Niki Lauda
Niki Lauda o, come preferiva chiamarsi lui, Ragionier Andreus Nikolaus Lauda era un vecchio simpaticone che, stancatosi di fare il contabile, saltò su una macchina.
Inizio carriera
Saltato sulla macchina la tettoia si ruppe e lui si mise a guidarla calcolando a ogni curva angolazione dello sterzo, pressione delle gomme, coppia numero dei giri del motore, schedina del Superenalotto e altre cavolate del genere; fatto sta che al vecchio matto (Enzo Ferrari) piacque l'idea di avere una calcolatrice come pilota e nel 1974 lo assunse alla guida della sua monoposto insieme al simpatico svizzero Clay Regazzoni.
La crescita
La macchina era competitiva e si arrivò al Gran Premio di USA Ovest (per chi non lo sapesse non c'era anche il Gran Premio di USA nord in Alaska e quello sud in Florida, ma solo est e ovest) con Regazzoni e Fittipaldi, quello con le basette lunghe un paio di metri, a pari punti con l`ultima gara da disputare, sfortunatamente per la Rossa lo svizzero ruppe l'auto il venerdì e la calcolatrice non prevedeva l'aiuto al compagno di squadra che si concretizzava con il dare l'auto di riserva a Clay, così il povero svizzero dovette utilizzare una monoposto mezza distrutta arrivando tredicesimo o giù di lì mentre il suo avversario fece 2 punti vincendo il mondiale.
L'inizio della fine
L'anno dopo il calcolatore non si bloccò e vinse il campionato del mondo, ma nel 1976, quando era in testa nel campionato con millemila punti di vantaggio, la calcolatrice si inceppò nel terribile circuito del Nurburgring e andò a schiantarsi a 250 km/h rischiando la morte; prima di ritornare in pista il suo avversario James Hunt, un mezzo matto che non si sa bene come sia finito in F1, recuperò lo svantaggio. Si arrivò al Gran Premio del Giappone, sulle pendici del monte Fuji, dove piove sempre; tutti e due erano in condizione di vincere il titolo ma Lauda si dimenticò di prendere l'ombrello e si ritirò dopo 2 giri, mentre l`altro portò a casa dei punti insieme al campionato del mondo. Nel 1977 stravinse così tanto che decise di non partecipare alle ultime due gare firmando un contratto con la Brabham per riempirsi le tasche di freschi bigliettoni. Poi scomparve, ritornando con la McLaren nel 1983-1984 rompendo le uova nel paniere al professor Prost battendolo nel 1984 per solo mezzo punto. Adesso si diverte a fare l'opinionista di Formula 1 sparando balle ogni domenica e magari anche il sabato.