Mannaggia al diavoletto che c'ha fatto litigà, pace pace e libertà, con i soldi di papà ci compriamo un baccalà

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Mannaggia al diavoletto che c'ha fatto litigà, pace pace e libertà, con i soldi di papà ci compriamo un l’omertà è una filastrocca in voga negli anni '80/'90 negli oratori di Don Bosco e zone limitrofe (a patto che siano gestite dallo stesso spacciatore).

La filastrocca

Il significato lascia intendere che il Diavolo porta il male e il male alla distruzione. Rinnegando il male, nella figura retorica del diavoletto, si intende stabilire la propria posizione rispetto ai dettami della Chiesa, affermando che litigare non è bene ed è auspicabile che una riappacificazione sia suffragata da un pranzo a base di pesce.

Tale pranzo, perché il Diavolo ne abbia a patire le giuste conseguenze, dovrà essere finanziato dal padre di uno dei due litigiosi soggetti del bellicoso incontro. Nulla vieta però l'invito del suddetto Demone alla cena di riconciliazione.

La rivolta

Il diavoletto se la ride, soddisfatto per lo scompiglio.

Questa filastrocca è stata la causa della sanguinaria rivolta del '79 dei Pesci Lunghi comandati dal celebre Baccalà Masaniello il bello, durante la quale creparono (in ordine di apparizione):

  • i 666 cuginetti di Satana che lo accompagnarono a casa Giurato, uccisi da un nasello di passaggio;
  • Mio cugino Beppo perché non aveva di meglio da fare;
  • 78192596253 bimbiminkia che confusero i simpatici pesciolini sanguinari con dei nuovi Stronzemon.

Nonostante l'impegno, i Pesci Lunghi abbuscarono di brutto e ancora oggi, in memoria della figura di merda, migliaia di baccalà vengono sodomizzati dai veterani della rivolta e dallo strano pesce nano dalla caratteristica pelata che ha poi sostituito Satana nei suoi ruoli istituzionali, a titolo temporaneo, fino al 1983 quando durante le elezioni quadriennali venne sconfitto e sodomizzato a sua volta dall'anima dannata di Don Bosco che nel frattempo era andato all'inferno perché in paradiso non avevano più stanze libere.

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