Olympiakos
Αττενζιονε παγινα αδ αλτο κοντενυτο ελλενιζζαντε! |
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L'Olympiakos è una squadra di calcio militante nella Super Lega Greca. Rappresenta la città di Atene, con i quali abitanti i giocatori hanno in comune la loro miglior caratteristica: la raffinatezza. La leggenda dice che questa accozzaglia di persone sia la cosa più oscena che si possa vedere in un campo da calcio. Ecco il motivo per il quale hanno quelle orribili maglie rosse a strisce bianche: l'attenzione su qualcos'altro andava attirata...
Le origini
L'Olympiakos fu fondato nel lontano 945 a.C. , più o meno in contemporanea con la nascita di Paolo Maldini, da un gruppo di pescatori dell'antica Atene. Questi poveri esseri umani, emarginati per la loro passione, i pesci appunto, si riunivano solitamente presso le sponde di un fiume. Lì incontrarono Xena. Ella, triste e sconsolata per aver trovato la sua giovane amichetta Olympia a letto con un'amazzone del luogo, promise ai pescatori una notte di libidine e gioia per dimostrare al popolo intero la loro eterosessualità. La principessa guerriera però non mantenne la promessa e scappò il giorno dopo alla ricerca della sua amata. I pescatori decisero così di diventare una squadra di calcio traendo il nome proprio dalla sgualdrina, nome che secondo i fondatori sarebbe riecheggiato fino agli dei dell'Olimpo[1]. Oltrettutto la loro eterosessualità rimane ancora non dimostrata[2].
La storia fino ai tempi moderni
Dopo una serie infinita di vittorie, dovute al solo fatto che erano la sola squadra esistente sul pianeta, e stanchi di trastullarsi a vicenda,
quei geni[citazione necessaria] decisero di invitare altre persone a creare delle squadre e a partecipare ai loro giochetti erotici alle loro partite. Dal punto di vista prettamente sportivo, furono accontentati, visto che molte compagini si iscrissero al campionato. Gli effetti furono però disastrosi: ogni partita veniva persa dall'Olympiakos con risultati risibili, che andavano dal 30 a 0 al millemila a 1, quando l'unico gol fu realizzato da un uccello in volo colpito per sbaglio dal rinvio del portiere[3]. Com'era possibile tutto ciò?? Semplicemente perché in quel periodo il neo-presidente Koskotas fu ingiustamente accusato di malversazione, solo per aver usato i soldi per la ristrutturazione degli impianti in barche, mignotte e giocatori scadenti dal nome esotico[4]. Il risultato fu che lo stadio divenne una baraccona nella quale provavano schifo a dormire anche i barboni e il centro allenamenti aveva come macchina più funzionale un bilanciere in pongo. Da quegli anni bui la gloriosa squadra ateniese non vinse più alcun trofeo, fino ad ora perlomeno...
L'eterna rivalità
La rivale di una vita dell'Olympiakos è il Panathinaikos. In realtà sarebbe di origine spartana, ma ha trasferito la sua sede ad Atene per il solo gusto di prendersi a bottigliate con i bianco-rossi dopo ogni partita. Sempre così si sono conclusi i più eccitanti scontri fra queste due squadre e tra i derby più popolari possiamo ricordare:
- 27 settembre 1969 - Fu il derby in cui dopo un pareggio per 0-0 che tolse di fatto lo scudetto ai verdi[5], i giocatori dell'Olympiakos mostrarono il culo agli avversari, che in tutta risposta gli legarono i genitali a dei fili da bucato sospesi sullo stadio. Purtroppo gli ateniesi gridarono di piacere fino alle 2 di notte del giorno dopo, ovvero fino a quando i loro apparati riproduttori non si strapparono facendoli precipitare al suolo. Morirono in 5.
- 16 maggio 1976 - Ancora i biancorossi a istigare, stavolta con lanci di falli di gomma agli avversari, riuscendo poi a darsi alla fuga. Il giorno dopo nel centro sportivo dell'Olympiakos fecero irruzione 20.000 membri delle SS, con una spiccata predisposizione ad uccidere qualsiasi forma di vita effemminata nel raggio di 13 Km. Non rimase nulla di loro, solo un denso fumo nero.
- 8 febbraio 1981 - Questa volta toccò ai tifosi ateniesi. Stanchi delle loro effusioni amorose in pubblico, quelli del Panathinaikos li spinsero in fondo a un cunicolo, dove, tentando di scappare, morirono circa 1200 tifosi, ma di questo a nessuno importa.
Giocatori famosi
Oramai l'Olympiakos è diventato una squadra di accoglienza per giocatori falliti, rifiutati da tutti. Per questo è stato rinominato il "Milan del Peloponneso", data la spiccata qualità a ingaggiare rottami finiti da un pezzo. Tra i più gloriosi ricordiamo:
- Olof Mellberg - Boscaiolo svedese, all'occorrenza difensore centrale, specializzato in svarioni e amnesie difensive. Si è pentito di essere andato via dalla Juve[6].
- Jusus Datolo - Secondo di tre fratelli, Brufolo e Sandalo, è stato rifiutato, nell'ordine dal cast del
pornomusical "Biancaneve sotto i nani", dal Napoli e dall'Argentina intera. Ora fa l'accompagnatore al guinzaglio di donzelle ricche e snob - Enzo Maresca - Detto "'O cornuto", non tanto per il gesto fatto al derby della Mole quanto per le abitudini sessuali di sua moglie, è candidato a sostituire il cuoco della nazionale italiana, sempre che Lippi non gli freghi il posto.
- Rivaldo - Forse il migliore degli acquisti. Pagato solo centoventi euri, era ritenuto troppo vecchio perfino dal club di via Turati. Vinse nel 1999 un pallone d'oro dopo la morte istantanea di tutti gli aspiranti vincitori. Ora vive i suoi ultimi giorni in un placido ospizio con vista sull'Egeo.
Palmares
La storia della squadra ateniese è ricca di trofei prestigiosi quali:
- 999.999.999 Campionati greci vinti a tavolino
- 324 eliminazioni ai 32° di Champions League
- 7.000 caffè[7]
- 669 bidoni d'oro consecutivi
- 86 buoni pasto
- 1 campione della Lega di Sinnoh
- Infinite figure di merda
- ½ Kinder Pinguì
- Lattine vuote di birra e ogni sorta di rifiuto da parte dei propri tifosi
- 25 Falli d'oro
Note
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