Oliver Kahn
Oliver Kahn è un criminale tedesco che ha vissuto gran parte della sua vita in incognito spacciandosi per un calciatore. Noto per la sua grande fame di vittorie e carne umana, è stato per molti anni nominato miglior portiere del mondo. Tali riconoscimenti gli sono stati conferiti da una giuria imparziale e molto attenta alla propria sopravvivenza.
Biografia
Caratteristiche Tecniche
Portiere freddo, agile, reattivo, carismatico e uso a tenere in ostaggio le famiglie dei difensori della propria squadra durante le partite, è stato soprannominato Der Titan (Il Titano), perché con un morso faceva venire il tetano, e King Kahn (Re Kahn), per le fattezze particolarmente aggraziate.
Carriera
Club
Karlsruher SC
Sin da piccolo mostra una gran passione per il calcio; spesso era solito, infatti, prendere a calci con piacere i suoi compagni di classe. Gli insegnanti gli mettevano spesso voti altissimi, purché non si presentasse a scuola[1].
Entra nel club cittadino nel 1987 a soli 6 anni, che aveva già una fedina penale da far sembrare Fabrizio Corona un concorrente dello Zecchino d'Oro, e un aspetto che ricordava un camionista bergamasco che non dorme da tre giorni. L'allenatore Winfried Schäfer era solito chiedergli sempre se la formazione schierata per quella giornata andasse bene. In caso contrario, per placare l'ira del piccolo Oliver bisognava lasciargli tre capretti vivi e un tubetto di ketchup. Già nel 1990 diventa portiere titolare, più che altro per l'estinzione dei capretti locali.
Degna di nota fu la sua prestazione contro il Valencia nella Coppa UEFA del 1993‒1994, con una vittoria per 7-0 della sua squadra, partita che i media nominarono il "Miracolo del Wildparkstadion" perché Kahn non dovette spolpare nessuno durante l'incontro dato che gli attaccanti del Valencia si cacavano sotto al solo vederlo.
Bayern Monaco
Acquistato dal Bayern Monaco, si presenta al suo primo allenamento dicendo semplicemente «Da oggi io gioco con voi. Ah, e sono titolare».
La fama di Kahn cresce mentre la squadra bavarese colleziona titoli, ma il culmine della sua incazzatura la raggiunge nella finale di Champions League del 1999 contro il Manchester United: essendo da sempre stato curioso di sapere che gusto avesse la carne di David Beckham, nei minuti finali viene distratto dall'aitante giovincello e nel giro di pochi minuti si prese due gollonzoli. Naturalmente nessuno diede la colpa a Kahn; curioso notare come da quel giorno di Teddy Sheringham e Ole Gunnar Solskjær non si seppe più nulla.
Si rifece due anni dopo vincendo la finale contro il Valencia. Memorabile è la scena in cui il buon Oliver cercò di consolare un disperatissimo Canizares dicendogli che se lo sarebbe divorato per primo.
Note
- ^ Soprattutto dopo l'"incidente", in cui la maestra che gli diede uno scappellotto si ritrovò senza una mano