Medicina
La medicina, dal latino "ars medicinae" ("brucerà un pochino"), è il miscuglio primordiale[1] di tutte le scienze apprese, ricordate o semplicemente inventate dall'uomo. Una volta atta alla raccolta dei tuberi e alla creazione di filtri d'amore, divenne con il susseguirsi degli anni "la scienza che si occupa della salute di qualsiasi cosa respiri". Tuttavia il significato a noi più noto è la figura della scienza che vuole imitare Dio su qualsiasi essere affetto da un problema, per fini puramente legati alla necessità dell'esaltazione di una propria figura psicologica[citazione necessaria], cioè: salvare la vita agli altri, per finire in TV.
Molte conoscenze mediche comprendono la piena acquisizione basilare delle discipline: chimiche, biologiche, fisiche ed eventualmente, se i pazienti sporgono denuncia, geografiche. La figura del medico (colui che professa l'arte medica), è sempre stata sinonimo di grande conoscenza e competenza nella storia... questo finché non moriva il qualcuno di turno perché al posto delle bombole di ossigeno il dottore preferì utilizzare il metano. Episodi isolati che sono inezie di fronte a ciò che la medicina ha realizzato negli ultimi secoli per l'umanità, ad esempio... uhm... ad esempio: la calcolatrice, internet, il termosifone, la macchinina radiocomandata o le rotelle per la bicicletta. Tutti esempi della genialità medica, dei vantaggi che essa ha portato nelle vostre case e nella vostra vita. Se potete rifarvi il micro-pene o il seno cadente, è tutto merito delle grandi scoperte che hanno richiesto millenni di studio e ricerca e voglio sottolineare millenni di studio.
Storia
Babilonia e Egitto
Le più vecchie testimonianze mediche risalgono al II millennio a.C., raccolte in un manoscritto, il primo libretto per le ricevute mediche della storia. Stiamo parlando del diario fatture in nero di Esagil-kin-apli, autoelettosi primo e unico medico dell'impero babilonese, dopo avere eseguito una laminectomia laterale mediante forchetta[2] al pollice destro dell'imperatore Adad-apla-iddina.
La voce di questo "miracolo" si sparse per tutto il Mediterraneo, i giornali locali e nazionali non parlarono d'altro, le gesta di Esagil-kin-apli furono raccontate dal protagonista in diretta a Buona Domenica, nel 1046 a.C. Divenne l'idolo di tutti i popoli, finché non arrivò Mosè, con i suoi "effetti speciali".
La medicina tuttavia nacque nella terra delle grandi valli, dei nomadi scuri di pelle e delle piramidi... no, non stiamo parlando di Parigi, bensì dell'Egitto. Le prime trascrizioni di ricette ci giungono dai papiri, datati intorno al 3000 a.C. Vigevano già allora pratiche chirurgiche e una legislazione sanitaria, ma tutto era legato alle superstizioni popolari e ai demoni, quindi la conoscenza medica di allora è paragonabile a quella attuale dell'omeopatia.
Ai tempi degli ippocriti e dei romani
Sebbene nei paragrafi precedenti abbia affermato il contrario, la medicina è nata ufficialmente in Grecia, nel 700 a.C e il primo medico per eccellenza fu Alcmaerone di Crotone, un simpatico coltivatore di carote, con la fissazione delle autopsie sui vicini. Seguirono poi Ippocrate e Galeno di Pergamo[3]. Ippocrate aprì la prima scuola medica nella città di Cos, fondando a sua insaputa l'università di Medicina & Chirurgia[4], mentre Galeno causò l'estinzione delle scimmie, perché usate come cavie da dissezione[5]. Questi due psicolabili personaggi possono rispettivamente essere considerati i genitori della medicina occidentale, il dubbio errante sul sesso rimane, ma non discriminiamo nessuno e consideriamoli marito e moglie.
Nell'impero romano le conoscenze fregate ai greci vennero ampliate e incorporate alle piaghe di maggiore rilevanza sociale, nacquero così le antenate della moderna urologia e geriatria. Inoltre quei geniacci della mitica ladrona intuirono che lavarsi le mani dopo avere concluso la digestione poteva evitare il proliferarsi di malattie contagiose. Adottarono l'uso dell'oppio per la cura dei dolori fisici e mentali, mentre per disinfettare le lenzuola la candeggina e per i cetriolini l'aceto. I grandi restano comunque Ippocrate e Galeno, che importante ruolo ebbero nell'anatomia e nella patologia, ma anche nell'educazione sessuale e nella prevenzione. Ricordiamo inoltre i centinaia di trattati scritti per tutti i futuri laureandi sull'igiene, le patologie, ma sopratutto quelli sulle cose delle donne. In definitiva, il merito per la fondazione della medicina occidentale moderna va attribuito a queste due eccelse personalità, tali si sono private: della propria dignità, della propria famiglia, della propria vita e anche dei propri vestiti, per noi. Grazie a questi nobili gesti, ora possiamo godere anche noi dei benefici del viagra, del silicone e di tutto il corredo, che rendono l'umanità esteticamente e potenzialmente migliore.
Nel periodo buio
Dopo la caduta dell'impero romano, la medicina ha avuto una vera e propria regressione. Le nozioni vennero tramandate solo da uomini di chiesa, per ciò tutti i libri anatomici raffiguranti gli organi sessuali finirono al rogo, non si operò più direttamente, ma ci si abbandonò alla provvidenza. Questo causò un notevole cambiamento della mentalità popolana: in caso di ematemesi[6], un Ave Maria due volte al giorno, dopo i pasti e prima del rigurgito; in caso di peste, rosari finché puoi; in caso di emorroidi, genuflessione ripetuta, e così via... Sebbene lo sforzo e il tentativo, il numero di decessi lievitò pericolosamente, mentre la peste si diffuse più dell'influenza stagionale. Verso il 1300, finalmente le famiglie più agiate presero posizione e, stanche delle continue cazzate del Papa, mandarono a fanculo i vecchi rimedi artigianali dei frati e finanziarono le prime università di medicina. In Italia venne fondata la prima scuola di anatomia a Bologna, mentre a Napoli, dopo mille speculazioni, il primo ospedale.
Medicina rinascimentale
Con l'Umanesimo e il Rinascimento l'uomo tornò di nuovo al centro dell'attenzione della cultura e del pensiero, con i suoi sentimenti, i suoi ideali e le sue vesciche. La bolla papale che legalizzò le dissezioni permise di abbandonare l'ipse dixit aristotelico in favore di un ego squartavi dei grandi anatomici del tempo. La nascita della scienza, con la rigorosa richiesta di prove sperimentali, permise di curare la peste con gli aromi e la tosse con le sanguisughe, di vedere i dolori come una conseguenza di uno scompenso di umori e consentì a ciarlatani come Paracelso di farsi una marea di soldi.
I secoli seguenti
Nei secoli seguenti la medicina fa passi notevoli. Si inventano nuove malattie, molte importate da continenti appena scoperti, come la sifilide e il cannibalismo. L'invenzione del microscopio consente di scoprire l'esistenza delle briciole. Viene inventata la vaccinazione, tecnica che immetteva nel corpo di un individuo sano virus e batteri per farlo morire prima che potesse ammalarsi seriamente, evitandogli così atroci sofferenze. Si introduce per la prima volta l'anestesia con la "tecnica della botta in testa". Con la fine dell'Ottocento e l'inizio dell'Ottocento, grandi personalità cambiano il volto della medicina:
- Louis Pasteur inventa la zuppa di latte.
- Alexander Fleming scopre che la muffa, condita con un po' di sale e olio, è buona.
- Sigmund Freud inventa il divano che sta nello studio dello psichiatra.
- Josef Mengele inventa il würstel.
La medicina moderna
Al giorno d'oggi la medicina è dominata dalle case farmaceutiche che si inventano l'influenza aviaria pur di vendere e dalle ASL in cui sono parcheggiati tutti gli amici e parenti dei politici di turno. Insomma le prospettive di miglioramento sono buone, fintanto che non si torna alle sanguisughe. La riscossa delle medicine alternative e dell'omeopatia suggerisce però un probabile ritorno anche a questa tecnica. Sono state create facoltose organizzazioni internazionali che si occupano della salute dell'intera umanità, come l'OMS e il programma TV Elisir, mentre l'assistenza sanitaria statale dei paesi occidentali ha permesso a milioni di cittadini di morire nell'attesa di effettuare quelle analisi che avevano prenotato quindici mesi prima.
La ricerca
La ricerca è uno degli elementi chiave della medicina: senza la ricerca non ci sarebbero nuovi farmaci e soprattutto non si inventerebbero nuove malattie che prima non esistevano. La ricerca ha però un costo: sacrificare un po' di non-ricchi alla scienza, per poter poi curare a caro prezzo chi è in grado di pagare il risultato della ricerca stessa. Gli utili non andranno assolutamente usati per risarcire gli orfanelli dei figli di chi si è immolato per la ricerca, i quali riceveranno cure non funzionanti solo per avere conferma che non funzionano. Le migliori opportunità per la ricerca sono offerte dalle malattie rare, dove i ricercatori possono ottenere ingenti finanziamenti a patto che la cavia non capisca troppo, non scappi e non crepi troppo in fretta.
Note
- ^ Ingegneria genetica è il "finale".
- ^ Gli ha tagliato l'unghia.
- ^ Comune dell'estremo nord greco.
- ^ Per questo si getterà scalzo dal Monte Olimpo.
- ^ Verrà aggredito da una folla inferocita del WWF.
- ^ Vomito di sangue.