Malcolm X
Malcolm X (pseudonimo di Vincent X, anche noto col nome arabo di O’ Shcè scjinn’ abbasc’ e Malcolm Decimo - Mannaggia ò Vesuvio, 1925 / New York, 1965) è stato un noto rapper arrabbiato, un giocatore di basket nonché un attivista statunitense a favore dei diritti dei neri e dei rovesci dei bianchi. Fu assassinato a New York il 21 febbraio 1965 proprio per il suo attivismo politico ma soprattutto perché venne scambiato per un altro.
È considerato uno dei più grandi, ma anche controversi, leader afronapoletani del XX secolo. Sostenne che era necessario abbattere ogni barriera razziale e ogni forma di discriminazione ma anche che la pasta col tonno va cucinata senz’aglio e che il Nintendo Wii avrebbe presto soppiantato la Playstation.
Gioventù
Malcolm X nacque a Mannaggia ò Vesuvio, una piccola cittadina di italoamericani nel cuore nella California, figlio di Robert X e Filomena Y. Tutti nella sua famiglia avevano combattuto per la conquista dei diritti dei neri e tutti s’erano fatti male:
- Suo padre era un battista batterista e fu avvelenato col detersivo “Omino Bianco” da un gruppo di integralisti razzisti fanatici del pulito.
- Sua madre venne messa sotto da un pullman pieno di turisti bianchi e il piccolo Malcolm non si riprese mai più dallo shock.
- Suo nonno, Henry Z, venne investito da un tram di colore bianco.
Tutti questi episodi fecero nascere nel povero Malcolm una profonda avversione verso i bianchi, oltre che una grande antipatia verso i mezzi di trasporto di massa.
Erano tempi bui, quelli. Erano gli anni del Ku Klux Klan, della contestazione studentesca, delle discriminazioni razziali, dei flipper a gettone. Erano anni che se eri nero era meglio se nascevi bianco. Fino a metà degli anni '60 erano infatti in vigore leggi che discriminavano i neri, negandogli alcuni diritti elementari (mangiare, dormire, pensare e respirare in luoghi pubblici) ma il presidente di allora Lyndon Johnson rifiutò sempre sdegnosamente l’espressione “discriminazione” preferendo piuttosto quella di “sano e gioioso razzismo”.
Malcolm terminò la Junior High School ottenendo i migliori risultati della sua classe e venne proclamato con orgoglio dai suoi insegnanti “Lo sporco nero più istruito dell’istituto”.
Lasciata la scuola, Malcolm prese alcune sbandate, forse per l’alcol, forse per i problemi con la legge, forse semplicemente perché era miope e non vedeva i pali della luce che gli venivano incontro.
Trasferitosi a New York, si diede a una serie di attività illegali e vergognose fra cui spaccio di droga, gioco d'azzardo, prostituzione, estorsione, propaganda politica per il partito repubblicano e rapina. Quando fu esaminato per la leva durante la seconda guerra mondiale, i medici lo trovarono psichicamente instabile: venne promosso generale.
Dopo il servizio militare, il 12 gennaio 1946, all'età di 20 anni o se preferite di 240 mesi, Malcolm fu arrestato e condannato a dieci anni di reclusione con l'accusa di violazione di domicilio, possesso poco legale di armi da fuoco, e atti scemi in luogo pubblico. Alla cattura Malcolm dichiarò: beh, che volete che sia? Dieci anni sono solo 15360000 secondi! E in cella iniziò a contare, ma arrivato a 180 si ruppe il cazzo e cominciò ad attaccare caccole al muro.
Alla Charlestown State Prison si guadagnò il soprannome di “Negraccio incavolato” per l’abilità che aveva ad usare le pagine della Bibbia per farsi il filtro delle canne.
La Charlestown Prison forniva infatti a tutti i detenuti una Bibbia da leggere e tenere in cella così quando il direttore del carcere chiese a Malcolm che fine avesse fatto la sua Bibbia il giovane rispose: l’ho fumata!
La "Nazione dell'Islam"
Lasciata la sua cella col ricordo delle sue incrostazioni nasali, si unì col fratello Reginald XX (era il fratello maggiore) che auspicava la creazione di un partito nazionalista nero, una specie di Lega Nord degli zulù, che avesse l’obbiettivo di sterminare i bianchi o relegarli nelle piantagioni di caffè.
Malcolm viene poi a conoscenza della “Nazione dell’Islam” (NOI), un’organizzazione sovversiva dedita a scopi benefici e conosce il guru di questa pseudo associazione, l’arabo Mothvoth Ammar’, restando affascinato dai suoi insegnamenti, dalla sua capacità di convincere le folle e dalla sua abilità nell' aprire le noci coi denti.
Nel marzo del 1953, la CIA (l’organizzazione il cui motto è: dal 1947 ci facciamo i cazzi vostri) iniziò a controllare le azioni di Malcolm; evidentemente essersi fatto vedere mentre pisciava sulla bandiera americana nel giardino di casa sua non doveva aver fatto una buona impressione.
Nell'archivio della CIA comparivano anche due lettere firmate da Malcolm X con lo pseudonimo "O’ Shcè scjinn’ abbasc’” segno di una sua conversione o all’Islam o alla lingua napoletana.
Nel maggio dello stesso anno, la CIA concluse che Malcolm X aveva una "personalità asociale con tendenze paranoiche pre-psicotiche". Insomma per dirla in termini colloquiali postmoderni Malcolm X era uno stronzo.
Nello stesso anno, Malcolm si trasferì presso Mothvoth Ammar’ a Chicago, per poi aderire alla NOI. Malcolm iniziò dal gradino più basso, vale a dire con il ruolo di sgabello. Malcolm X andava inoltre a predicare attraverso i citofoni e la sua predicazione convinse moltissimi fedeli, tra cui si ricorda Cassius Clay, che proprio aderendo all’Islam decise di cambiare il proprio nome in Muhammad Ali, di comprarsi un turbante a pois e delle mutande fuxia di pizzo.
Matrimonio
Nel 1958, Malcolm sposò Betty X a Lansing, nel Michigan, Minnesota. Ebbero sei figlie, dopo le quali Malcolm si decise finalmente a cambiare marca di preservativi.
La prima figlia fu Attilah, nata nel 1958, cui seguirono Qubilah, Jesc’allah, Nun m’scucciah, e le gemelle Galak e Coppa Malù, in onore della passione di Malcolm per i prodotti del banco frigo.
Mentre lavorava per la NOI, Malcolm X giunse a conoscenza di alcune avventure extraconiugali di Mothvoth Ammar’, il quale si difese sostenendo che, come "inviato di Dio", aveva il diritto di avere molte segretarie, meglio se ventenni, semivestite e disponibili a farsi palpare. In effetti l’ingenuo Malcolm aveva pena per quelle povere fanciulle:
E quando uscirono incinte tutte, Mothvoth riuscì a spiegare il tutto attribuendolo ad un miracolo divino. Malcolm X scrisse sul suo diario:
Ma i problemi non finirono qui. Ben presto il leader afronapoletano si rese conto che molti altri Ministri di alto livello della NOI erano gelosi della sua popolarità: al mattino gli versavano del lassativo nel caffellatte e mettevano dei petardi nel tubo di scappamento della sua automobile, cosicché quando Malcolm X usciva di casa lo sapeva tutto il quartiere.
Progressivamente in conflitto con l'organizzazione, Malcolm espresse la propria critica circa la Marcia su Washington che avrebbe dovuto concludersi sotto la statua di George Washington:
Il carattere di Malcolm col passare degli anni si fece sempre più polemico ed acceso, ogni occasione gli era utile per lanciare una nuova provocazione. In occasione dell'assassinio di John F. Kennedy, Malcolm fu piuttosto cinico nel commentare il fatto, dicendo:
E in un talk-show televisivo si fece cambiare la poltrona 4 volte sostenendo che i braccioli non erano a norma.
Questo atteggiamento puntiglioso, ipercritico e clamorosamente cagacazzi lo portò ad avere molti nemici, questo almeno è ciò che pensava il quotidiano La voce rauca di Chicago che nel 1962 uscì con un articolo su Malcolm X dal titolo: sta sulle palle anche a voi?
Queste dichiarazioni causarono un enorme scalpore, e alla fine la NOI rinnegò le parole di Malcolm, vietandogli di parlare in pubblico per novanta giorni e di farsi il bidet per lo stesso periodo. Molte di queste posizioni, che dividevano il movimento per i diritti dei neri, lo allontanarono ancora di più dall'altro grande leader afroamericano, già da lui in passato duramente contestato, Martin Luther King, fratello di Don King e grande sostenitore della nonviolenza prima che manager della boxe.
Nella primavera del 1963, Malcolm era costretto in casa ed aveva il sedere che gli puzzava come il cesso di un ospedale. Iniziò allora a scrivere la sua autobiografia, dal titolo Autobiografia di Malcolm X (l’intestazione non era granché originale). In verità lui voleva chiamarlo Mein Kampf ma quel titolo era già stato preso da qualcuno prima di lui. Intervistato dal giornale L’Osservatore a tempo perso sui contenuti del suo libro Malcolm fornì succose anticipazioni:
L'8 marzo 1964 davanti ad un folto pubblico di sedie vuote il leader politico col cognome più corto del mondo dichiarò pubblicamente la sua separazione dalla NOI e il 12 marzo annunciò la creazione di un nuovo movimento politico e che aveva ripreso a lavarsi le terga. Il nuovo movimento, il Muesli Muslim Mosque, era nato sull’onda ideologica delle nuove spinte rivoluzionarie verso una rivendicazione dei diritti di chi è meno tutelato. Questo è almeno ciò che si dice alla stampa per annunciare che hai creato un movimento nuovo solo perché dove stavi prima nessuno ti cagava e stavi rosicando perché non riuscivi ad essere protagonista: di solito se la bevono.
La principale differenza ideologica fra il movimento creato da Malcolm X e la NOI è l'abbandono del presupposto religioso come elemento di coesione per il popolo nero oltre al fatto che qui non davano quei begli adesivi fluorescenti da attaccare al frigo. Il motto del Muesli Muslim era: credi anche nel dio albero, basta che poi ti iscrivi al mio partito.
Nel frattempo, tuttavia, Malcolm X si convertì all'islamismo ortodosso e la sua prima azione da vero musulmano fu di prendere altre due mogli, con somma gioia di quella che aveva già.
Il pellegrinaggio alla Mecca
La Mecca è sempre stato il luogo di culto per ogni musulmano, come per un rocker andare a Manchester o per un cattolico andare a Cattolica.
Il 13 aprile del 1964 Malcolm X fece le valigie. Utilizzò tela, pelle e ferro. Poi dopo averle terminate ci mise dentro i suoi vestiti e partì per La Mecca. L’aereo della compagnia araba non era molto nuovo, lo si capiva dal fatto che le hostess durante il viaggio distribuivano santini a calamita invece di cibi e bevande, ciononostante arrivò a destinazione e non doveva essere una cosa scontata visto che il pilota appena sceso dal velivolo prese a baciare la terra.
Malcolm X vide La Mecca (Gli unici locali aperti di notte sono i distributori di benzina- scriverà nel suo diario) e poi sulla strada del ritorno per l’America visitò le piramidi d’Egitto (me le immaginavo diverse - scriverà) e un villaggio Valtour a Sharm el Sheik, perché ogni musulmano deve andare in pellegrinaggio a La Mecca e in villeggiatura a Sharm almeno una volta nella vita. Non essendo in grado di parlare arabo, se la cavò benissimo con il napoletano appreso dalla madre scoprendo delle somiglianze impressionanti tra le due lingue.
Il 21 maggio 1964, poco prima della Domenica di Pasqua, Malcolm X tornò negli Stati Uniti come sunnita sciita neo islamico troglodita e col nuovo nome di El-Hajj Malik Menelik Franfellìk Hind-à- Cchella-Vrenzola Eh Mammht o più semplicemente come O’scè scinn’ abbassc’ (ma la madre continuò a chiamarlo Peppeniello). Durante un importante discorso indirizzato all'intera nazione, proclamò:
In passato, è vero, si ottenevano anche così. Ma ora non più.
Da quando alla Mecca ho trovato la verità, per puro caso sotto una foglia d’insalata a pranzo, ho accolto fra i miei più cari amici uomini di tutti i tipi - cattolici, ebrei, buddhisti, indù, agnostici, atei e perfino democristiani!
Il discorso emozionò tutta la platea. Al termine di quelle parole perfino Martin Luther King, lasciandosi alle spalle vecchie polemiche, rilasciò una sentita dichiarazione:
L'assassinio
Nel 1964, la rivista Life pubblicò una famosa fotografia di Malcolm X con una carabina in mano, intento a tirare la tenda della sua finestra per controllare la sua auto parcheggiata fuori. La foto era accompagnata dalla scritta "Non mi fido degli antifurti", e si riferiva alle minacce di ciulargli l’auto subite. La CIA era stata infatti informata, anche per mezzo di infiltrati travestiti da pacchetti di sigarette, che la NOI aveva commissionato ai suoi membri l'assassinio di Malcolm X; tuttavia trascurò moltissimo il caso perché aveva questioni più urgenti a cui pensare: era stato visto infatti un marziano ballare la breakdance sul capanno degli attrezzi di un fattore di Houston.
E così senza più il controllo della CIA, troppo impegnata a dare la caccia a storie di alieni ballerini, gli attentatori si diedero alla pazza gioia.
Il 14 febbraio 1965 venne messo in atto un attentato dinamitardo contro la casa di Malcolm X, ma il leader e la sua famiglia sopravvissero miracolosamente senza muoversi da casa: gli attentatori avevano sbagliato numero civico.
Senza darsi per vinti i sicari elaborarono le più astute tecniche di omicidio da quando hanno inventato l’omicidio:
- gli misero un cecchino nel frigorifero
- gli misero il curaro nella Pepsi
- gli fecero trovare un alligatore nel letto
- gli regalarono un disco dei Kelly Family.
Ma Malcolm X era un tipo tosto, talmente tosto che si faceva i gargarismi col vetriolo. Quindi tutti quei tentativi in un modo o nell’altro fallirono.
Una settimana dopo, il 21 febbraio, durante un discorso in pubblico a Manhattan, Malcolm fu ucciso da diversi colpi di arma da fuoco: infatti i tre sicari lo bastonarono usando fucili al posto delle mazze. Trasportato d’urgenza al reparto di Ginecologia dell’ospedale Nostra Signora Misericordiosa dei miracoli inutili morirà dopo un travaglio di 4 ore. Le sue ultime parole furono: ragazzi nero è bello, tenete duro, ce la faremo!
Il commissario di polizia Walter Holter, presente quel giorno, dichiarò a sua moglie:
Tre membri della NOI furono arrestati per il suo assassinio: Talmadge Hayer, Norman 3X Butler e Thomas 15XY + Z Johnson, e condannati per nericidio nel marzo del 1966. In realtà, pare che il solo Hayer fosse direttamente responsabile dell'omicidio mentre gli altri due si limitarono ad applaudirlo dopo l’esecuzione. I funerali di Malcolm X si tennero il 27 febbraio 1965 ad Harlem e per far risaltare meglio la figura del defunto venne usata una bara bianca. L’evento raccolse oltre 1500 persone, attirate dalla voglia di salutare un simbolo della lotta razziale o forse dal volantino del funerale che recava la scritta: seguirà buffet.
Il ricordo “sbiadito”
Durante una serata barbecue alla Casa Bianca, in presenza dell' imperatore del Giappone, del re del Belgio e del faraone d‘Egitto il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama ha tenuto un discorso per ricordare la figura di Malcolm X:
Curiosità
- Malcolm X era nero.
- Malcolm X si firmava con la X e tutti pensavano che non sapesse scrivere.
- Nel 1966 ai funerali di Martin Luther King il prete riciclò l’omelia funebre detta tre anni prima per Malcolm X.
- È probabile che il film di Spike Lee Malcolm X sia davvero ispirato alla vita di Malcolm X.
- In onore di una sua famosa radiografia in cui i medici gli trovarono un rene in più e una vescica in meno oggi i raggi in grado di impressionare le lastre vengono detti raggi X.
- È in cantiere un musical sulla vita di Malcolm X dal titolo: Malcolm, attento al proiett...! Con Pierce Brosnan nella parte di Malcolm X. Interrogato su chi fosse Malcolm X l’attore ha risposto: è uno dei fantastici quattro, no?
- Cesare Previti non ha mai corrotto alcun giudice. E se credete a questo crederete anche al resto che avete letto.
Documenti multimediali
In questa rara riproduzione originale d'epoca un giovane Malcolm X (in completo azzurro) fornisce preziosi consigli di vita coniugale ad un altro membro del NOI durante un volo per Chicago.
Voci correlate
Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità. È stata punita come tale il giorno 24 gennaio 2010 con 100% di voti (su 8). Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto. Proponi un contenuto da votare · Votazioni in corso · Controlla se puoi votare · Discussioni |