Nonbooks:Saltare la coda

Wikibooks, manuali e libri di testo... hai abboccato, di' la verità...
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Morire è un ottimo modo per saltare la coda.
« Giovanotto, ma perché non vi fate la coda? »
(Vecchio rancoroso a giovinastro paraculo)
« Perché sto meglio coi capelli sciolti »
(Risposta paracula del giovinastro paraculo)

Saltare la coda è un'arte sopraffina tramandata fin dai tempi antichi dai monaci buddisti, che a vederli non si direbbe, ma riuscivano a pagare le bollette del gas senza mai aspettare il loro turno e ci riuscivano utilizzando all'occorrenza la meditazione zen, il karma, il teletrasporto e qualche vaffanculo.

Questo manuale vi insegnerà tutti i trucchi necessari a diventare degli abili aggiratori di file e per farlo ci avvarremo dei consigli del famoso libro di Manlio Impudente “Ma quello lì non era entrato dopo di me??” - Supposta Gigante Editore.


Alle poste

Dovete pagare la bolletta della luce e per farlo vi recate alle poste. Ovviamente c'è una fila che esce fin fuori dall'edificio manco dessero la figa a nolo. Occorre inventarsi qualcosa, non siete come quei vecchi prostatici che stanno lì perché non sanno come passare la giornata, non avete tempo da perdere, voi.

La domanda

Guardate quel nano travestito da bambino nella carrozzina, ha già abilmente superato tre posizioni.

È un classico, come il panettone mandorlato a Natale, ma proprio per questo funziona sempre. Scavalcate la fila lateralmente con molta classe e dirigetevi allo sportello dicendo a tutti e a nessuno: devo fare una domanda, devo solo chiedere una cosa.

Una volta lì inventate una domanda credibile (è vero che pressurizzando le mie scorregge posso utilizzarle al posto della bombola e risparmiare sul gas?) e intanto passate sotto il vetro la vostra bolletta. L'impiegato vi guarderà come se foste il più spregevole degli individui ma il più delle volte per non scatenare una nuova guerra del Kossovo nell'ufficio postale farà finta di nulla e quatto quatto vi pagherà la bolletta. Il vecchietto cagacazzi e attaccabrighe che vi sta inevitabilmente incollato al deretano potrebbe accorgersi del vostro bieco stratagemma, allora distraetelo con una scusa plausibile (guarda lì! C’è l’Ispettore Derrick!)

  • Vantaggi: che domande, saltate la fila
  • Svantaggi: se l’impiegato vi sgama pubblicamente i vecchietti in fila vi aggrediranno a colpi di stampella.

”Ho la macchina in seconda fila”

Ecco un altro stratagemma usato fin dai tempi degli antichi romani (ho la biga in seconda fila) dell’impero cinese (ho il risciò in seconda fila) e giunto intatto fino a noi come la ricetta del totano alla parmigiana.

Con la faccia da culo che di sicuro non vi manca entrate tutti trafelati dicendo che avete fretta: avete lasciato la macchina in seconda fila e dietro c’è un pullman che deve passare, dietro il pullman c’è una parata militare e dietro ancora un DC 9 diretto a Los Angeles. L’intero traffico cittadino è congestionato, stanno tutti aspettando che paghiate questa cazzo di bolletta. Mentre distribuite queste notizie apocalittiche siete già arrivati in cima alla fila e state dando la vostra bolletta attraverso il vetro con l’aria soddisfatta di chi ruba un portafogli davanti a una volante della polizia.

Il vecchietto scassaminchia che vi rinfaccerà la vostra condotta da stronzo lo troverete sempre ma voi reagirete con un diplomatico: "eh, avete ragione, avete ragione", che in realtà vuol dire: parla, parla vecchia ciabatta, io intanto t’ho superato e sto pure pagando la bolletta. Se ripasso di qua tra otto ore ti trovo ancora a fare la fila!

Ad una fiera

Presentatevi così in un ufficio pubblico e la fila sarà l'ultimo dei vostri problemi.

Le fiere sono animali molto feroci, ma possono anche essere momenti per lo svago o l’intrattenimento, così come i concerti, le feste di compleanno e i funerali di gruppo.

Alle fiere e ai concerti ci si va con gioia e spensieratezza dunque a meno che non sia il concerto di Riccardo Fogli troverete una lunga e stupida fila per avere i biglietti. Ma perché rovinarsi la serata incolonnandosi in una fila, che sicuramente nessuno ha voglia di fare? Ecco dunque come agisce il fetente patentato:

L’amico ritrovato

Siete in fila, fuori ci sono 40 gradi e vi state sventolando la faccia con quei cazzo di depliant che i ragazzini vi danno fuori alle mostre e che servono solo a questo scopo, quando al’improvviso scorgete una faccia nota.

Occhio al tizio travestito da lampione.

Non c’è dubbio è proprio lui, Aldebrando Mattanza, il vostro compagno di Università, sì, proprio quella a cui non siete mai andati. Si trova in testa alla fila e voi non vedete l’ora di salutarlo. Uscite dalla fila e dirigetevi con passo svelto e sicuro verso lo sconosciuto all’inizio della fila, ma non dimenticate di urlare un nome a caso, tutti devono pensare che state andando da lui solo per salutare un vecchio amico:

« Aldebrando! Che piacere! Non ci volevo credere da laggiù che eri tu ma invece sei proprio tu! Ed io sono proprio io! Come sta la piccola Priscilla? E Antonluca? Oh, non me lo dire lo so, lo so, lo so! »

E mentre evitate di farlo parlare allungate i soldi e intanto fate il biglietto. Mettetevi lo sventurato sotto braccio e abbandonate la fila per poi disconoscere il tizio e mandarlo a cagare non appena sarete entrati all’interno della mostra.

La gravida

Ecco un altro trucco tipicamente rivolto alle furbastre in gonnella e che in questi casi è appropriato come il limone sulle cozze. Mettete un bel cuscino sotto il maglione dopodichè simulate contrazioni uterine da parto imminente e gettate sulla folla in fila un po’ di brodo di pollo che vi sarete portati dietro da casa, spacciandolo per liquido amniotico. Senza discutere vedrete che la fila sconvolta e insudiciata vi farà passare al primo posto e voi potrete fare il biglietto senza problemi.

  • Vantaggi: indovinate un po’? Saltate la fila
  • Svantaggio n.1: se siete uomini e provate ad usare lo stesso questo trucco lo fate a vostro rischio e pericolo, la gente non è poi così stronza come pensate.
  • Svantaggio n.2: non succede quasi mai, ma qualche irriducibile scrupoloso potrebbe mettersi in bocca il liquido che gli avete spruzzato addosso ed esclamare: ehi! Questo è brodo di pollo!

A quel punto siete spacciate a meno che non riusciate a convincere tutti i presenti di essere incinta di un fagiano.

Il lebbroso

È l’arma estrema, da usarsi solo in casi di assoluta necessità. Mettetevi un lenzuolo addosso e iniziate a barcollare verso la fila da saltare. Arrivati in prossimità della fila inizia il vostro show:

« Sono lebbroso! Sono lebbroso! »

Adesso urlate qualche frase biblica:

« Osea, profeta di Ozia, Abacuc profeta d'Egitto, Zeman profeta del calcio portarono la Parola, ma quale sia questa Parola nessuno lo sa! Ora pronobis, dopo provobis »
Ehi, che ne dite di quest'altra trovata?

La folla più che farvi passare fuggirà letteralmente e di fronte a voi avrete un’autostrada dritta verso la biglietteria.

  • Vantaggi: sempre lo stesso, scavalcate la fila, non vi basta?
  • Svantaggi: a volte per la paura scappa via anche i bigliettaio e voi rimarrete comunque senza biglietto, quindi, come detto sopra, è uno stratagemma da usare solo in casi disperati.

Al supermercato

Certe file sono così lunghe che alcuni uffici postali mettono a disposizione diversi servizi. Igienici.

Colui che elude la fila alla cassa del supermercato è dotato di un’abilità non inferiore a colui che va al supermercato a taccheggiare. Enrico Fermi, Albert Einstein e Guglielmo Marconi furono in passato dei maestri nell’arte di saltare la fila alle casse, nonché abili taccheggiatori. La loro bravura consisteva nell’applicare alla lettera gli utili consigli che qui di seguito vi forniremo:


L’alternativa inesistente

Folla al supermercato, ci sono file lungherrime ad ogni cassa. Davanti voi c’è anche un bimbominkia insopportabile che strilla con la mamma da un quarto d’ora perché vuole una scatola di quelle caramelle gommose in quegli scaffali vicino alle casse senza aver capito che si tratta di una scatola di preservativi.

Fossi matto a farmi la fila come tutte le persone civili! – così tuonate voi, che invece siete furbi. Ed ecco che scatta l’idea che rende l’ingegno italico famoso nel mondo. Con fare altruista vi avvicinate ad una delle file e fingendo di pensare ad alta voce dite in tono chiaro:

« Ehi, perdincibacco! C’è quell’altra cassa là in fondo che ha aperto adesso! »

e detto questo fate il gesto di dirigervi da quella parte. In quel momento una massa informe di carrelli si dirigerà verso la cassa inesistente come una muta di cani da tartufo e magicamente davanti a voi la fila scomparirà.

Attenzione: pochi istanti dopo la folla che avrete mandato via con l’inganno ritornerà più incazzata di prima per la fregatura rifilatagli. Quindi ecco alcune pratiche scuse che potrete utilizzare per giustificare la vostra condotta merdosa:

  • cassa? Io intendevo cassa di spumante!
  • No, non ho detto “cassa” ma “fassa”. Se lei ha l’udito basso come le orecchie di un cocker non è colpa mia.
  • Me l’ha detto lui di dirvelo! (e indicate un tipo a caso, va bene anche un cane)
  • E lei sta a sentire il primo stronzo che apre la bocca? Peggio per lei! (questa li farà morire dalla rabbia, perché è vera)

Al casello

Al casello vi giocate i vostri ultimi residui di dignità, solo i più bravi riescono a bleffare in auto.

Il moribondo

Ecco uno da scenario da saltatore esperto.

Siete al casello di Melegnano, col volante in una mano, la fila procede piano, vostra moglie ha un vestito pacchiano, che ne sai tu di un campo di grano, che ne sai tu di un amore profano. Scusate, non so cosa mi è preso. Ma penso abbiate comunque capito la situazione, siete inchiodati in questa fila al casello e il vostro ponte fuori città è cominciato veramente di merda.

Ma voi avete letto questo manuale, quindi siete furbi. Ecco cosa vi salverà, magari non dalla galera, ma dalla coda sicuramente sì: mettete un braccio fuori dal finestrino e cominciate sventolare un fazzoletto. Dite a vostra moglie di lamentarsi, tanto da vent’anni a questa parte è la cosa che le riesce meglio. Dopodiché strombazzate come con la Germania al goal di Fabio Grosso e iniziate a scavalcare la fila. State trasportando una moribonda non c’è tempo per fare la fila. Il trucco del moribondo rimane ancora oggi molto utile, c’è gente che è riuscita a fare Napoli - Milano in 3 ore e 20 col trucco del moribondo, viaggiando per tutto il tragitto in corsia d’emergenza.

  • Vantaggi: indovinate un po’?
  • Svantaggi: molti potrebbero insospettirsi vedendo che vi date tanto da fare per soccorrere vostra moglie.

Lo stadio ultimo: superare la fila per la comunione

Eccoci arrivati allo stadio ultimo dell’arte di saltare una coda, il Bartezzaghi tra tutte i tipi di file esistenti al mondo e per questo destinato alle più imperterrite facce da culo del belpaese: saltare la fila in chiesa per la comunione. È il momento di distribuire le ostie, il prete si è già sparato il suo quartino di vino nel boccale dorato ed ora visibilmente brillo sta distribuendo le ostie ai fedeli. Subito si crea una fila di persone che devono farsi la comunione e ognuno aspetta pazientemente il proprio turno. Voi no, voi siete stronzi. E consapevoli di questo assioma state pensando a come dovete farvi la comunione senza perdere tempo, voi che ancora non avete capito la differenza tra un’ostia e una piadina.

Ecco le scuse possibili per superare la fila e avere l’ostia prima degli altri:

  • Ragazzi prima di ricevere l’ostia l’avete compilato il modulo che sta su quel bancone?
  • Guardate che l’ostia si paga, eh...non lo sapevate?
  • Ehi! Ma quello lì non è Clint Eastwood?
  • Sono l’ultimo della fila di domenica scorsa, devo ancora ricevere l‘ostia
  • Sono il prete assaggiatore, la settimana scorsa c’è arrivata una partita di ostie scadute
  • Di chi sono quei cento euro sotto a quella panca?
  • Signora io ho il numero 1, vede? Lei lo ha preso il numeretto? E allora faccia la cortesia, si metta in fila. Certo che ci vuole un coraggio a fare i furbetti nella casa di Dio!

Fine

Il manuale è finito, imbrogliate in pace. Ogniqualvolta metterete in pratica queste subdole manovre però, e vi chiederete cosa vi siete ridotti a fare portate sempre con voi una foto di Emilio Fede che conduceva il Tg4, così vi ricorderete sempre che, nonostante tutto, c'è qualcuno che è combinato peggio di voi.

Voci correlate