Campionato mondiale di calcio 1990
Mondiale di Italia 1990 | |
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Partecipanti | 44 in fila per due |
Organizzatore | Italia (incredibile, ma vero!) |
Vincitori | 1° Krukkia "quasi" riunita 2° Argentina 4° Inghilterra |
Incontri giocati | L'Italia 7, le altre... mah! |
Capocannoniere | Il gran Visir di tutti i Terun |
Mascotte | |
Stadi | Catapecchie, il più moderno era il Colosseo |
I campionati mondiali di calcio Italia 1990, per gli amici "Italia '90", sono stata l'ultima grande competizione calcistica disputata in Italia e probabilmente sarà anche l'ultima in senso assoluto.
I mondiali erano stati disputati nel nostro paese solo in un'altra occasione, nel 1934, in pieno fascismo; nel '90 la situazione era addirittura peggiore, essendoci a capo del governo Giulio Andreotti.[1]
Nonostante la squadra azzurra fosse data per favorita (in virtù del fatto che giocava in casa), alla fine furono i Krukki dell'Ovest a spuntarla, dopo aver aumentato il loro potere grazie alla tecnica della fusione con la Krukkia dell'Est, iniziata l'anno prima e conclusasi poco dopo.
Questo mondiale passerà alla storia per la fuga in sordina di Don Diego da Napoli e dall'Italia, con l'argenteria dei Re Borbone al termine della finalissima e per aver dato inizio alla "Maledizione dei Rigori", alla quale si devono i tre tentati omicidi macchianti la fedina penale di Roby Baggio: Roberto Ducojoni nel 1990, la traversa nel 1994, Luigi Di Biagio nel 1998.
Preparazione
La scelta di affidare al bel paese[citazione necessaria] l'organizzazione dell'evento era avvenuta già nel 1984: il presidente della FIFA aveva chiuso gli occhi e messo a caso il dito sul mappamondo.
Colpiti da tale tragedia, gli italiani sbiancarono: i loro stadi facevano letteralmente cagare, ne sarebbero serviti di nuovi, ma con solo 6 anni a disposizione avrebbero fatto in tempo al massimo a riempire le tasche degli appaltatori, costruire mezza porta e il chiosco dei gelati fuori il cantiere.
Si decise così di restaurare quelli vecchi con una passata di vernice e un po' di skotch[2] lì dove rischiava di venir giù; quanto alle nuove strutture promesse, lo Stato confiscò una ventina di campi da calcetto in vari comuni d'Italia, li incollò insieme con la colla vinilica e nacquero così il "Delle Alpi" e il "San Nicola".
La manovra ebbe successo e nessuno si accorse di nulla[3], ed avanzò anche tanta erba da rollarne fino alla finale e da usarla per l'albero di Natale nella sede della FIGC.
Le nazionali ospiti arrivarono a Roma che il presidente Cossiga stava finendo proprio allora di nascondere la sporcizia sotto il tappeto, appena in tempo per cominciare!
La fase a gironi
Premettiamo che la Francia non si era qualificata... HA-HA!
Gruppo "A tua sorella!"
Fattasi assegnare un girone di sole schiappe grazie a un sorteggio truccato, l'Italia si prepara a stupire il mondo con la forza dei suoi attaccanti: Carnevale (centravanti del Napoli, squadra campione uscente), Vialli e Mancini, i gemelli del gol, Roberto Baggio, già allora semi-divin codino...
Sorprendentemente fanno tutti schifo: i gemelli del gol sembrano Ernesto ed Evaristo e Carnevale torna nel limbo dell'anonimato. Se ne approfitta quello che era stato chiamato lì per far numero, un certo Totò Schillaci, che segna un goal a partita, al punto che Baggio comincia a segnare pure lui per non sfigurare. Grazie a loro l'Italia batte il Cecoslobelgio (grazie anche ad un gol annullato ai Cecoslobelgi per fuorigioco inesistente), l'Austria e infine gli Stati Uniti, che non sapendo di quale tipo di football si trattasse mandarono ai mondiali i Denver Broncos, passando così il turno.
Qualificate: Italia e Cecoslobelgio
Gruppo "B-ravi coglioni!"
A sorpresa, la nazionale bianco-celeste stenta a decollare: riesce solo a battere una URSS che ormai non sta più in piedi come quel muretto lì a Berlino (e per giunta grazie ad un rigore non concesso ai sovietici per fallo di mano di Maradona), a pareggiare con la nazionale degli zingari (risultato previsto dalle loro cartomanti), e addirittura a perdere col Camerun, squadra-rivelazione del torneo.
Giustificandosi col fatto che Diego era stanco per aver giocato a biliardino con gli amici di Fuorigrotta fino a poco prima gli incontri, e grazie a pesanti raccomandazioni, l'Argentina si qualifica lo stesso. L'unico giocatore che si distingue è lo scattante Caniggia, velocissimo al punto che quando correva la ripresa al ralenty dimostrò che i suoi piedi non toccavano il suolo.
Qualificate: Camerun, Rom-Mania, Argentina
Gruppo "C-azzo guardi?"
Senza storia. Il Brasile trova prima il Costa Povera, nazione talmente pezzente da usare le scatole da scarpe al posto delle palle da calcio e le palle di bue come scatole da scarpe, con risultato scontato; poi la Scozia, i cui giocatori considerano i brasiliani loro nemici giurati[5], ma che non di rado finiscono col calciare le palle dei compagni anziché quella con cui si gioca, con risultato scontato.
L'unica squadra che dà ai brasiliani un po' di grattacapi è la Svezia, ma alla fine la spuntano ugualmente, dimostrando di avere più gnocca e di migliore qualità.
Qualificate: Brasile e Costa Povera (la Scozia si è messa fuori gioco in una rissa fratricida)[6]
Gruppo "D-ammela!"
- Krukkia dell'Ovest
- Jugoslavia
- Emirati Narcos Uniti
- Emigrati Arabi Uniti
La nazionale dei narcotrafficanti arriva in Italia sotto forma di casse da morto, per via di un conflitto a fuoco scoppiato sull'aereo della squadra a causa di una "grossa partita".
La nazionale degli Emigrati Arabi Uniti, composta dai lavavetri irregolari marocchini e palestinesi di Roma e Milano fa del suo meglio, ma la Germania e la Jugoslavia, grazie al sapiente utilizzo del tergicristalli, riescono a sbarazzarsi della tattica avversaria.
Qualificate: Krukkia dell'Ovest, Jugoslavia ed Emirati Narcos Uniti
Gruppo "E dai cazzo!"
Non accade molto: i calciatori urugayani cercano di farsi rimorchiare dai calienti Spagnoli, i quali li respingono a suon di paella, i belgi cazzeggiano, mentre i Sud-Est coreani ammirano per la prima volta come sia fatto un pallone da calcio, il Re Juan Carlos si addormenta davanti la TV, Marzullo si domanda che senso abbia un simile girone...
Qualificate: Spagna, Belgio e Urugay (che non ha perso le speranze con i focosi toreros)
Gruppo "F-atti na pippa!"
L'Inghilterra come al solito è qui col pretesto di spaccare culi e ribadire a tutti che il calcio lo hanno inventato loro[citazione necessaria].
Tuttavia la strada per gli anglosassoni è in salita: non solo ci sono i bigobbuti egiziani e gli olandesi (che ancora sono assatanati all'idea di dover vincere almeno un mondiale), ma ci sono soprattutto gli irlandesi, i quali, quando solo sentono parlare di inglesi, tirano fuori il fucile a pompa.
Alla fine, la battaglia tra Inghilterra e Irlanda si conclude in pareggio, ma in virtù delle 44 vittime inglesi, contro le sole 12 irlandesi[8], si può dire che questa l'abbiano vinta loro.
Qualificate: Inghilterranda, Irlanda, Olanda
La fase "Ne resteranno soltanto due"
Ottavi di finale
- Brasile - Argentina: 0 - 1
Anche stavolta Maradona non combina quasi nulla (giusto l'azione da cui nasce il gol di Caniggia), ma la sua squadra passa e può tornare a farsi una "pippata de oro (blanco)".
- Camerun - Colombia: 2 - 1
La Colombia era stata ripescata per raggiungere un numero pari di squadre, ma come detto poc'anzi, i suoi giocatori si erano tutti impallinati a vicenda. Di conseguenza il Camerun vince a tavolino, ma ai morti viene assegnato il gol della bandiera, in cambio di una bella bustona di polvere della felicità all'arbitro.
- Cecoslobelgio - Costa Povera: 4 - 1
I cecoslobelgi si assicurano il passaggio del turno, offrendo in cambio alla squadra avversaria il biglietto del bus per tornare a casa.
- Germania Ovest - Olanda: 2 - 1
I krukki stanno molto sul cazzo agli olandesi, da quando nel 1974 non avevano voluto perdere e dare la coppa a loro; di conseguenza questi ultimi hanno dalla loro una motivazione fortissima. Rijkaard, olandese del Milan, non resiste dal manifestare a modo suo verso Voeller, tedesco della Roma, tutta la motivazione che aveva in corpo. Ma gli arancioni perdono lo stesso, perché sono l'Olanda dopotutto...[9]
- Irlanda - Rom-Mania: 0 - 0, poi 5 - 4 dopo i calci di rigore
Partita molto noiosa, che termina solo quando un verde folletto invisibile tira una manciata di polvere nell'occhio dell'ultimo rigorista dei rom. Questi, in cambio, ripagano la gentilezza rigando le macchine di tutti i calciatori avversari e tornando nel loro paese coi loro portafogli.
- Italia - Urugay: 2 - 0
Affascinati dall'impavido codino di Baggio, i gaissimi sudamericani iniziano subito a fargli delle avance, sicché questi chiede di essere sostituito e va a barricarsi nello spogliatoio inchiodando un paio di assi alla porta. Tuttavia, un gasatissimo Schillaci, vedendosi il campo libero, "penetra"[10] la difesa e poi la porta avversaria. Il secondo gol è di un certo Serena, ma a nessuno importa. Alla fine della partita gli Urugayani sono sconfitti, ma ugualmente soddisfatti.
- Spagna - Jugoslavia: 1 - 2 dopo i tempi supplementari
La Spagna si rivela per la nazionale di pipponi che è. Gli avversari li sconfiggono e gettano i corpi in una foiba scavata nel cantiere della metropolitana di Napoli, allora aperto da soli settordici anni.
- Inghilterra - Belgio: 1 - 0
Gli inglesi che vincono ai mondiali? Incredibile, ma a volte accade!
Quarti di finale
- Italia - Irlanda: 1 - 0
Gli irlandesi, consapevoli di non poter vincere in campo contro tali fortissimi avversari, cercano di fare il colpaccio invitando, la sera prima della partita, la squadra italiana a bere insieme, con lo scopo di farli ubriacare in modo che giochino da schifo il giorno dopo.
Tuttavia, lo scaltro terrone Schillaci, intuito il loro gioco, li anticipa, presentandosi all'incontro con una bottiglia del peggio che la Trinacria abbia da offrire: il Mazzamurieddu, catastrofico liquore siculo fatto con marsala, succo di fico d'india e sburra. Gli irlandesi, abituati alla Guinness, meno alcolica dell'acqua santa, sono ko al primo bicchierino e alla partita Schillaci segna ancora, nella libidine generale.
- Inghilterra - Camerun: 3 - 2 dopo i tempi supplementari
Durante la pausa tra tempi regolamentari e tempi supplementari, gli africani deridono gli inglesi che sorseggiano, con tanto di mignolo alzato, il loro tè delle cinque. Forse, se avessero saputo che quel tè era corretto con ben 7 tipi diversi di doping e un batuffolo di latte, avrebbero riso di meno...[11][12]
- Argentina - Jugoslavia: 0 - 0, poi 3 - 2 ai rigori
Anche stavolta Maradona è utile quanto un cane da guida cieco; forse la panza, sopita in lui da anni, aveva iniziato a premere per venire alla luce del sole. Tra le altre cose, Maradona sbaglia pure il suo rigore, ma si giustifica dicendo che è il suo primo giorno e tanto la sua squadra vince lo stesso.
- Krukkia dell'Ovest - Cecoslobelgio: 1 - 0
Partita sanza infamia e sanza lode, che si risolve con un gol dell'interista Matthaus e con un'amichevole gelato in compagnia a fine incontro.
Semifinali
Qui viene il bello...
Krukkia dell'Ovest - Inghilterra: 1 - 1, poi 4 - 3 ai rigori
Una sorta di rivincita della Seconda Guerra Mondiale. I krukki volevano vendetta per essere stati smembrati in due paesi, gli inglesi volevano vendetta perché, sebbene il calcio lo avessero inventato loro[13][citazione necessaria], quei kartoffeln avevano due mondiali e loro uno solo. Si arriva ai rigori e gli inglesi sono ancora sicurissimi che quello sia il loro anno, perché in fondo sono loro quelli che hanno inventato il calcio[citazione necessaria], talmente sicuri, che i loro ultimi due rigoristi tirano ad occhi chiusi...
Italia - Argentina: 1 - 1, poi 3 - 4 ai rigori
La formazione italiana viene tenuta segreta dal ct azzurro, fino all'ultimo minuto. I giornalisti alla vigilia avevano provato a pronosticare ogni tipo di diavoleria ("Sarà forse schierato Ferrara, visto che si gioca a Napoli? Giocherà Giancarlo Marocchi al posto di Giannini? O forse sarà schierato il massaggiatore a ridosso delle punte?"). Ma l'unica sorpresa consiste semplicemente nel tornare a schierare Vialli fin dal primo minuto, scelta che già si era rivelata infruttuosa. E tale continua a rivelarsi. Ad ogni modo, è il solito Totò Schillaci che, già dopo un quarto d'ora, porta l'Italia in vantaggio.
L'Italia è speranzosa di riuscire a raggiungere la finale: gioca in casa, a Napoli per giunta (e si sa che i napoletani quando tifano lo fanno alla grande), è in forma smagliante, ha Roberto Baggio e si trova contro un Maradona che non sta combinando una mazza e non c'è ragione per la quale debba tornare ad essere un fenomeno proprio contro di loro.
Ma purtroppo gli azzurri non hanno ancora fatto i conti con lui... BRUNO PIZZUL!
Quel disgraziato, come non bastasse il suo potere sfigante insito, aveva già iniziato ad allenarsi davanti lo specchio di casa sua, per quando avrebbe dovuto gridare: "L'Italia è campione del mondo! Campioni del mondo!"...
A 20 minuti dal termine il portiere Walter Zenga, che fino a quel momento non ne aveva sbagliata manco una, si esibisce in una uscita degna di Paperissima e Caniggia pareggia...
Non si riesce ad azzeccare un altro schifo di gol contro una delle Argentine più schifose di sempre.
Tre tempi supplementari (anziché due, l'arbitro preferisce allungare il brodo) non bastano a cambiare il risultato.
Si arriva ai rigori... E Maradona, che fino a quel momento non aveva visto la porta manco col binocolo, segna il suo!
A dispetto di ciò, per l'Italia, sembra andare lo stesso bene: segna Baresi, segna Baggio, segna De Agostini...
Ma a quel punto, altra sfiga viene fatta piovere addosso la povera nazionale azzurra, stavolta da Maradona. Egli infatti non aveva digerito i fischi e gli insulti del pubblico durante l'inno argentino...
E guai a toccargli l'inno a Diego!
Tra l'altro era pure il pubblico di Napoli, la città che fino a prima dei mondiali minacciava di erigergli una statua d'oro. Deluso e tradito, Maradona alza gli occhi al cielo invocando vendetta.
- Maradona: “O grande Murphy, delle inconfutabili leggi! Fa' che il prossimo rigore degli italiani, lo tiri il più sfigone dei menagrami!”
- Speaker dello stadio: “Il prossimo rigore per l'Italia sarà calciato da Donadoni, con numero di maglia 17.”
- Pubblico: “((Grattata di palle))”
- Maradona: “...... Grazie Murphy!”
Una tripla sfiga quindi!
- Donadoni: “Ragazzi, io non è che me la sento tanto...”
- Bergomi: “Dai, dai che ce la fai! Sei fortissimo! Andrai benissimo! Dai, dai!”
- Donadoni: “Ma siamo sicuri...”
- Bergomi: “Ma si dai! Sei fortissimo! Sei fortissimo!”
- Baggio: “Roberto, sappi che se non segni ti rincorrerò fino in capo al mondo, e non è una figura retorica questa: io sul serio non avrò pace fin quando non ti avrò tra le mie mani e ti avrò impiccato al mio codino. Poiché io sono Roberto Baggio! E io che sono Roberto Baggio non posso rischiare di non vincere nemmeno un mondiale in vita mia, che poi magari ci sarà gente con cognomi idioti, tipo Barzagli, che invece lo vincerà. Quindi va lì e segna! Perché io sono Roberto Baggio!”
- Donadoni: “Grazie dell'incoraggimento ragazzi...”
Al tiro di Donadoni, fa subito seguito una colossale bestemmia. Persino gli altri calciatori azzurri, contagiati dal clima, si uniscono al resto dello stadio in un corale "Mmocc' a chi t'è muort!!!"[14].
Due minuti dopo, anche Serena sbaglia il rigore successivo ed è in effetti quello a condannare l'Italia; ma con Donadoni in giro, chi mai poteva far caso a lui?
A fine partita, così, gli argentini festeggiano e Roberto Baggio viene visto rincorrere Donadoni, brandendo il ct Azeglio Vicini[15] a mo' di mazza.
La finale per il 3° e 4° posto
- Italia - Inghilterra: 2 - 1
La finale della vergogna, quell'anno, vede dunque confrontarsi le nazionali italiana e inglese. Quest'ultima aveva avuto l'intelligente pensata di non sottoporsi a tale somma umiliazione, facendo giocare i fratelli, gli zii e i cognati dei veri calciatori, che fino ad allora li avevano seguiti dagli spalti.
Per l'Italia invece scendono in campo i giocatori veri, tranne Donadoni, che aveva ottenuto lo stato di rifugiato politico in URSS (guarda caso un anno e mezzo prima che questa si sciogliesse... coincidenza?): i giocatori azzurri erano talmente disgustati che si tiravano pomodori in faccia l'uno con l'altro, tra un'azione e l'altra (anche per risparmiare la fatica al pubblico di Bari).
Baggio a un certo punto si procura un rigore, però siccome non ha voglia, lo regala a Schillaci, che, segnando, ottiene il premio di capocannoniere del torneo e vince un frigo a pedali e un prosciutto di Parma, poi condiviso generosamente con i compagni.
La finale
- Krukkia dell'Ovest - Argentina: 1 - 0
Per la finalissima la Krukkia dell'Ovest si gioca la sua carta vincente, tenuta in serbo per tutto il torneo: la fusion con la Krukkia dell'Est, i cui giocatori migliori, che si erano riposati per tutto il torneo, vengono camuffati da quelli dell'ovest e fatti giocare al loro posto.
Supervisionata da Junior, la tecnica ha successo[16], anticipando così la riunificazione definitiva delle due Krukkie: i tedeschi, forti anche dell'inutilità di Maradona, che si giustificherà dicendo che aveva un gomito che faceva contatto col piede, si prendono la coppa e gli applausi del pubblico di casa, venuto lì all'Olimpico, apposta per fischiare di nuovo l'inno argentino e sperare che i krukki facessero il culo a strisce a quelli che avevano eliminato l'Italia.
Come non se ne fosse già avuto abbastanza di rigori, anche la finale viene decisa da uno di essi, realizzato dal sosia est-krukko di Brehme, che dopo il mondiale prenderà il suo posto pure all'Inter, mentre l'originale si ritirerà a vita privata in Liechtenstein.
Maradona, reduce da un mondiale di merda e inimicatasi pure Napoli, commette anche l'errore di additare l'arbitro, accusandolo di aver fatto perdere la partita ai sudamericani con un rigore fasullo.
Per ripicca, l'arbitro chiama la Guardia di Finanza, consigliando alle fiamme gialle di approfondire la conoscenza di un certo calciatore che, oltre agli avversari, era solito dribblare anche il fisco...
Poco tempo dopo, l'ultimo re di Napoli se la dà a gambe, non senza portarsi dietro l'argenteria dei Borboni e una scorta di vera mozzarella di bufala per alleviare la nostalgia.[17]
Curiosità
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- Al termine di questo mondiale, Totò Schillaci verrà osannato dal suo popolo quale Gran Visir di Tutti i Terun, carica che ricopre ancora adesso, precedentemente appartenuta a Lino Banfi.
- Dopo l'eliminazione dell'Italia nella semifinale, Bruno Pizzul ebbe a dire: "E vabbé, sono ancora giovane, mi sa che almeno altri tre mondiali come commentatore li vedo. E almeno uno lo vinceremo!"
- Quando finalmente Bruno Pizzul si levò dalle palle, la sfiga che portava ebbe termine, e finalmente l'Italia vinse un mondiale.
- E poiché nel 2002 non vincemmo, ma non a causa dei rigori, quella che è stata definita "Maledizione dei rigori", andrebbe più ragionevolmente chiamata "Maledizione di Bruno Pizzul".
- L'ideatore della mascotte "Ciao", coerente fino in fondo col nome dato alla sua creazione, se ne scappò alle Barbados con l'incasso della finalissima e vive da nababbo in una villa sul mare insieme ad Alessia Marcuzzi.
Voci correlate
Preceduto da: Argentina 1986 |
Campione del Mondo Germania Ovest 1990 |
Succeduto da: Brasile 1994 |
Note
- ^ E di lì a poco sarebbe andata ancor più a puttane...
- ^ Non lo scotch, proprio lo skotch.
- ^ Eccetto i poveri figli di proletari che da un giorno all'altro si ritrovarono senza un campetto...
- ^ Malaticcia ma sempre agguerrita.
- ^ Come qualunque altro popolo sulla faccia della terra.
- ^ Perché gli scozzesi e gli scozzesi sono nemici giurati!
- ^ Quando ancora non contavano una mazza.
- ^ Gli inglesi erano armati di teiere, i pirlandesi di AK-47.
- ^ Vedi Mondiali di calcio Sudafrica 2010
- ^ È il caso di dirlo...
- ^ Se non fosse stato per quel batuffolo di latte probabilmente avrebbero vinto loro, ma ormai è andata così...
- ^ E poi erano le undici di sera e qualche dubbio su quel tè delle cinque poteva anche venire.
- ^ Lo ribadiscono sempre...
- ^ Ingiuria parentale molto sgarbata.
- ^ Emerito anonimo.
- ^ Tanto i tedeschi sono tutti uguali...
- ^ Tra l'altro la mozzarella è pure bianca, come un'altra delle sue passioni...
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