Nocino

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« Melius scitur Deus, nocino. (Dio si conosce meglio nel nocino) »
(Sant'Agostino, dal De Ordine, 388.)
« È una festa, m'ha storto il cammino, picchia in testa 'sto nocino! »
(Gigi D'Agostino, su Radio m2o, 2009.)
« Acquistando il materasso Morfeo ricevi in omaggio una damigiana di nocino! »
(Aurora D'Agostino, su Tele Scasso, 2008.)
« Stappa er nocino che s'è fatta 'na certa! (È abbastanza tardi, mi offriresti del nocino?) »
(Mio cugino Agostino, che alle 1:30 ancora non si alza dalla sedia, 2012.)

Il nocino, o nocillo (in Campania), è un liquore ottenuto dal mallo della noce a mezzo di infusione nel kerosene. È presente in diversi paesi d'Europa, compresa la Lettonia... vabbè, Europa... e lo Spagnogallo, con l'unica differenza che in questi due paesi, sprovvisti di noci, è ricavato dalla spremitura del pancreas delle marmotte. Pur esistendo in commercio una grande offerta del prodotto, il nocino viene essenzialmente fatto in casa per due motivi:

  1. durante la preparazione è possibile tracannarne una grande quantità, accampando la scusa di sentire se "ha preso corpo";
  2. è utilizzabile per alimentare una zappatrice rotativa, guadagnandoci anche 6-7 CV.

Secondo il prof. Hans-Günter Bökle, titolare della cattedra di Marinatura del fegato all'Università Abusiva di Lipsia, il prezioso liquore sarebbe in grado di curare il cancro. Non ha ancora convinto le autorità sanitarie della Crucchia, ma la moglie ci crede ciecamente e si acciuccano[1] assieme tutte le sere. Per ragioni che la scienza non ha ancora spiegato, un minorenne che consuma nocino in modo esagerato inizia a parlare copto, inoltre è in grado di enunciare la tabellina del 17, ma solo al contrario.

Origine e leggenda

L'Ordine dei Carmelitani Sbronzi lo considera un toccasana.

Antichi documenti romani riportano che i Galli, prima di essere colonizzati, si radunassero nella notte di mezza estate nei boschi e, dopo essersi conosciuti in modo retro-biblico, bevessero da uno stesso calice uno scuro liquore di noce. Sembra che anche i Britanni facessero lo stesso, ma quale delle due cose non si sa. Nel medioevo si affinò la tecnica e, secondo la tradizione di allora, per raccogliere le noci veniva incaricata la donna più esperta nella preparazione del liquore la quale, salita sull'albero a piedi scalzi, staccava solo le noci migliori a mano. Ovviamente, se poi il nocino faceva schifo veniva bruciata come strega. In effetti il rito era abbastanza equivoco e prevedeva: raccogliere le noci la notte di San Giovanni, metterne una nel "baugigi", lasciar riposare i malli sotto la rugiada notturna, urinarci sopra alle luci dell'alba, tagliarli con un coltello di ceramica o un falcetto d'oro (all'uso druido), mescolare ad ogni luna piena e imbottigliare la vigilia di Ognissanti. A quanto risulta, se durante i travasi viene recitato il Pape Satàn ne beneficia il tannino. Nel 1487 Papa Innocenzo VIII istigò misure molto severe nei confronti della stregoneria, i principi da lui enunciati vennero incorporati nel Malleus Maleficarum (dove Malleus oramai sappiamo cos'è), fu un grande sostenitore dell'Inquisizione spagnola e nominò Tomás de Torquemada a capo della stessa. A quel punto, non convincevi una donna a salire su un albero di noci nemmeno se ci appendevi un paio di scarpe di Prada. Però a Innocenzo VIII piaceva il nocino, parecchio. Per risolvere il problema istituì l'Ordine dei Carmelitani Sbronzi, che avevano il compito di apprendere i segreti della preparazione del liquore, utilizzando qualsiasi metodo. Dopo aver torturato alcune signore con la culla di Giuda per una settimana, smisero di fare le domande in latino e finalmente ebbero le risposte. Da allora, il metodo per ottenere un ottimo nocino viene tramandato oralmente, ossia inciso su un'orata. Grazie al paziente lavoro di indagine di un nostro incaricato, oggi possiamo rendere disponibile a tutti questo segreto, a lui dobbiamo eterna gratitudine per aver infranto questo muro di omertà, sei rotule e una decina di costole.

Preparazione

Purtroppo preparare il nocino non è cosa da tutti, una come Mariastella Gelmini potrebbe riuscirci, ma solo se innestassero sul suo cervello quello di Albert Einstein, magari aggiungendoci quello di Carlo Rubbia per avere maggiori possibilità di attecchimento. Ad ogni modo, si fa così:

Le fasi della preparazione.
  1. Munitevi di cannella, noci con mallo, chiodi di garofano e... boh, forse caccole[2].
  2. Sorvegliate le noci durante la notte (altrimenti se le fregano) e attaccate alle prime luci dell'alba.
  3. Tagliate prima le più grosse e minacciose, le altre dovrebbero desistere dal reagire.
  4. Riempite i contenitori a metà, altrimenti la fermentazione conseguente all'aggiunta di alcol potrebbe spedire il futuro prodotto in un'altro stato, magari dove i liquori sono vietati.
  5. Aggiungete l'alcol, la cannella e i chiodi di garofano, chiudete ermeticamente e allontanatevi in fretta, prima che... no, niente.
  6. Dopo circa tre mesi il miscuglio dovrebbe avere il colore di Carlo Conti, se è più chiaro è letale e conviene usarlo come pesticida.
  7. Filtrate il composto in un secchio, usate una mascherina o le esalazioni potrebbero trasformarvi in Renato Brunetta.
  8. Fate brillare il capanno col C-4 per cancellare le tracce, se vi sorprende la polizia col secchio in mano potete dire che avete appena svuotato i liquami della latrina e state andando a concimare i fagiolini.
  9. Per travasate il composto munitevi di bottiglie decenti, è ora di finirla di offrire agli ospiti 'sta roba con la bottiglia di plastica dell'acqua Guizza.

Proprietà benefiche del nocino

Il nocino è un ottimo digestivo, è particolarmente indicato dopo il consumo di pietanze classificate "mattone sullo stomaco", come l'abbacchio a scottadito, la coratella e la coda alla vaccinara. È inoltre ineguagliabile nel risolvere un fastidioso problema mentre si è in visita in una città: quello di trovare un riparo per la notte senza spendere un capitale.

Come usarlo correttamente.
  1. Assumere cinque bicchierini di nocino. Di solito, al quarto iniziano già le apparizioni della Madonna del minatore, ma ancora uno e raggiungerete la trasmutazione alcolemica, stato in cui: "la consapevolezza dell'Io esisto me possino cecamme, si piega ai voleri della prima stronzata che passa per la testa".
  2. Assecondare l'idea che si è fatta strada nel vuoto cosmico che ha sostituito la materia cerebrale. Le azioni che ne conseguono possono andare dal ballare nudi la macarena in chiesa durante un funerale, allo scendere la scalinata di Trinità dei Monti in auto gridando: "Riprendiamoci Alamo!"
  3. Rifuitarsi di fare il test alcolemico, perché in mattinata avete già sostenuto l'esame del sangue e quindi, tempo per studiare altro non c'era.
  4. Godersi il meritato riposo nell'accogliente bed & breakfast di Rebibbia.

Videoricetta

Per quelli che non sanno leggere avremmo potuto mettere la videoricetta, ma non avrebbero letto nemmeno l'indice e quindi non avrebbero mai saputo che c'era. A questo punto, sarebbe stata necessaria un'audioguida che diceva che c'era la videoricetta, ma avremmo discriminato i sordi, allora niente. Per non offendere nessuno, diciamo che non l'abbiamo messa per pigrizia. Gli interessati se la possono cercare altrove, poi se s'ha voglia si mette. Nel frattempo godetevi una foto che non ci azzecca nulla.

7 individui a cui il nocino non interessa.

Note

  1. ^ Acciuccarsi: prendere una ciucca, una sbronza
  2. ^ dalla foto non si capisce

Voci correlate