Mani pulite
Il termine Mani pulite deriva dal soprannome di Ponzio Pilato, un prefetto romano maniaco dell'igiene. Mani pulite è stato uno dei maggiori scandali (forse il più grande) dei nostri tempi, nonché lo slogan dei Tronky. Un'inchiesta iniziata nel 1783 e terminata nel 1995 portò alla luce traffici di caramelle e riviste osé fra le sale di Montecitorio, che per anni avevano nuociuto alla salute e all'integrità dello stato: ma grazie a un gruppo di giudici, guidati dal GIP di Mestre Antonio Di Pietro, tali traffici vennero ben presto fermati e passati in mano alla nuova, pulita classe politica.
Mario Chiesa viene colto con le mani nel cesso
Tutto ha inizio nel 1992. Luca Magni, proprietario di una piccola impresa di pulizie, entra nell'ufficio di Mario Chiesa, esponente del PSI, che si trova seduto comodamente sulla sua poltrona in pelle di panda, per pagargli una tangente e ottenere un appalto.
- Mario : Buongiorno ingegnere, si accomodi! Allora ha portato il malloppo?
- Imprenditore : Veramente ho solo la metà, non si potrebbe dilazionare il pagamento?
- Mario : Già le ho fatto un favore dandole l'appalto, non le sembra di tirare troppo la corda?
- Imprenditore : Dovrei riuscire a saldare la prossima settimana...
- Mario : Ok, ok... sono sempre troppo buono. Mi dia i sette milioni, forza!
- Imprenditore : Grazie ingegnere, lei ha un animo nobile. Quasi dimenticavo... le ho fatto anche una sorpresa.
- Mario : Ah, che caro! E di che si tratta?
- Imprenditore : Lei è su Candid Camera dei Carabinieri!
Spaventato, Mario apre il cassetto della scrivania e prende i soldi delle tangenti del mese, circa quaranta milioni delle vecchie lire, e si chiude in bagno. I carabinieri irrompono nell'ufficio e si ammassano davanti alla porta del gabinetto indirizzati dal Magni.
- Appuntato : Ingegner Chiesa, esca da lì, lei è in arresto!
- Mario Chiesa (imitando l'accento Filippino) : Non sono Chiesa, sono donna pulizie.
- Appuntato : Chiesa non faccia il furbo e esca fuori!
- Mario Chiesa : Vi dico che sono la donna delle pulizie, l'ingegnere ha fatto una cacca così grossa che non riesco a farla scendere. Non vi consiglio di entrare, c'è una puzza...
I carabinieri si guardano confusi dal rumore dello sciacquone ma un maresciallo ha l'intuizione:
Mario viene trovato mentre cerca disperatamente di infilare le banconote dentro al water.
- Maresciallo : Visto che c'avevo raggione? E pure la donna delle pulizie aveva raggione, guarda quanta ce ne shta dentro là! E c'ha pure un colore strano!
Mario Chiesa viene interrogato e sputtana tutti
Chiesa viene interrogato dal Gip ma sulle prime nega tutto, anche di essere Chiesa. Di Pietro, che aveva bloccato i due conti di Chiesa in Svizzera denominati Fiuggi e Levissima, gli fa recapitare un messaggio dal suo avvocato:
Il Mario, toccato sul vivo, inizia a fare nomi, molti nomi, troppi nomi. Per tre giorni continua sputtanando il Parlamento quasi per intero: deputati, senatori, ministri, uscieri, guardie giurate. Poi segue con personaggi dello spettacolo, giornalisti, artisti, letterati, ma la lista non finisce lì. Viene fermato quando inizia a fare nomi su generali della Finanza e dell'Arma. "Qui ci scappa il morto", sussurra qualcuno. Nonostante il riserbo dei PM la notizia trapela e scoppia il panico tra le alte sfere. Solo l'opinione pubblica non si accorge di nulla. Addirittura due carabinieri giungono a casa di un deputato del PSI, ma il politico alla vista delle divise scoppia in lacrime:
- Politico : SIIIIÌ... sigh.... LO CONFESSO!, confesso tuttooooo.... Buaaaa!
- Appuntato : Non se la dovrebbe prendere così per una m...
- Politico : Avete ragioneeeeee... Dovevo persarci prima.....non si deve rubareeee...sniff....
- Appuntato : Rubare?
- Politico : Siiì... lo... e va bene, va bene! ...sniff... non solo quello... buaaaa. Corruzione, concussione, finanziamento illecito... ueeee
- Appuntato : Ma veramente noi saremmo venuti per la mul...
- Politico : UAAAA! È vero, confesso... sniff... la mulatta minorenne ...l'ho comprata coi soldi delle tangentiiii... SNIFF
- Appuntato : No la mult...
- Politico : SIIIII... BUAAA! La multiproprietà fasullaaaaa.... è ...sniff.... è stata un idea miaaaaa, ma non volevo, non volevo...
- Appuntato : La multa per divieto di sosta.
- Politico : M... multa? AAAAAAAAAAH... la multa! No... scusate... è che stavo facendo le prove per la recita dell'asilo di mio figlio e...
- Appuntato : ...
- Politico : In verità... è cheee... mi comporto sempre così quando ho le mestruazioni
- Appuntato : ....
- Politico : Ok... vi seguo in centrale.
I Carabinieri perquisiscono due poveri clochard
Domanda: osservate bene la foto qui a sinistra, quanto valutereste quest'uomo così, a pelle? Direi un innocuo vecchietto strabico, magari un po' introverso, così a occhio lo valuterei... 30.000 delle vecchie Lire. Ebbene costui, amici cari, è in realtà Arsenico Duilio Poggiolini detto Lupin, il genio del furto e della truffa! Ma non bruciamo le tappe. Nel 1993 gli inquirenti fanno perquisire centinaia di abitazioni appartenenti ad uomini illustri, scoperchiando un pozzo senza fondo. Un giorno a causa di una soffiata di un collega inquisito viene perquisito l'appartamento di Duilio Poggiolini, dirigente del Ministero della sanità. Poggiolini si presenta alla porta con una vestaglia logora di canapa e due zoccoli olandesi con il legno quasi completamente consumato. Lo affianca la moglie Pierr Di Maria Poggiolini, con una vestaglia damascata di una zia defunta, bigodoni e due pantofole lise con le orecchie di Topolino. Il tenente dell'Arma gli mostra il mandato di perquisizione mentre, trattenendo a stento le lacrime, si scusa con la scalcinata coppia: "Sono sicuro che il magistrato ha preso un abbaglio, dottore; faremo in un attimo." Poi si rivolge sottovoce ai due carabinieri: "Ragazzi fate una cosa veloce e non rompete niente, poveretti!". Un carabiniere inizia a fissare un quadro nella sala, uno dei molti quadri appesi:
- Carabiniere : Ma quella non è la tela che hanno rubato l'anno scorso agli Uffizi?
- Tenente : Non sia ridicolo, sarà una copia!
Il carabiniere in cucina apre distrattamente una mensola piena zeppa di barrette di cioccolato fondente incartate con stagnola dorata e senza marca. In salotto il tenente si siede sul divano cercando di ingerire una ciofeca di caffè preparata dalla moglie pensando: " Poveracci, 'sti dirigenti, non pensavo che facessero una tale vitaccia, hanno pure dovuto imbottire il divano con la carta." Conclusa l'affrettata perquisizione il tenente costernato si scusa con i Poggiolini e non può fare a meno di notare che i due tremano visibilmente. "Ma guarda te!", pensa " Hanno pure l'Alzheimer!". Proprio mentre stanno per uscire un carabiniere inciampa in un logoro puff in similpelle che si ribalta facendo uscire il contenuto: un mucchio di mazzette di banconote di grosso taglio, circa dieci miliardi. Il tenente insospettito rifà il giro della casa e scopre che le opere sono tutte originali, le barrette di cioccolato sono in realtà lingotti d'oro e il divano è imbottito con BOT, CCT e obbligazioni dello Stato. Duilio, coraggiosamente, cerca di scaricare tutta la colpa sulla madre. Viene perquisita anche la casa dove vive la mamma, una vecchietta ultracentenaria, e il nipote subnormale. L'appartamento è letteralmente tappezzato di quadri di Guttuso e altri famosissimi imbratta-tele per un valore di oltre 40 miliardi, due conti a Lugano e un barone a Monaco. Ma come fece Duilio ad ammucchiare tutto questo immane tesoro? Lesinava sulla spesa? Faceva prostituire la mamma? Ballava la lap dance di notte? No, no, e ancora no! Come dirigente della sanità faceva passare gli esami a partite di sangue infetto, medicinali scaduti, organi putrescenti, vaccini inutili, trattamenti omeopatici, siringhe riciclate dai cassonetti, dentifrici al mercurio, ecc. per conto delle case farmaceutiche, e si pigliava laute bustarelle. Duilio dunque valeva molto di più di quello che pensavate vero? Si stima oltre un trecento miliardi. Questo accade quando si giudica dalle apparenze.
La mattanza continua
I politici si difendono a colpi di propaganda anti-toga e scatenano vari giornalisti, tra i quali ricordiamo il celebre complottista Lino Jannuzzi, che viene ripetutamente condannato senza per altro mai pagare. Mentre gli strepitosi funamboli del giornalismo si arrampicano con scioltezza sugli specchi a strapiombo, sono coinvolte nello scandalo centinaia di decine di unità di persone. I più sprovveduti e inesperti tra gli indagati, inconsapevoli di come funziona la politica e non potendo ancora candidarsi in Forza Italia, decidono di farla finita. In quel periodo non è raro trovare cataste di imprenditori e politici ai bordi delle strade e non è facile per il sindaco di Roma dover affrontare anche quest'emergenza rifiuti inattesa. Intanto alla sede della DC si stappano bottiglie di spumante quando giunge la notizia che il tesoriere Severino Citaristi ha stabilito un nuovo Guinness dei Primati, avendo superato i 70 avvisi di garanzia in un colpo solo. Intanto Gabriele Cagliari, incarcerato per le tangenti Enimont, si suicida soffocandosi con un sacchetto di plastica (non è una battuta). Raul Gardini si spara sei colpi di pistola alla tempia poi ripone l'arma sul comodino. De Michelis, messo alle strette, si barrica nei gabinetti del Genux e sopravvive due settimane con la coca sui lavandini. Vengono condannati praticamente tutti. Anche Bettino Craxi e i poveri Poggilini e consorte a sette anni di carcere.
L'opinione pubblica reagisce
Mentre i politici passeggiano per le vie di Roma con l'ombrello sempre aperto a causa di frequenti piogge di avvisi di garanzia, l'opinione pubblica dorme sonni profondi. Poi un tale Falcone si fa un volo di un centinaio di metri aiutato da una carica di tritolo. L'o.p. si gira sull'altro lato, dove il cuscino è più fresco. I politici inquisiti accusano i politici che non li hanno difesi, il parlamento è deserto, sono quasi tutti in tribunale. L'o.p. si sveglia di soprassalto credendo di aver sentito un rumore, si guarda intorno e, tranquillizzatasi, ritorna a dormire. Un certo Borsellino sparisce dalla faccia della terra con un gran botto.
L'o.p. scende dal letto e va alla finestra:
Sotto la finestra sta passando casualmente Scalfaro che viene preso a sputazzi. Poco dopo Emilio Fede fonda il TG4. L'o.p. viene colta da un terribile mal di testa e torna a letto. Bettino Craxi viene arrestato. L'o.p., svegliata dal suono delle sirene, si incazza e scaglia dalla finestra la prima cosa che gli capita sottomano, poi esclama: Cazzo! Era il mio porcellino portamonete! Berlusconi si candida per evitare la galera e promette a tutti 100.000 nuovi porcellini. L'o.p. lo vota.
Epilogo
Di tutte le centinaia di condannati quasi nessuno finisce in galera. Bettino Craxi ottiene l'asilo politico in Tunisia, Martelli ottiene l'asilo politico a Canale 5, De Michelis alla Baia Imperiale, che rifiuta ma viene prontamente adottato dal Genux. Poggiolini, condannato a sette anni, sconta due giorni di arresti domiciliari, tutti gli altri vengono salvati da prescrizioni, mazzette ai giudici e alla fine tana per tutti grazie all'indulto. Sarete lieti di sapere che alla fine non ha pagato nessuno (a parte noi). Dei 10.000 miliardi rubati ne tornano indietro 90. E vissero tutti felici e contenti. Molti addirittura ritornarono in politica. Gli altri vivono tuttora di rendita grazie al malloppo. Se lo avessero saputo i suicidi...
Curiosità poco interessanti
L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.
Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- Mario Chiesa ha riscosso tangenti fino al 2009 per conto di Compagnia delle opere, associazione legata a Comunione e Liberazione, poi è stato beccato di nuovo. Ora stufo di andar dentro e fuori di galera vuole candidarsi al Parlamento per continuare l'attività in pace.
- Gianni De Michelis è stato assistente di Brunetta. Come secondo lavoro produceva olio d'oliva attraverso la spremitura dei propri capelli. Data l'età, non frequentava più le discoteche ma se ne è fatta costruire una in casa.
- Bettino Craxi è attualmente morto. Anche se non hanno ancora mostrato il cadavere.
Il pool di Manipulite
- Antonio Di Pietro, gip di Mestre
- Henry John Woodcock, pm di Agrigento
- Flat Eric, gup di Matera
- Il Grande Puffo, gap di Palermo