà di pensiero, infatti hanno pensato tutti liberamente che era un'emerita cazzata darlo a lei, ma troppo tardi.
Biografia
Malala nasce a Mingora, nella valle dello Swat, freddissima località circondata da alte vette e ambita meta per gli appassionati di sci pakistani. Suo padre è un paffuto commerciante di unguenti per i geloni, attività economica prevalente nella regione. La madre svolge invece le mansioni tipiche di una donna della sua terra, che corrispondono a quelle del nostro somaro.
La nascita di Malala è permeata di buoni auspici, una sua lontana cugina era nata con la camicia, lei direttamente col burqa. Inoltre, uno scorpione Belfagor gli ammazza il nonno, e ciò è considerato evento di grande letizia. Ad appena nove mesi riesce già a pronunciare le prime parole: mamma, papà e kalashnikov.
A sei anni sa leggere, ma il regime talebano lo vieta alle ragazze e quindi finge di non saperlo fare. Per anni è costretta a nascondere questa sua agiatezza con i vocaboli, accrescendo segretamente la sua cultura sulle uniche pubblicazioni che è possibile tenere in casa senza destare sospetti: i libri di religione del padre e i ricettari della madre. Alla fine è leggermente confusa, è convinta che le patate al cartoccio saranno l'arma finale della jihad, e che Maometto sia morto mantecato nel barolo. I talebani sono comunque molto sospettosi e mettono spesso alla prova, occorre estrema cautela.
La sua può essere definita una famiglia agiata, possono permettersi anche un computer, un Osama BL2 con processore a legna. L'informazione piomba nella vita di Malala gradualmente, gli unici siti visitabili sul web pakistano sono: www.oseitalebano-oseimorto.pk, www.pregAllah-qua.pk e www.fammenapompa.it (stranamente sfuggito alla severa censura del Paese). Grazie ad uno smanettone-pippaiolo di Bari, apprende i rudimenti dei surfing anonimo ed aggira i controlli. A questo punto resta di sasso: in quasi tutti i paesi del mondo le bambine ricevono un'istruzione, leggono e vanno a scuola, magari controvoglia, ma possono andarci. Ovviamente non è tutt'oro quello che luccica, ci sono paesi africani in cui le scuole sono solo delle capanne di fango, altre in cui i bambini devono fare più di cento km per andarci, c'è una nazione che ha addirittura come ministro dell'istruzione una cretina che scambia i neutrini per disoccupati abruzzesi che scavano nottetempo misteriose gallerie per emigrare in Svizzera. All'età di tredici anni diventa celebre per un blog, da lei curato per la BBC, nel quale documentava e criticava il regime dei talebani pakistani, contrari ai diritti delle donne. Era una trappola, non stava scrivendo per la British Broadcasting Corporation, bensì per la Botte Burqa e Cazzo, una frangia estrema di fondamentalisti islamici dell'Andokazzostan. L'organizzazione era collegata ai gruppi talebani del Kashmir, detti i "morbidosi" per la loro ferocia. Dalle prime velate minacce, che consistettero nello sterminio dei parenti di primo e secondo grado, si passò velocemente all'intimidazione: con alcuni colpi di pistola diretti alla sua testa. Sopravvissuta all'attentato, Malala è diventata un simbolo per tutte le donne del Pakistan stanche di questa discriminazione, alcune di loro ancora vive.
Candidata al Nobel
All'OPAC, per gli amici Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, era una giornata come le altre. La telefonata per il Nobel giunse inaspettata.
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«Porca zozza, che tanfo!»
«Chi è stato a sganciare?» -
«Ci vogliono dare il Nobel...»
«... dicono che è "sulla fiducia"...»
«Perché?»
Il 1 febbraio 2013 il partito laburista norvegese promuove ufficialmente la candidatura di Malala al Premio Nobel per la Pace. Parallelamente, i loro avversari politici di sempre (i deputati del Movimento Capitan Findus) propongono invece l'OPAC. I meno informati si staranno chiedendo cosa minchia sia l'OPAC, altri che la conoscono bene si chiedono probabilmente cosa cazzo ci possa entrare col Nobel, tutti gli altri sono pagati da Capitan Findus e quindi hanno la bocca cucita. Come molti sanno, il premio Nobel porta con sé una milionata di euro, fattore di sicuro interesse per una ragazzotta cresciuta a focacce di grano saraceno. Per l'OPAC sono invece pochi spiccioli, evidentemente la posta in gioco è di ben altra natura. All'epoca era impegnata a cercare le armi chimiche in Siria. Bashar al-Assad, l'attuale presidente di quel paese, le ha nascoste così bene che nemmeno Lazzarone (un lagotto romagnolo di sette anni e tre volte campione italiano di caccia al tartufo) le ha trovate. Assad non ha mai negato di averle, anzi l'ha sempre sbandierato, con l'obiettivo di rappresentare un importante attore degli equilibri mediorientali. Quindi, in attesa che si decida a farle venir fuori, dopo aver "beccato" il giusto tornaconto, il Nobel per la Pace è stato dato con la formula "a fidasse" all'OPAC, che gestirà in futuro questa missione, se mai ce ne sarà bisogno.
Forse il discorso è stato un tantino complicato, proviamo a semplificare. Immaginiamo il sindaco del comune di Codrongianos (SS) che conferisce ogni anno il premio "cittadino modello" a chi raccoglie la merda del proprio cane sul marciapiede. Se proponesse per il premio un tizio che nemmeno si sogna di possedere un cane e, di conseguenza, non si è mai posto il problema di raccoglierne la cacca, l'episodio puzzerebbe di nepotismo[non certo di merda] e farebbe girare le palle agli altri cittadini, a ragione.
Ad ogni modo Bashar al-Asad, chiaramente contrario all'assegnazione ad entrambi i candidati, ha commentato così:
Poi, per sfogarsi un po', ha ordinato alle milizie di sterminare un paio di migliaia di rivoltosi.
Il discorso alle Nazioni Unite
Riportiamo i passi salienti del discorso di Malala Yousafzai al Palazzo di Vetro di New York.
Grazie. »
Lo scippo del Nobel
Il Nobel per la Pace all'OPAC è stato definito: "un vero e proprio furto ai danni di Malala". In collaborazione con la "Internescional Stamp Agenzi" di Casarsa della Delizia (PN), possiamo mostrare alcuni scatti inerenti la polemica.
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L'OPAC annuncia il suo Nobel tra mille polemiche
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L'OPAC scippa il Nobel per la pace a Malala
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«Va be', il Nobel non me l'avete dato... ma almeno non mi pigliate per il culo!»
Premi
Nella sua breve ma intensa carriera Malala ha vinto svariati premi:
- Il Nobel per la pace Sezione Giovani, che è un po' come vincere Sanremo Giovani.
- Il National Malala Peace Prize, come se Gene Gnocchi vincesse il Premio Gene Gnocchi per l'evve moscia.
- Il premio di spelling della quarta elementare: ha fatto perfettamente lo spelling di أناأكلالموزعنتمطرفرجوكانلطقسيئا. Beh, provateci voi.
- Il premio "ti spacchiamo la faccia, bambina insolente", conferitogli dal capo dei talebani Falafel Al-Salam, come segno di rispetto.
- Il premio di Miss Burka-Burka conferitole dalla Presidenza del Consiglio italiano.
- Un bel proiettile in faccia, massima onorificenza per una ragazza pakistana.
Curiosità
L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.
Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Secondo i bene informati, ad essere ferita alla testa non sarebbe stata la Yousafzai ma una sosia. Malala, allarmata dalle minacce, avrebbe fatto girare al suo posto Rosalia Porcaro, una comica dello Zelig. Ciò sembrerebbe confermato dalla sopita vena comica della Porcaro, prima invece divertentissima.
- Il talebano che ha sparato a Malala oggi ha il grado di Sergente Maggiore Hartman.
- Il medico che ha prestato i primi soccorsi a Malala oggi avrebbe compiuto 37 anni.
- Il chirurgo che ha operato Malala in Inghilterra oggi è da qualche parte, probabilmente in una buca.
- Il cerimoniere del Nobel oggi è da qualche altra parte, probabilmente con qualche troia a Cuba[3] .
Voci correlate
Note
- ^ Noto luogo di villeggiatura delle forze speciali di polizia degli States
- ^ Enorme quantità.
- ^ Che paradossalmente è l'anagramma di buca.
Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media. È stata miracolata come tale il giorno 24 novembre 2013 col 41.2% di voti (su 17). Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto. Proponi un contenuto da votare · Votazioni in corso · Controlla se puoi votare · Discussioni |