Mark Iuliano

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Mark Iuliano in cerca di nuove vittime da falciare.
« Poi prese la gamba di Ronaldo, la spezzò e disse: questo è il suo corpo offerto in sacrificio per voi... »
(Dal Vangelo secondo Mark)
« Ahimè, lo conosco molto bene! »
(Ginocchio di Ronaldo su Iuliano)


Mark Marco Giuliano Iuliano è un macellaio, un cocainomane e un ex calciatore della Juventus e della Nazionale Cantanti.

La genesi

Iuliano ai tempi d'oro.

Mark Iuliano fu costruito durante il neolitico in un'azienda agricola insieme a Montero, Ferrara, Birindelli e Pessotto. Era composto da un bastone di legno e da un vomere di ferro e per questo fu catalogato nei bestiari medievali come zappa cosmica. Costituì la base dell'agricoltura fino all'invenzione, nel Basso Medioevo, dell'aratro Materazzi. Dopo aver perso il lavoro per colpa di Materazzi, fu sfruttato durante la Rivoluzione francese per accoppare Maria Antonietta e Robespierre. Nel Novecento fu adoperato da Mussolini per abbattere Matteotti e dai brigatisti per affettare Aldo Moro. Il suo ultimo obiettivo ha un nome ben preciso: Ronaldo.

Gli attentati

Ronaldo è stato bollato come la preda impossibile perché è sfuggito alle grinfie di Mark già numerose volte. Infatti il castoro brasiliano è difficile da prendere per le sue fughe con i trans ed è faticoso localizzarlo con un radar perché viene sistematicamente scambiato per una balena: è per questo che la zappa viene spesso accompagnato nelle sue ricerche dal Capitano Achab e da Capitan Findus.
Nella prima missione, nel 1998, Iuliano fu ingaggiato da Moggi per uccidere il Fenomeno nel periodo in cui quest'ultimo giocava nell'Inter. Per svolgere il compito richiesto da Lucianone fu sostituito il vomere con una forca in modo da trapassare completamente il ginocchio del dentato. Iniziato il match la forca trafisse la rotula del castoro da parte a parte facendo saltare i pezzi ovunque. Questi pezzi si cercano ancora nei pertugi più reconditi di San Siro, tant'è che il loro ritrovamento sarà pagato profumatamente dallo stesso Moggi, nonché da torme di collezionisti.

Non è successo niente!

Ronaldo nel 2002, ormai stanco e obeso, decide di migrare in Spagna sotto le spoglie di Moby Dick per non essere più perseguibile dalla mafia Moggiana e soprattutto dal sempreverde Mark. Dopo la partita persa dal Real Madrid contro il Malaga nel 2003 Moggi svolse delle indagini sul terreno del Bernabeu e rinvenne tracce di adipe spiaccicato davanti all'area di rigore. Un campione di lardo fu fatto esaminare dalla squadra scientifica di Moggi e fu riconosciuto il DNA arrotolato come una palla viscida di Ronaldo. Così Iuliano chiese di essere venduto al Maiorca in modo da poter eliminare il pachiderma incontrandolo nella Liga. Al Maiorca ritrovò Cuper, testimone dell'attentato perché allenatore dell'Inter, che lo sottopose a un interrogatorio di quarto grado della scala Richter. Iuliano però fece la parte delle tre scimmie e ingannò il coglione, sfangandola. Lo scontro tra i Iuliano e Ronaldo avvenne nel 2004, quando Mark, alla prima partita giocata, tra l'altro entrato in pieno recupero, spezzò tibia e perone e provocò un conseguente infortunio all'anca per via della caduta al Panzone, che come sua abitudine rantolò nel fango rotolando come un suino fagocitante. La balena esplose e fece schizzare tutto il suo lardo appiccicoso, una parte del quale nel ricadere si incollò nella pelata di Zidane.

Tracollo fisico e l'attentato sfumato

E due!

Nonostante tutto Ronaldo seppe riprendersi ricomponendosi come aveva fatto a suo tempo il suo gemello Majin Bu. Presto però il già ciccio Ronaldo raggiunse livelli di obesità estrema ma il vampiro Galliani, avendo pietà di lui lo accolse e lo portò a Milano, benché fosse stato costretto a noleggiare una carriola per ovviare al suo peso stratosferico. Arrivato a Milano, fu rinchiuso dal Milan Lab in una cella di isolamento per evitare il contatto col cibo. Sfortunatamente nella cella incontrò Paparesta che Moggi aveva rinchiuso tempo addietro, quindi conservò tutta la sua massa di lardo. Dopo l'esordio in campionato del lardone, San Siro fu distrutto dalle sue cadute rovinose, che testimoniarono, la presenza di Ronaldo a Milano. Così Iuliano fu avvertito da un suo informatore e si precipitò a firmare per l' unica squadra disperata che lo voleva, il Messina, e per un periodo finse di collaborare per Berlusca, rimettendo a posto le zolle sollevate da Ronaldo mai poi, spazientendosi, stabilì di eliminare il suo acerrimo nemico una volta per tutte. Ronaldo era atteso sullo stretto da diverse settimane, ma, al dunque non scese in campo in quanto rimasto incastrato nella porta dell'Hollywood mentre inseguiva un travone. A quel punto Iuliano fece saltare i piani e decise di camuffarsi da donna ed ingannare il canotto. Fu così che Mark, conoscendo i gusti del fu Fenomeno, si travestì da travone per ingannare il castoro e farlo cadere nella sua trappola, per poter iniziare così un lungo e redditizio commercio di richiestissima e costosissima carne di balena bianca. Ma l'astuta strategia della zappa era destinata a fallire miseramente per l'ennesima volta: sfortunatamente Mark venne infatti notato da Cristiano Malgioglio, Alessandro Cecchi Paone e Vladimir Luxuria, giunti lì per un meeting, che lo rapirono. Quello che è successo dopo non è possibile menzionarlo. Iuliano però sopravvisse miracolosamente al disastro e giurò di farla pagare al castoro mannaro, a costo di rovinarsi l'inestimabile forca.

La fine

Iuliano e i suoi delicati interventi difensivi.

Dopo l'incidente dell'Hollywood Ronaldo si fracassò da solo e decise di tornare mesto in Brasile. Il prode Mark per attuare la sua vendetta si vide costretto a prendere il primo volo per Rio de Janeiro. Qui il Fenomeno fu colto in flagrante mentre affondava le ganasce in una torta alla crema, severamente vietata a causa della disfunzione ormonale che ormai lo attanaglia. Per dimagrire gli misero alle costole il mastino Mark, così il Nazario da Lima passò buona parte delle sue giornate in fuga dal terrone con la faccia da matto. Per avere una aiuto extra Iuliano decise di rivolgersi al suo pusher di fiducia, tale Lapo Elkann. Con l'aiuto dello zucchero a velo il nostro decuplicò la velocità a agguantò il morbido brasiliano, pronto a fracassargli la già stanche ginocchia. Ma in quel mentre giunse l'antidoping brasiliana. Con veloci analisi si riscontrò la positività di Mark a 87 metaboliti della cocaina, con conseguente internamento dello sfortunato scarsone nel carcere di massima sicurezza di Abu Graib. Per ovviare alle torture decise di redimersi e fare la carità ai bambini delle favelas, facendoli diventare ottimi difensori ma facendo diminuire il loro talento di brasiliani in modo esponenziale.