Moto perpeto

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(Rimpallato da Moto perpetuo)
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Il moto perpetuo progettato da Leonardo Da Vinci.
« E anche stavolta mi hanno fottuto l'idea... »
(Antonio Meucci su moto perpeto)
« Partecipo come volontario al progetto per salvare me dalla depressione e voi dalla mia musica. »
(Marco Masini su moto perpeto)
« Una valida altevnativa al petvolio. Basta tenevla lontana dai negozi di accendini. »
(Giulio Tremonti su moto perpeto)
« Lisa, spegni quella macchina! In questa casa noi rispettiamo le leggi della termodinamica! »
(Il luminare Homer Simpson alla figlia Lisa riguardo al suo apparecchio per il moto perpeto)

Il moto perpeto, il cui nome esteso è moto perpetuo dei peti nell'ano, è una recente scoperta scientifica che promette di rivoluzionare il modo corrente di intendere l'energia, nonché di salvare il pianeta, liberandoci, finalmente, dalla nostra malsana dipendenza dal petrolio.

Le origini

Il moto perpetuo in atletica leggera.

Recentissime scoperte archeologiche hanno riportato alla luce delle pitture rupestri raffiguranti uomini neanderthaliani intenti ad alimentare il fuoco con i gas prodotti dal proprio corpo: da ciò, si è evinto che l'uomo ha capito ben presto di possedere dentro di sé un enorme potenziale energetico.
Nei secoli successivi, vari furono gli scienziati che si posero due domande fondamentali:

  • come utilizzare in modo costruttivo per l'umanità i peti;
  • costruire, partendo da essi, il moto perpetuo.
Procedimento corretto: gambe flesse, busto proteso lievemente in avanti, pugni chiusi e sguardo digrignato per la concentrazione.

Si è inoltre cercato di utilizzare questa applicazione per sviluppare una trazione verticale, emanando serie di flatulenze ad alta frequenza in modo da poter sviluppare una forza propulsiva tale da ridurre a zero il coefficiente d'attrito dell'aria. I sogni dell'uomo, tuttavia, di una propulsione naturale sviluppata con l'ausilio del solo corpo, incontrano un ostacolo insormontabile: la forza sviluppata con un peto, di qualsiasi entità, non è tale da vincere la forza di gravità, come spesso è erroneamente illustrato nei cartoni animati. In realtà, una trazione si sviluppa, ma solo quando la direzione dell'emissione non è diretta lungo la verticale, ma lungo l'orizzontale e solo ed esclusivamente mentre si è già in movimento, ossia quando si cammina. La dimostrazione matematica di questo principio, denominato Frictionless motion theory, si rifà appunto a quest'intuizione.

Gli sviluppi successivi

Persino Leonardo Da Vinci, noto tuttologo, cercò di dar vita al moto perpetuo (vedi illustrazione in alto); quello fu l'ultimo degli studi di Leo il quale, resosi conto dell'irrealizzabilità del suo progetto, impazzì e si autoconvinse di poter sciogliere mezzo chilo di sale in un bicchiere d'acqua.
Nonostante questo, le ricerche continuarono, portando alla realizzazione del moto perpeto vero e proprio.
Il mondo deve questa grande scoperta a un team di studiosi meglio conosciuto come Bagaglino che, fra uno spettacolo e l'altro, si dava delle arie.[1].
È comunque doveroso ricordare che durante gli esperimenti in laboratorio, numerose sono state le stragi causate dalla goliardia di chi dava loro fuoco.

Le basi filosofico-letterarie

Nonostante il suo indubbio valore scientifico, la rivoluzionaria scoperta affonda le proprie radici anche nella letteratura e nella filosofia. Il sommo Poeta in persona, nell' Inferno della Divina Commedia, parla, per la prima volta nella poesia, di quella che, da quel momento in avanti, verrà universalmente riconosciuto come Ars Petandi: la gentile arte di produrre gas dal proprio corpo viene vista da Dante come una sorta di prodigio miracoloso in grado di allontanare le persone ostili.[2]

Le fondamenta scientifiche del progetto

Tipico esempio di cattivo utilizzo del moto perpeto.

Una nuova teoria, ancora poco diffusa, ma che sta man mano prendendo piede tra il popolo scientifico, è quella denominata Teoria dell'impèto: questo postulato sfrutta le ormai già salde conoscenze sul moto armonico dei fluidi attraverso una membrana elasto-organica; questo concetto, associato all'aumento costante della temperatura nell'ambiente di studio dovuto alla reazione esotermica provocata dall'attrito del fluido flatulente sulle pareti elastiche del colon, genera abbondante energia sotto forma di calore. Inoltre, l'aumento di temperatura comporta una ovvia diminuzione della viscosità del fluido e un conseguente aumento della sua velocità di propagazione: in altre parole, il moto è destinato a incrementare col tempo la sua produzione di energia.

Ad ogni modo, la teorizzazione del moto perpeto si deve al fisico franco-inglese Peter Fart, con il suo enunciato

« Se da un punto passano infinite rette, da un retto possono passare infinite puzze »

Il teorema è anche noto come "Sesto principio della tergodinatica".

Come funziona

In maniera oseremmo dire quasi banale[citazione necessaria??], il funzionamento del meccanismo può essere riassunto nella seguente formula: data la relazione Errore del parser (errore di sintassi): {\displaystyle L=Phπr^2} , dove è il lavoro svolto dai peti, è la pressione all'interno del tubo, la lunghezza del tubo ed il raggio del tubo, facendo tendere a infinito il raggio del tubo e/o la lunghezza, la pressione tenderà necessariamente a infinito, fornendo quindi infinita energia al sistema.

Applicazione della formula in un complesso tecno-felino a energia infinita.

Dalla sperimentazione all'applicazione pratica

Moto perpeto per motore a scoppio.

Dopo diversi esperimenti effettuati in laboratorio sui Teletubbies, si è deciso di passare alla sperimentazione sugli uomini: i primi a offrire il proprio contributo alla scienza in questo senso sono stati Marco Masini e Mino Reitano i quali, in questo modo, sono stati promossi dallo stadio di metodo di tortura a quello di cavia umana.
Il funzionamento è semplice e immediato: è sufficiente che i soggetti pongano in contatto i propri orifizi anali tramite un semplice tubo metallico (per evitare fuoriuscite del prezioso materiale energetico); a questo punto, i due soggetti, nutriti in precedenza esclusivamente con un impasto di fagioli e lenticchie, dovranno cominciare a emettere gas intestinali. Tramite un'ulteriore tubatura, l'energia così creatasi dalla costante emissione di peti potrà essere impiegata per le funzioni più svariate, dall'accensione di una semplice lampadina alla messa in moto di un motore Ferrari.

L'accordo con Greenpeace

Grazie alla sua duplice natura di metodo in grado di creare energia "più o meno pulita" e di validissima alternativa alla dispersione nell'atmosfera di gas altrimenti dannosi, il moto perpeto ha di recente ottenuto l'approvazione della nota multinazionale Greenpeace. Uno dei suoi maggiori esponenti, l'incredibile Hulk, ha infatti dichiarato che studi compiuti dal suo team di esperti[3] hanno dimostrato che, grazie al moto perpeto, si potrebbe ridurre l'emissione di gas nella nostra atmosfera almeno del settordici percento: un piccolo puzzo per l'uomo, un grande passo per l'umanità.

Voci correlate

Note

  1. ^ È stato scientificamente dimostrato che tali spettacoli diano vita a delle particolari distorsioni spazio-temporali (simili ai buchi neri) in grado di risucchiare la materia grigia degli spettatori restituendo in cambio flatulenze.
  2. ^ A questo, infatti, fa riferimento l'iscrizione sulla porta dell'Inferno Lasciate ogni speranza o voi ch'entrate.
  3. ^ Il team, guidato da Yoda e dal Gallo della Kellogg's, comprende buona parte degli abitanti della Padania.