Papa Telesforo
Telesforo (Terranova da Sibari, boh – Volpino da Roma, 2 gennaio 137/138) fu l'8° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica tra il 127 circa e il 137 e rotti. Stando a quanto riportato dal Liber Pontificalis, testo rivoluzionario che proponeva la libera elezione del Papa da parte del popolo, si devono a lui:
- l'istituzione della "messa di mezzanotte" (quella in cui il principe si accoppia con Cenerentola a tarda sera);
- la "liturgia della terza ora" a Natale (quella in cui San Giuseppe, tre ore dopo la nascita del figlio, si sta ancora ubriacando assieme ai magi);
- la celebrazione della Pasqua di domenica (prima si faceva di mercoledì ed era un casino col calendario della Nazareth Cup);
- il digiuno durante la Quaresima (istituito poco prima dell'uscita di un suo libro intitolato La dieta del credente);
- la "liturgia dell'Aurora" (in cui un giullare approfitta di una bella principessa addormentata nel bosco);
- il canto Gloria in excelsis Deo ed altri pezzi contenuti nel CD Agnus Costolet, inciso da Telesforo quando era frontman dei Resurrexit, gruppo di estrazione mystic metal dell'hinterland di Ostia.
tu che togli i peccati del mondo, concedici almeno i servizi sociali. »
Per molti è l'inventore del primo mezzo di comunicazione di massa della storia. È venerato come santo anche dalle Chiese ortodosse e dalle emittenti televisive di mezzo mondo.
Biografia
Secondo fonti attendibili, quanto un exit poll di Rete 4, sarebbe nato a Terranuova di Calabria, all'epoca facente parte della diocesi dell'agro Thurino, un luogo così ostile all'insediamento umano che alla Messa partecipavano di solito più gechi che persone. Prima di giungere a Roma avrebbe vissuto da Anacoreta, ma non pagava l'affitto della camera e quest'ultimo lo cacciò in malo modo. Per un lungo periodo svolse il suo servizio pastorale in Palestina ed Egitto, fu uno dei promotori dell'occupazione della piramide di Cheope assieme al comitato "La casbah è un diritto per tutti", da lui stesso fondato. Lo sgombero avvenne non senza incidenti. Nel disperato tentativo di resistere tre famiglie si persero nel dedalo della piramide, furono spacciate nel 1883 come mummie della corte di Sfrattatis III e vendute al museo di Londra.
Durante la sua permanenza nelle prigioni de Il Cairo, Telesforo realizzò l'importanza della comunicazione di massa nel diffondere una religione, ciò avveniva puntualmente ogni giorno alle 5.00, orario in cui un figlio incerto di Allah saliva sul minareto di Qalʿat Ṣalāḥ al-Dīn, sulla collina del Muqaṭṭam, e inziava a strillare come se gli stessero polverizzando i menischi con un pestacarne. Il risultato era comunque eccezionale, una festosa moltitudine di fedeli si incamminava in direzione della moschea, alcuni senza forcone.
In seguito, tornato libero, si trasferì in Alta Galilea e fu tra gli eremiti del Monte Carmelo. Per questo motivo, i Carmelitani lo annoverano tra i loro santi e hanno dato il suo nome ad un tipo di sandali con due buchi, i Telisforo[1]. Durante questo periodo apprese il valore della preghiera solitaria, della mortificazione della carne, dell'essiccamento del baccalà, e di come si prepara un nocino veramente squisito.
Il pontificato
Il suo papato iniziò durante il regno di Adriano, continuò attraverso quello di Ronaldinho, e terminò col regno di Antonino Pio, primo monarca ad avere come successore un Pulcino al posto di un Delfino.
Appena arrivato a Roma, Telesforo capì subito che avrebbe dovuto rimboccarsi le maniche e dare una scossa all'ambiente. Le persecuzioni di Nerone avevano lasciato il segno, la generazione di cristiani precedente ancora puzzava di pollo bruciato, quindi c'era una certa titubanza ad avvicinarsi al culto. Memore di quanto appreso durante la prigionia egiziana, ideò un sistema di diffusione del verbo basato su alcuni grossi coni cavi, installati sui sette colli romani, gettando le basi per la futura Radio Maria. Nella sua enciclica Fides et Radio fissò il palinsesto delle trasmiss preghiere.
- Ore 06:00, Nutrimentum mane. Preghiera mattutina del Cappuccino, che spiega come non cedere alle tentazioni del cornetto con la marmellata.
- Ore 08:00, Trinitas Dei. Ode alla Santa Trinità: Pizza, Fichi e Prosciutto crudo. Perché il Signore è benevolo (oltre che apppetitoso).
- Ore 10:00, Benedictus Sanguis. Dopo due ore a lavorare e sputare sangue sotto il sole, frustati dai romani, il credente la cui fede vacilla potrebbe indugiare facilmente nella bestemmia. Un richiamo ai doveri del buon cristiano.
- Ore 12:00, Agnus Arrostis. Un ringraziamento al Signore per il pane quotidiano, le costolette alla brace e un piatto di cicoria ripassata in padella con aglio e peperoncino, che non guasta mai.
- Ore 14:00, Amaræ Petrus. Un ode a San Pietro e alla buona digestione dopo un'epica strafogata[2].
- Ore 16:00, Pennichellis Temporæ. Un ringraziamento a Dio per averci concesso di riemergere dalle tenebre nonostante l'impepata di cozze, che forse c'era troppo aglio.
- Ore 18:00, Veritate absoluta. Un atto di riconoscenza per le certezze date dalla Chiesa, tipo che la terra è piatta e che esistono il Paradiso, l'Inferno e il Purgatorio, dove per fortuna hanno esaurito il Guttalax.
- Ore 20:00, Parca cena. Preghiera degli indigenti, da fare con tutta la famiglia a tavola, per dire grazie al Signore del minestrone di rape e patate, del pane con la muffa e del piccione da dividere in nove.
- Ore 22:00, Longa noctæ. Orazioni notturne per scacciare i demoni della tentazione, capaci di suggerire che a volte un pompino è meglio che scodellare sette figli, vista la miseria in cui si vive.
Purtroppo il suo genio non fu apprezzato. Publio Cozzo Frontale, console di Livorna appartenente all'ala sinistra del Senato, sostenne in assemblea che l'inquinamento acustico era un problema sentito da molti, specie durante la notte che "maremma impestata si deve riposare". L'abbattimento dei rumorosi apparati sonori fu inevitabile, e anche quello di Telesforo. Nel tentativo di sfuggire alla cattura, il papa si finse per due giorni una delle statue di ponte Sant'Angelo, per colpa dei pioppi presenti sul lungotevere finì tradito da uno starnuto. Ireneo di Lione, nella sua opera Ius afllictio, affermò che Telesforo subì un "chiassoso martirio", fu messo sotto una grossa campana e la stessa colpita con poderose mazzate per nove giorni. I volontari giunsero da ogni dove, persino dalla Garbatella, furono dati anche i numeretti perché altrimenti si litigava per le code. È sepolto nella Necropoli vaticana, in una bara insonorizzata.
Culto
- La Chiesa Cattolica celebra la sua memoria liturgica il 5 gennaio, i fedeli devono osservare il voto di silenzio per tutto il giorno, altrimenti durante la notte viene la Befana e usa la scopa per sod... (purtroppo l'incisione si è danneggiata nel tempo e non si capisce).
- Le Chiese ortodosse lo ricordano il 22 febbraio, giorno dedicato alla sopportazione dei rompicoglioni.
- È il santo protettore delle veline, della Amplifon e del digitale terrestre. Protegge anche dalle incursioni pubblicitarie del Biondo del Crodino.
- È invocato contro i vicini di casa che usano il trapano per mettere una mensola alle 8.00 di domenica mattina.
- Secondo alcuni teologi di fama mondiale, comunque abbastanza famosi nella provincia di Siracusa, durante l'Apocalisse Telesforo apparirà a cavallo di un alce e ucciderà il Canone televisivo.
- È venerato, seppur controvoglia, dai campanari.
Miracoli riconosciuti
- 6 ottobre 1982 - Iniziano le trasmissioni di Radio Maria. Tre giorni dopo, per intercessione di San Telesforo, l'esplosivo destinato alla stazione radio del Vaticano finisce alla Sinagoga di Roma.
- 17 gennaio 1991 - Emilio Fede, devoto al santo, diventa direttore di un telegiornale[3].
Preceduto da: Papa Raiuno |
Papa 127 - 137 |
Succeduto da: Papa Lasette |
Note
- Portale Chiesa Cattolica: accedi alle voci che trattano di chiesa cattolica