Motocicletta
La motocicletta, conosciuta anche come moto, mota, vroom vroom, brùm, cancello, bilico, ma soprattutto come motocicletta, motocicletta, o anche semplicemente motocicletta, è l'estensione motorizzata del pène maschile. Che però non da péne, come ci insegna John Holmes, e nemmeno il pane a meno che non siate un buffone con i capelli ricci, dei baffi ridicoli e tre gambe, una leggermente più lunga delle altre. La moto è essenzialmente una bicicletta nella quale sono stati inseriti dei piccoli cavalli, chiamati Cavalli Vapore (anche se in umido sono più saporiti), contenuti all'interno di alcuni scatolotti di alluminio, titanio o stronzio chiamati complessivamente motore.
Il funzionamento meccanico di una moto è semplice: una volta inseriti e nutriti i cavalli, si gira una manopola e la moto si muove di moto rettilineo uniforme fino a raggiungere la velocità della luce (implodendo, come ci insegna la relatività di Albert Einstein) o fino a raggiungere il primo palo, albero o vecchietto Pandizzato che procede in mezzo alla carreggiata.
In entrambi i casi si capisce come mai lo sport preferito dal motociclista, dopo l'umiliazione dello scooterista, è il collezionare punti di sutura (quelli dalla vita in su valgono doppio nella maggior parte delle federazioni; chi muore è squalificato a vita).
Tipologie di motocicletta
Nel corso dei millenni, fin dalla sua invenzione ai tempi di Galileo Galilei (che enunciò i principi del moto), sono stati realizzati diversi tipi di motociclette, che hanno a loro volta generato per riproduzione asessuata diversi tipi di motociclisti. Tra i tipi principali universalmente riconosciuti troviamo:
Motocicletta da tratta di schiavi
Utilizzata prevalentemente in Cina, India, Malesia, e illegalmente sul confine tra Abruzzo e Svervegia per il traffico di cloni di Mario Magnotta. Questo veicolo ha uno scopo puramente utilitaristico, certamente non ricreativo (soprattutto per gli schiavi) e ha la capacità di trasportare un numero illimitato di esseri viventi, anche se, sopra i 4-5 individui, è necessario ridurre il peso specifico di ognuno per poterli trasportare. Una pratica comune per raggiungere questo scopo è lo smembramento o, con il termine politically-correct usato dallo schiavista sensibile, il riposizionamento creativo delle masse corporee.
Motocicletta da morto
Usualmente riempita di materassini da mare, Super Tele e asciugamani è utilizzata per le spensierate scampagnate punitive dei bikers, dark, goth, doom, Space Marines e altre razze di metallari. Queste lente e pesanti motociclette hanno motori molto rumorosi (per realizzarli sono utilizzati quasi esclusiavamente cavalli americani affetti da aerofagia) e spesso hanno delle borse laterali che ospitano molti nani da giardino pronti ad aiutare il proprietario a risollevare la moto nel malaugurato caso di una caduta (prima si usavano i puffi ma si sono rivelati troppo fragili in caso da caduta, inoltre macchiavano la strada di blu che non è bello).
Motocicletta Tascabile
Detta anche pieghevole è un tipo di motocicletta giapponese molto piccola e maneggevole, leggera e disponibile in pratici blister singoli. Può raggiungere velocità impensabili per le altre moto e può effettuare delle decelerazioni incredibili, sopratutto in prossimità di tornanti, SUV e spartitraffico di cemento. È la tipologia di moto preferita da chi ricerca velocità e maneggevolezza, nonché inspiegabilmente il regalo più acquistato ai facoltosi mariti di una certa età da giovanissime mogli annoiate. Con l'evolversi delle tecnologie (come i nanocavalli, cavalli molto più piccoli che permettono di infilare anche 130 cavalli in un motore dove prima ce ne entrava a malapena una manciata) le velocità raggiunte da questi bolidi si avvicinano alla soglia dell'improbabile permettendo di tornare indietro nel tempo (famoso il paradosso dello sbarco di Garibaldi in sella a una Hayabusa a turbocarburo platonico).
Moto giocattolo
Moto speciali realizzate alla ricerca di soluzioni estetiche estreme, innovative o alla moda, esclusiva dei figlidipà che possono sborsare le cifre da capogiro (ma anche da "stasera no" o da "ho le mie cose") necessarie all'acquisto. Queste moto non sono adatte a viaggiare, ma sono un ottimo mezzo da esibire di fronte al bar (da cui il nome baretto racer) un po' come il Cayenne della Porche, o per gli spostamenti di 500 metri, rigorosamente in infradito e con l'ombrellone sotto il braccio, tra seconda casa al mare e la spiaggia. Durante questi spostamenti è gran gioia del motociclista terrorizzare, con il rombo del motore e con il mirino laser del faro, le famigliole che vanno al mare tenendosi tutti per mano, le quali formando una catena umana larga anche 6-7 metri (in questi casi, essendo le moto giocattolo meno robuste di quelle da morto, il motociclista smaliziato passa sempre sopra al bambino più piccolo, per evitare danni alla carena)
Moto da fuoristrada
Conosciuta anche come moto del porco, è adatta a rotolarsi nel fango (ma alcune discipline prevedono anche altri materiali di stesso colore e consistenza). Possono essere utilizzate su qualsiasi terreno grazie alle gomme tassellate (a differenza delle moto giocattolo che, equipaggiate con le gomme col tacco, sono buone sono per la passeggiata del lungomare o per attendere sui marciapiedi). Si destreggiano senza problemi su fango, ghiaia, asfalto, sabbia, acqua (attualmente solo il modello Jesus), gemme preziose, denti, Salerno-Reggio Calabria, campi di barbabietole e schiene di bagnanti sdraiati sugli asciugamani. Lo status sociale del motociclista di questo genere si distingue dal livello di copertura del fango: gli sbarbatelli sono ricoperti solo fino alla caviglia, i guru necessitano di un boccaglio per respirare attraverso lo strato di fango che li ricopre. Nemico naturale del motociclista da fuoristrada è il vecchietto, iracondo individuo che assalta a vista il fuoristradista con la roncola, a causa delle sgommate in mezzo al campo di pomodori trovate la sera prima. A questo proposito c'è chi sostiene che i famosi cerchi nel grano siano dovuti ad attacchi di labirintite di un fuoristradista gigante, ma tutte le trappole piazzate per catturare il fantomatico esemplare non hanno avuto effetto.
Cinquantino
Meglio nota come moto del povero, è il tipico ciclomotore del ragazzo o del povero. L'accensione, la carburazione e la tenuta di strada sono direttamente proporzionali alla quantita di moccoli e\o preghiere enunciate durante la guida. Ovviamente il furto e l'incendio del cinquantino sono proporzionali al valore dello stesso e\o alla frequenza di utilizzo. La ruota anteriore e la ruota posteriore sono tenute all'insieme del veicolo tramite la sola forza d'animo, ossia moccoli e\o preghiere del conducente. Questi ciclomotori hanno anche un avanzatissimo sistema di teletrasporto: basta lasciarlo al buio e... sparisce!! Questa funzonalita fu implementata per la prima volta nel famosissimo ciao!!. Ricordiamo che le probabilita di caduta aumentano proporzionalmente alla quantita di alcol e droghe leggere e\o pesanti assunte nel giro di 4\6 ore. Si ricorda inoltre che i cinquantini hanno una speciale accensione combinata Manuale/verbale chiamata in gergo tecnico/meccanico "mmocc'a chi te stramourt vu partoj we trmòn!" (tradotto vale a dire: nell'orifizio orale di chi ti è stramorto, vuoi partire, we trimone ( uomo con tre mani [[a bitonto assume anke il significato di masturbazione con stimolazione anale praticata appunto da 3 mani nel buco del culo????), consiste nel pedalare sempre più forte mentre si pronunciano le parole "magiche", il 45% delle volte c'è bisogno di più invocazioni per farlo partire, mentre l'altro 55% delle volte bisogna cambiare cinquantino (alcuni provano a cambiare tipo di bestemmia ma sempre con scarsi risultati).
Voci correlate
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