Mauro Zárate
Màùrò Màtìàs Zàràté, per gli amici semplicemente Zappate (per evitare accenti inutili e soprannomi da frocetto come "Maurito"), è un esperto solista (cioè una sola vera e propria), beccapalista e sbagliarigorista della Lazio, bravo anche nell'organizzare orge fra uomini.
Biografia
Non si sa ancora nulla riguardo ai veri genitori di Zappate, ma quel che è sicuro è che gli volevano molto bene. Infatti l'hanno abbandonato in una cesta (con scritto il suo nome, forse con qualche accento di troppo) lungo uno dei fiumi più belli di Buenos Aires, Rio de la Plata e non lungo un canale come è successo al "Pinguino" di Batman.
Allevato da un chihuahua randagio che trovò quella cesta credendo ci fossero dei biscotti per cane dentro, il piccolo Zappate comincia a crescere sempre più sano e grazioso come un porcellino d' india, ma altrettanto fragile, difetto che lo faceva star male dato che non poteva nemmeno essere coccolato dal "padre", a cui voleva molto bene.
Ma,nella vita c'è sempre il momento in cui un ragazzo abbandona i genitori e va a vivere da solo. E infatti a 18 anni Zappate, scambiato per un barboncino, viene preso dall' "Acchiappacani" e portato in un canile, dove restò per tre anni, costretto a mangiare provolole affumicate controvoglia.
Lotirchio, presidente della Lazie, avendo bisogno di un nuovo attaccante per la sua squadra che non costasse una lira, andò a cercare qualche giocatore proprio in quel canile e fece questa proposta a Zappate, che stufo di mangiare quella schifezza, accettò e venne preso in squadra all' età di 21 anni.
Zappate conquistò subito il cuore dei tifosi (come Guido de Angelis che se innamorò) che per farlo sentire leader del gruppo gli diedero questo soprannome. Essendo abituato come un cane, amava giocare a pallone e dato che era fatto di pasta frolla, come abbiamo già detto, correva come un matto per evitare i contatti con altri giocatori e spesso regalava al publico dribling incredibili. Tutti erano pazzi di lui, tanto che a Formello venne fatto uno slogan con il suo nome: "Z-ARATE I CAMPI!".
Purtroppo però aveva ancora il suo istinto animalesco che lo fregava e spesso veniva trovato a fare mega-orgie con i compagni di squadra, cosa che a Delio Rossi (allora allenatore del Lazie) non piaceva affatto, tanto che chiese addirittura a Lotirchio di cacciarlo via, il quale rispose con un NO secco.
Come anche i muri sanno, a Lotirchio piace risparmiare e con Zappate risparmiava sicuro: costava 1,5 croccantini al mese,non chiedeva aumenti di stipendio perché abituato a peggio e poi ormai faceva parte della famiglia dei "morti di fame".
Non giocò mai nella nazionale argentina, dato che all'interno della squadra c'era un pidocchio e siccome i pidocchi danno fastidio ai cani, per farlo rimanere tranquillo l'allenatore non ce lo portò quando venne chiamato.
Il noioso passaggio alla squadra dei prescritti
Nell'estate del 2011 Massimo Moratti, lo scopritalenti, vede in lui la possibilità di rinascita della sua pseudo-squadra. Lo ingaggia in prestito con un contratto ad assist; per questo a fine stagione non riceve un euro ed è costretto a ritornare a pascolare a Formello.
Premiazioni
- Miglior amico dell' uomo
- Zappa d'oro (premiazione annuale dei contadini che si tiene sempre a Formello)
- Guinnes World Record come unico cane ad aver indossato una maglia da calcio
- Miglior marcatore annuale (del territorio)
- Miglior uomo assist della storia del calcio
- Premio generosità
Curiosità
- Alla fine è riuscito a trovare suo fratello, contattando la Friskies, ma questa è un'altra storia...
- Ha trovato una bastardina che fa per lui
- Ama giocare a calcio in campagna
- È molto amico di Ronaldinho, perché hanno tanto in comune
- Non tocca l'acqua da quell'ultima volta al fiume Rio de la Plata