Oristano
Oristano è un'affascinante metropoli sarda. Essa costituisce un grande vanto per la regione, in quanto si tratta di un'ambitissima meta turistica. Della popolazione mondiale, 8 persone su 10 hanno visitato almeno una volta la mirabolante fontana di piazza Roma e le... ehm... le altre cose. Oltre a questa c'è la maestosa e originale ex biblioteca in via Vittore Carpaccio che da sempre è stato punto di "ristoro" e "contemplazione"; ammirevole come i ragazzi di questa grande metropoli si dedichino allo "studio" e all'arte murale. Esso è da sempre stato un punto di ritrovo per i giovani che ancora oggi, soprattutto durante le ore notturne, visitano per la sua immensa bellezza, e per i biddai che sotto i saia, specialmente nelle ore mattutine, giocano a murra. Non per altro, eh!
Storia
Oristano si trova in provincia di Oristano. Essendo una città di tale rilievo, essa costituisce il capoluogo dell'omonima provincia, che un tempo si estendeva per tutta la Sardegna. Poi l'isola venne invasa dai Romani, che vi fondarono le città di Cagliari, Sassari e Porcupatagarrosu, con il preciso intento di mettere in ridicolo la capitale dell'impero sardo, i cui abitanti si sarebbero presto sottomessi alla gloria di Roma. Ma i nostri eroi non si fecero incantare, e lottarono strenuamente per la libertà, finché Roma si ruppe ufficialmente le balle.
In epoca fascista, non volendo sfigurare con le regioni continentali, l'imperatore di Sardegna restaurò le rovine di Sassari e Cagliari per farne nuove province, trasferendo la sede imperiale alla prima e il titolo di capitale alla seconda. Fu così che Oristano perdette d'interesse generale.
Nel gennaio 1987 un gruppo di pastori fondò quattro casette in croce in un luogo sperduto sulle montagne sarde. Le santissime leggi dell'imperatore di Sardegna parlavano chiaro: ogni centro formato da zero o più edifici è considerato paese. I pastori, che ovviamente avevano una sconfinata fantasia, vi diedero il nome di Nùgoro, ispirandosi ai famosi nuraghi. La località strappò mezza regione ai poveri oristanesi, togliendo loro persino Macomer e Bosa. Ma Oristano non si è arresa, e ancora fa parlare di sé in tutto il mondo.
Territorio urbano
Molte città si sviluppano intorno a un luogo famoso, un punto di riferimento per gli abitanti e per i visitatori. Per Genova il famoso porto, per Milano la Piazza del Duomo per Roma il Colosseo. Oristano si sviluppa tutto intorno a via Cagliari. In effetti è qui che si trova tutto: il centro commerciale, il cinema, il liceo classico, la stazione dell'ARST e via dicendo.
Se siete particolarmente testardi e cercate uno straccio di monumento, rassegnatevi: a Oristano non c'è un sacrosanto cazzo di niente. Gli oristanesi, tuttavia, si ostinano a sostenere di avere un meraviglioso modello di architettura sarda in piazza Roma. Ebbene, io in piazza Roma ci sono stato, e questo è ciò che ho visto:
- 1 mucchio di carta colorata con un cartello che dice "edicola"
- 4 piccioni
- 1 fontanella
- 1 ultracentenaria vestita di nero, che si distingue dalla morte per l'assenza di una falce
- 1 pila di mattoni con 1 campana in alto.
È comunque possibile che il fantomatico monumento sia uno degli elementi sopra menzionati. I candidati più gettonati (per esclusione) sono la vecchia e i 4 piccioni.
Geografia e clima
Oristano è posta sulla linea dell'equatore, al confine con il nord-africa (Cagliari) e il suo clima non ha altra definizione: è una merda.
La città è spazzata 365 giorni l'anno dal Maestrale, un vento rompiballe di cui non si capisce tutt'ora l'utilità. Il clima estivo è simile a quello che si trova dentro un forno a 200°C; quello invernale è così umido, che quando si esce la notte, la rugiada si poserà su di voi. La primavera e l'autunno non esistono, a marzo è già estate: di giorno non è raro vedere i 40° sui termometri delle farmacie posti rigorosamente sotto il sole cocente.
Oristano non sa cos'è la neve, difatti l'ultima nevicata a memoria d'uomo risale al paleolitico, mentre la pioggia cade in orari prestabiliti: la classica pioggerellina delle 13:30 trasforma le precarie strade oristanesi in fiumi in piena causando il blocco del traffico per varie ore, nonchè l'annegamento di numerosi studenti pendolari.
Sul fronte delle zanzare bisogna stendere un velo pietoso. A fronte dei circa 30000 abitanti umani, popolano la città circa 2 milioni di zanzare, una vera e propria metropoli che ha come base il fiume Tirso ed i 2 vicini stagni puzzolenti, quello di Cabras e di Santa Giusta il cui titolo di "stagno più pudesciu (puzzolente)" è conteso da anni dalle due parti.
Viabilità e trasporti
Oristano detiene il record mondiale di impediti al volante in proporzione alle vetture circolanti. Per attraversare da nord a sud la grande metropoli, passando per via Cagliari (circa 3 km di strada) è consigliabile portarsi sacco a pelo e pranzo al sacco, dato che per attraversarla potreste impiegarci qualche giorno.
Nonostante il limite nelle città cittadine sia di 50 km/h, bisogna ritenersi fortunati se si raggiungono a malapena i 20. L'alta percentuale di vecchietti al volante (il 99% dei cittadini aventi una vettura) rende improponibile il raggiungimento di tale velocità.
Anche le strade ci mettono del proprio: l'asfaltamento (se così si può definire) della rete stradale cittadina risale al 10000 a.C. e alcune strade sembrano delle vere e proprie montagne russe invidiabili da qualsiasi parco divertimenti. Non è raro vedere qualche automobile incastrata in buche di 2 metri di profondità.
Demografia
La metropoli di Oristano è definita tale grazie alla sua popolazione di circa 30000 anime, di cui i 2/3 passeranno a miglior vita nel prossimo decennio. L'età media degli oristanesi è di circa 95 anni.
La Sartiglia
La Sartiglia è una prova di grande coraggio, abilità e fortuna in cui una stella in metallo con un buco al centro, nonostante sia completamente legata alle sue estremità, deve riuscire nella difficile impresa di farsi infilzare dalla punta di una spada tenuta da un cavaliere che in sella ad un cavallo al galoppo corre verso gli amici che lo aspettano per bersi assieme un bicchiere di Vernaccia. La Sartiglia è l'avvenimento che una volta finito fa entrare l'oristanese medio in uno stato di torpore dal quale si desterà solo quando inizieranno i preparativi della Sartiglia successiva.
Curiosità
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- Il santo protettore della ridente cittadina è Sant' Archelao e si festeggia il 30 febbraio con la tradizionale corsa campestre delle scimmie ballerine comuniste accompagnata da relativo bevino e sussino a sorpresa.
- Le attività a cui ci si può dedicare durante la settimana sono svariate, e qui elencate: Niente, Assolutamente niente, Niente di niente, Gniente, proprio niente, inneggiare al Dio Bacco.