Mirmicoleone

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L'unica cosa che lo spaventa è il basilico.

Il mirmicoleone o formica-leone è un animale leggendario che terrorizza alcune tribù di pigmei bakoya del Gabon.

« E a noi che ce ne fotte? »
(Comprensibile osservazione.)

In effetti, il motivo per cui ci si debba occupare delle fantasie malate di piccoli neri è difficile da trovare, diciamo che l'alternativa sarebbe stata guardare il dvd di Battledogs, e questo giustifica comunque il tempo perso per l'impresa.
Secondo la tradizione è un animale che nasce dall'accoppiamento di un leone maschio con una formica femmina...

« ...stavolta non ce la posso fare. »
(L'autore di questo articolo in preda allo sconforto.)

Non potendosi nutrire né come il padre (che mangia carne), né come la madre (che mangia erbe), il "leone-formica" muore pochi giorni dopo la nascita. Questo ci pone di fronte ad alcuni interrogativi:

« Se muore subito, perché i pigmei se ne preoccupano? »
« Se i miscugli di pesticidi e sangue di capra fanno questo effetto, perché i pigmei continuano a berli? »
« Se la dose di bacche allucinogene che assumono è troppa per le loro ridotte dimensioni, perché non la diminuiscono? »

Ma se invece fosse tutto vero? Se ci fossero autorevoli testimonianze che ne confermerebbero la reale esistenza? Se gli asini vol la smettessimo di etichettare i pigmei come "baby gang di drogati"?
La questione va affrontata con puntiglio scientifico e scevri da qualsiasi pregiudizio[1].

Descrizioni di epoca medievale

Immagine presente sul Liber Monstrorum, autorevole bestiario medievale.

Questo animale viene descritto all'interno di vari bestiari medievali, tra cui il Fisiologo, uno dei più famosi a Biella.

« Ha le membra anteriori di leone e quelle posteriori di formica. Suo padre è carnivoro, sua madre erbivora, esso non può nutrirsi per via delle due nature contrastanti. Così come ogni uomo indeciso ed incostante nei suoi disegni. Non si deve avanzare per due vie, né parlare doppiamente nella preghiera, è detto: "Guai al cuore doppio e al peccatore che cammina per due vie!". »

La seconda descrizione è più antica, ci viene tramandata dal racconto di San Vittore nei Moralia[2].

« Myrmecoleon eos adumbrat qui timidi in fortiores, audaces in parvos sunt. Satan et leo recte vocatur tigris. »
(Moralia, cap. XXI Il latino fa sempre figo, Abacùc: 1-2-3 ☼.)
Durante la copula con la formica il leone è molto suscettibile, perché odia mostrarsi in difficoltà.

Ovvero, il santo crea un sillogismo tra mirmicoleone e demonio, paragonando Satana al leone per la sua crudeltà e alla tigre per la sua astuzia. Così come accaduto nell'Eden, il diavolo è forte (come un leone) con chi cede di fronte a lui e al suo potere di persuasione, ma è debole (come una formica) con chi gli resiste e quindi ricorre alla paraculata per uccellarlo bravamente. In tutto questo la tigre non c'entra una minchia, ma non è colpa nostra.
Ne parla anche Isidoro di Siviglia (ca. 560-636) nelle sue Etymologiae, ma figuriamoci se a uno che ha il nome di un gatto si può dar credito[3].
L'ultima testimonianza viene dal Liber Monstrorum, testo di riferimento per gli studiosi dei Gormiti.

« Elifaz, re dei Temaniti, ha detto: "il leone-formica è perito per mancanza di preda". »
(Liber Monstrorum, cap.XXL, Calmuth: 4.11.)

Re Elifaz, sovrano delle terre a sud della Circoncisia, durante un breve discorso, rassicura il suo popolo riguardo la morte del pericoloso bestio. In realtà, come sappiamo, di pericoloso non c'era proprio nulla ma, utilizzandolo come spauracchio, l'astuto monarca aveva fatto sparire dalle casse dello stato una cospicua somma di denaro, ufficialmente servita per comperare i servigi di alcuni mercenari del Mali. Al loro arrivo a palazzo qualcuno osservò che, ad una prima impressione, sembrassero più prostitute nigeriane che soldati, ma come si dice: "l'abito non fa il monaco", e nemmeno la mignotta.

E i pigmei?

« (Porca zozza, me li ero scordati...) I pigmei stanno bene, grazie. »
(L'autore di questo articolo che fa finta di nulla.)

Note

  1. ^ anche se questo dovesse costarci qualcosa in termini di credibilità
  2. ^ trascrizioni degli interrogatori di Lele Mora
  3. ^ senza offesa

Voci correlate