Mammuth

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(Rimpallato da Mammut)
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Il Mammut nel suo habitat naturale: la giungla urbana.
« Mamma il mammut ha cinque zampe. »
(Bambino del Pleistocene osservando un mammut maschio)

Il Mammut era un bestione simile a un elefante affetto da ipertricosi vissuto sulla Terra e su qualche altro pianeta della galassia più o meno tanto tempo fa, quando tu non eri ancora nato. E neanche tua nonna.

Caratteristiche

Era un animale uguale in tutto e per tutto ai moderni elefanti che vivono in Africa e in India. Le piccole differenze che lo rendevano diverso sono le dimensioni che variavano forse dai 5-8 metri di altezza, ai 4,5 di lunghezza e il peso facciamo che era di 10 tonnellate. Avevano una proboscide abbastanza lunga che gli permetteva di grattarsi lo sfintere posteriore e due zanne ricurve poste ai lati della proboscide che al contrario non servivano a un cazzo.

L’enorme quantità di peli aveva la doppia funzione di proteggerlo dal freddo delle regioni glaciali come la Siberia e il Kenya settentrionale oltre che pelliccia alla moda per tutte le stagioni, in grado di cambiare colore e volume a seconda della temperatura. Il maschio aveva dimensioni e peso maggiore rispetto agli esemplari femmina che sopperivano alla taglia più ristretta con un cervello più grande, unico caso in tutto il regno animale e vegetale[citazione necessaria].

Cosa ci siamo persi. Gnam.

La lunghezza dell’apparato riproduttivo dei mammut raggiungeva le modeste dimensioni di 90 cm, quanto Brunetta e Grande Puffo uno sopra l’altro.

La prima foto di un mammut della storia.

Estinzione

Il periodo più critico per questa specie venne subito dopo la glaciazione che investì il nostro pianeta tra i 6000 e 333000 anni fa, i dati sono ancora imprecisi. In effetti fu talmente critico che si estinsero in poco tempo. Se ancora esistessero pensate quante bella carne arrosto staremmo mangiando e quanti bei soldini dall’avorio di quelle zanne giganti

Circa la tragica estinzione dei mammut non ci sono ancora fonti certe ma il trattato della Professoressa Montalcini e del compianto luminare Bongiorno grazie a una loro testimonianza diretta dei fatti, porta a credere che proprio per le esagerate dimensioni del pene dei maschi unite al peso del corpo, abbia indotto le femmine a rifiutare l’accoppiamento per il dolore alla schiena e alla passera.

Probabilmente proprio i mammut sono stati i primi esseri sulla Terra ad avere discussioni circa il sesso. La scusa più usata dalle mammut femmina per non passare una dolorosa ora di accoppiamento col proprio partner fosse il mal di schiena e non il gettonato mal di testa del nostro tempo.

Resti fossili

Nel corso di tutto il 1900 vennero trovati numerosi resti fossili intrappolati nel ghiaccio in OTTIME CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE signore e signori affrettatevi ad acquistarne uno nel supermercato più vicino a casa vostra!. Ma come hanno fatto degli esseri vissuti millenni or sono a conservarsi così bene? Siccome Piero Angela e Roberto Giacobbo non l’hanno ancora scoperto possiamo azzardare solo alcune ipotesi, tra cui quella che gli alieni avessero inventato un frigorifero gigante a lunga conservazione adatto al tipo di carne dei mammut, che i mammut stessi si siano intrappolati da soli nel ghiaccio con la speranza di essere risvegliati una volta scoperti per riconquistare l’intero pianeta o ancora che questi animali fossero arrivati a un tale passo evolutivo da riuscire a crearsi una scatola protettiva di ghiaccio tutto intorno al corpo. Le teorie stanno ancora prendendo forma, mentre la ricerca per questo dilemma si è interrotta da un po’ ma appena i nostri scienziati avranno risposte certe ne saprete di più.

Un mammut scampato al congelamento viene tratto in salvo dalla Protezione Civile.

La maggior parte dei corpi congelati è stata ritrovata tra le lande dimenticate da Dio nel pieno della Siberia dove neanche Indiana Jones metterebbe piede per girarci uno dei suoi film. Il corpo certamente più interessante dal punto di vista culinario è il cosiddetto Mammut dalle tra palle e sorvoliamo sulla scelta del nome che gli è stato dato. Intrappolato in una lastra di ghiaccio spessa 1,5 metri che lo ricopre interamente, tranne per una parte del corpo che forse avrete già intuito quale, è stato ritrovato da un contadino ubriaco nelle vicinanze del suo orto adibita a gabinetto. Dopo essere stato adeguatamente ripulito dai resti di guano e altre sostanze non identificate di cui era ricoperto venne portato immediatamente all’Università degli studi naturalistici di Camerino per essere studiato.

Da un primo esame si può ben notare che era un maschio di grosse dimensioni. Per quanto riguarda il resto del corpo aveva una statura nella media per la specie. La cosa che rende speciale il ritrovamento è senz’altro il fatto che la pelliccia è arrivata a uno stato di conservazione tale da permettere lo studio ottimale di un pelo per capire di cosa si nutrisse, che batteri avevano attaccato il suo organismo, quando era vissuto, come era morto, quante volte scopasse al giorno e perché non hanno ancora fatto un film su come può essere clonato un feroce mammut assassino.

Grazie alla scienza moderna possono essere clonati i mammut?

Non lo so.