Mordicchiare le penne
Mordicchiare le penne è una patologia assai pericolosa che affligge i secchioni. Gli effetti di questa patologia sono devastanti: una vittima si può talmente accanire contro le penne da rischiare facilmente l'insanità mentale. Se vedete qualcuno intento a mordicchiare penne: mi raccomando! Fategliele togliere da bocca e avrete la sua sempiterna gratitudine.
La scoperta
La scoperta di questa patologia autoimmune avviene il giorno dopo domani la fondazione della Bic, alla metà degli anni '40. In quei tempi la fabbricazione delle plastiche per le penne avveniva ancora in maniera piuttosto grezza: l'unico modo per eliminare il ripugnante odore di polimeri idrocarburici cotti era quello di miscelare all'impasto in lavorazione spezie e Nutella. Il batecco trasparente assumeva così una certa attraenza organolettica che lo faceva preda dei più deboli di volontà.
Oggi il problema parrebbe risolto dal momento che le aziende hanno sostituito le spezie con della sana, inodore formaldeide. Ma, si sa, il lupo perde il pelo...
Descrizione
Patologia cha affligge uomini e in rarissimi casi le donne, li porta a mordicchiare delle penne in continuazione. La pazzia è data dall'astinenza di mordicchiamento, mentre la morte sopraggiunge per l'ingerimento di inchiostro.
Decorso
Inizio
Il soggetto inizia a mordere le penne quando si trova in uno stato di alta tensione. Non è ancora dipendente. Inizia con le penne morbide. È ancora in possesso delle sue facoltà mentali. Il mordicchiamento non ha ancora un corso regolare, si manifesta solo in determinate situazioni di stress, quali verifica scritta e compilazione del 730. Intanto, dopo le prime mordicchiate, l'inchiostro si insinua nel cervello e inizia piano piano a rendere dipendenti le sinapsi dei neuroni. Il soggetto trova sempre meno fastidioso il sapore dell'inchiostro. Inizia a mordicchiare non solo le penne morbide ma anche le matite e gli elettrodi delle saldatrici. Le gomme per cancellare possono presentare segni di dentature. Il soggetto è ancora recuperabile, ma bisogna intervenire al più presto per evitare che passi al prossimo stadio. Le pupille sono perennemente dilatate.
Frequenza
Dopo circa quattro-cinque mesi dall'inizio della malattia, il mordicchiamento non si presenta più come un risultato dell'ansia, ma si manifesta a intervalli di tempo sempre più brevi. Se il soggetto non è stato sottoposto a delle cure, esso inizia a non trovare il minimo fastidio nel sapore dell'inchiostro. I malati a questo stadio iniziano ad aggredire la plastica dei pennarelli. All'inizio non ci riescono e si accontentano di scalfirli, ma col cedere della plastica e il rinforzo delle loro mascelle e dentature, anche i pennarelli verranno totalmente ingeriti. Le gomme per cancellare sono molte volte mutilate dai morsi. A questo punto un troncamento netto del vizio può già causare astinenza, con deliri, vomito e crisi mistiche. Le pupille si sono dissolte completamente.
Dipendenza
Ormai il soggetto è dipendente dall'inchiostro e anche quando non ha penne in bocca continua a sbattere i denti. I muscoli delle mascelle sono estremamente sviluppati e possono comodamente essere usati come apriscatole, se non fosse che denti sono marciti e iniziano a cadere come mocci dal naso. Non esce più da casa. Abbandona il posto di lavoro e non compra più alimentari: si nutre esclusivamente di penne e beve inchiostro come surrogato dell'acqua. S'indebita per comprare penne. Deperisce, perde colorito, favella e fava.
A un certo punto dalla sua residenza non provengono più rumori di mordicchiamento. I parenti sfondano la porta e trovano il cadavere dell'ex-ammalato, solitamente con mazzi interi di penne, pennarelli e pennuti in bocca.
Cura