Paranoia

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Manifesto per la campagna anti-paranoici
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Paranoia
« Non sono paranoico. Perché mi dite tutti che sono paranoico, brutti stronzi? »
(Paranoico non cosciente)
« La paranoia? Non so cosa sia. È forse una di quelle tizie che mi perseguita? »
(Paranoico semicosciente)
« Certo che sono paranoico, adoro i Black Sabbath »
(Paranoico cosciente)
« Soffro di una forma di paranoia al contrario, nel senso che temo che tutti tramino alle mie spalle per farmi del bene »
(Paranoico inverso)
« È lì! È lì nell'angolo, contro il muro, con i suoi orrendi riccioli davanti alle orecchie! »
(Adolf Hitler svegliatosi all'improvviso in piena notte)
« Non sono io che sono paranoico, ma è il resto dell'umanità che complotta per rubarmi la paranoia »
(Paranoico che espone il suo punto di vista)

La paranoia è quella psicosi che può sempre tornare utile come dimostrazione di seminfermità mentale in un processo per omicidio, ma soprattutto un ottimo movente per commettere crimini contro l'umanità.

Definizione

Individuo affetto da paranoia delirante conclamata.

Soffrire di paranoia significa essere portatori di un disturbo psichico - il cui catalizzatore è generalmente la paura - che spazia dalle manie di persecuzione immotivate (se invece sono motivate, o avete fatto qualcosa a qualcuno o appartenete semplicemente a una categoria perseguibile, e perseguitabile, per legge, come gli zarri) alla gelosia ossessiva, motivata o no, alle manie di grandezza, solo motivate, altrimenti siete semplicemente dei pirla, all'ipocondria, necessariamente immaginaria, fino alla coprofagia, soltanto se immotivata, se no siete banali morti di fame.

Definizione clinica

Quando credi che tutti ce l'abbiano con te senza motivo, come, per esempio, quando sei l'unico nero su un autobus pieno di bianchi e non capisci perché ti stiano scaraventando giù dal finestrino. Questa è paranoia, perché loro lo sanno benissimo il motivo, e se lo sapessi anche tu lo accetteresti, e non saresti paranoico.

Cause

Possono essere piccoli traumi infantili, come quando i tuoi compagni delle elementari ti prendevano in giro perché avevi la testa grossa, o come quando tua madre ti obbligava a mangiare il minestrone, oppure come quando tuo padre ti chiudeva in camera e abusava di te.

La ricerca psicologica del profondo ha però incominciato a domandarsi, pur tuttavia senza essersi ancora data una risposta, se, a differenza della semplice depressione, la quale necessita comunque di un qualche tipo di trauma per manifestarsi, la paranoia, o “male oscurissimo”, non sia una forma di disturbo congenito che, ai primi problemi dell'infanzia, non farebbe altro che palesarsi, più che manifestarsi; che venire a galla, più che prendere vita. A queste condizioni il trauma non sarebbe la causa ma l'effetto della paranoia, oppure, in altre parole, la paranoia sarebbe la causa e non l'effetto del trauma. Tradotto dal paranoico: quando i tuoi compagni ti prendevano in giro, era perché avevi davvero la testa grossa; quando tua madre voleva farti mangiare a tutti i costi il minestrone, era perché sapeva che detestavi la verdura; e quando tuo padre ti molestava, era perché gli piacevano i bambini paranoici.

Sintomi

Un possibile sintomo della paranoia.

Se da bambino/a tendi a seviziare insetti, potresti essere paranoico/a. Se da adolescente tendi a stare chiuso/a in camera tutto il giorno ad ascoltare lo stereo perché gli altri ti fanno paura, potresti essere paranoico/a - adesso la smetto con questa o/a perché mi sembra di essere un fottuto manuale di sociologia, e sto diventando paranoico. Se da ragazzo tendi a odiare l'altro sesso perché lo vedi come nemico, potresti essere paranoico, se invece lo odi perché non ti piace sei solo gay. Se da adulto tendi ad essere un asociale e un misantropo, quasi sicuramente sei anche paranoico. Se tendi a guardarti le spalle di continuo, a lavarti le mani trenta volte al giorno, a seguire di nascosto la tua donna e a credere di essere dio, non solo sei sicuramente paranoico, ma anche fuori di testa, a maggior ragione se di conseguenza arrivi ad uccidere qualcuno. Se tendi invece ad ammazzare gente senza motivo sei un serial killer e se tendi a sterminare cinque milioni di ebrei sei solo un nazista. Infine se invece continui a pedinare la ragazza per cui avevi una cotta al liceo solo perché compra le sigarette dal tabaccaio sotto casa di uno che ce l'ha più lungo del tuo, presumibilmente oltre ad essere un paranoico sei pure un incredibile stronzo oltre che complessato.

Cronicità

La paranoia ha un decorso cronico come il diabete, per cui o impari a conviverci o uccidi tutti o ti suicidi.

Possibili cure

Oltre quelle sopra citate, altre soluzioni possono essere:

  1. accendere un mutuo per comprare uno psicoterapeuta;
  2. andare a vivere su un'isola deserta;
  3. andare a vivere sulla luna;
  4. andare a vivere in una grotta;
  5. crearsi un alter ego e perseguitarlo;
  6. diventare capo del mondo.

Abuso di paranoia

Il termine “paranoia” tende tuttavia ad essere abusato e per questa ragione è oggi un po' inflazionato, tanto che i veri paranoici, per non rischiare di confondersi con la massa di semplici scemi che lo utilizzano, incominciano a preferirgli il termine “noia” (“Scrivere questa pagina è una noia”).

Stronzo

È ciò che può sembrare il vero paranoico.

Esempi di uso improprio del termine

  • “La mia ragazza mi ha lasciato. Sono in paranoia.”
  • “Sono in paranoia, il mio ragazzo mi fa le corna.”
  • “Sto andando in paranoia per l'esame.”
  • “Quello stronzo del mio capo mi fa sempre lavorare come un nero, mi sta facendo diventare paranoico.”
  • “Ogni tanto devo cambiare sistemazione all'arredamento, altrimenti vado in paranoia.”
  • “Mi perseguiti, sei un paranoico.”
  • “Paranoico a chi? Paraculo.”
  • “Che paranoia, tutti 'sti reality del cazzo.”
  • “Ho ucciso paranoia.”
  • “Ciccia, ce l'hai un po' di moneta?” “Ciccio, ce l'hai un po' di paranoia?”
  • “Ma tu soffri di vaginismo o sei paranoica?”
  • “Ma tu sei di destra o sei paranoico?”
  • “Preferisco il funky alla paranoia.”
  • “Sono in ritardo di due settimane, credo di essere in paranoia.” “No, forse sei solo incinta.” “Appunto, in paranoia.”
  • “Meglio essere paranoici che soffrire di manie di persecuzione.”

Esempi di uso corretto del termine

La porta di casa di un paranoico compulsivo. Peccato che non sappia che c'è un killer all' interno delle mura passato per il balcone.
  • “Meglio essere paranoici che paraplegici.”
  • “Meglio essere paranoici che paracadutisti.”
  • “Meglio essere paranoici che paracarri.”
  • “Meglio essere paranoici che avere paranoici.”
  • “Meglio essere paranoici, però adesso lasciatemi in pace, per favore.”
  • “La pagina «paranoia» non ti fa ridere? È perché mi odi.”

Dialogo tra due paranoici

- Fabio: “Ciao, come va?”
- Giorgio: “Ce l'hai con me?”
- Fabio: “Piano, ti ho solo chiesto come va!”
- Giorgio: “Ma che razza di domanda è «come va?» Vuoi farti i fatti miei?”
- Fabio: “È una domanda come un'altra, una forma di cortesia.”
- Giorgio: “Non è vero, me l'hai chiesto solo per vedere come avrei risposto.”
- Fabio: “Appunto, volevo sapere come ti va.”
- Giorgio: “È una domanda stupida e inutile. Se ti dico che va bene, tu pensi che l'abbia detto per dire, ma che in realtà ti sto nascondendo che in realtà non va bene, e voglio solo evitare di parlarne. Se ti rispondo che va male, incominci con la pena e mi chiedi cosa c'è che non va, perché mi vorresti aiutare, e io non voglio compassione.”
- Fabio: “Tu sei pazzo.”
- Giorgio: “Bene, ora mi insulti.”
- Fabio: “Senti, vaffanculo!”
- Giorgio: “Vaffanculo tu, stronzo!”
- Fabio: “Ma perché sei così?”
- Giorgio: “Così come?”
- Fabio: “Intrattabile. Non ti si può dire niente.”
- Giorgio: “Sono le domande idiote che mi fanno incazzare.”
- Fabio: “Pensi che io sia idiota? Se ti sto sul cazzo dillo chiaramente.”
- Giorgio: “Ma non mi dai fastidio.”
- Fabio: “E allora perché mi tratti così? Sembra che ti stia rompendo le palle. Ho capito che non sono una bella figa... cercavo solo di fare conversazione.”
- Giorgio: “Beh... adesso devo andare”
- Fabio: “Ecco, adesso te ne devi andare.”
- Giorgio: “Ehi, non siamo mica...”
- Fabio: “Chi ha detto che siamo due finocchi? È solo un normale rapporto tra amici.”
- Giorgio: “Ma chi diceva che siamo finocchi!”
- Fabio: “È quello che stavi per dire. Ammettilo”
- Giorgio: “Non è vero, non puoi dimostrarlo.”
- Fabio: “L'hai pensato.”
- Giorgio: “Incominci a diventare un po' paranoico.”
- Fabio: Tu sarai paranoico!”

La paranoia soprannaturale in letteratura

Normale soggetto paranoico.

Camminavo tranquillo per il prato. Ero uscito presto perché sarebbe venuto buio in fretta. L’erba era bagnata, avevo gli stivali, il cane mi aveva seguito di corsa andando ora avanti ora indietro tra le piante da frutta e i fossi pieni d’acqua. Non so perché sia andata a finire così. Camminavo, non volevo fare altro, volevo respirare l’aria della campagna d'inverno, pestare la terra. Ma quando ho visto quel buco sotto le foglie secche, nascosto dalla sterpaglia, non ho potuto fare a meno di avvicinarmi per vedere cosa fosse. Era un pozzo, una specie di cunicolo di mattoni. Non capivo però a cosa servisse, perché fosse proprio in mezzo ai campi. Ho spostato i rami intricati, ho visto che scendeva obliquo nel buio, sotto le radici delle gaggie. Era orientato verso le colline del castello, e per un attimo ho pensato a un passaggio sotto la brughiera che arrivasse fino a lì, ma mi sono convinto poi ch’era troppo lontano. Ho provato a scendere. Il fondo era di mattoni rossi erosi dall’acqua e andava giù sempre più ripidamente. Mi sono ritrovato sotto una bassa volta a botte, gli stivali sulla terra battuta umida. Dall’apertura sul campo di stoppie la luce arrivava appena, e c'era un intenso odore di muschio. Ho tastato i muri, e le dita mi si sono riempite di una viscida sostanza biancastra che non sembrava altro che muffa, o salnitro. Non avevo mai sentito un odore di funghi così forte, il fondo del cunicolo ne era pieno. Solo allora mi sono accorto che si trattava di una fungaia. Ma ho sentito qualcosa finirmi tra i piedi. Impulsivamente gli ho dato un calcio e l’ho pestato con violenza, senza sentire alcun suono. Poi mi sono abbassato per vedere cosa fosse, e ho visto che era il mio cane, morto.

Morale di questa novella di Roberto Giusta, Nella fungaia, è che “La curiosità uccide il gatto, ma la paranoia uccide il cane.”

Tizio accusato di essere paranoico.

Mi hanno dimenticata qui dentro, sono anni che non vedo più nessuno. Mangio qualsiasi cosa si muova e succhio l’acqua dal buco che ho fatto nel tubo. Non riesco più ad alzarmi dal letto, e fissare quel corridoio buio mi terrorizza. Mi basterebbe alzarmi, e raggiungere quella tenebra. Forse hanno lasciato le porte aperte, forse basterebbe percorrere il corridoio per trovare l’uscita. Non c’è nessuno, più nessuno è venuto qua, e forse se ne sono davvero andati tutti. Basta che attraversi il corridoio, ma la cosa più spaventosa che mi hanno lasciato è quell’apertura nera, e non avrò mai il coraggio di entrarci. Marcirò in questa stanza fissando gli angoli delle pareti, se non vinco la paura del corridoio, ma è ciò che potrebbe esserci dentro, dietro le sue porte che mi fa lentamente morire nel letto. Demoni orribili popolano i miei incubi, segreti innominabili escono dai muri, le paure salgono dalle voragini della terra, e non posso fare un passo di più in quest’inferno senza che mi senta mancare, che mi senta precipitare oltre l’orlo dell’abisso, in quel vuoto orrendo che è diventata la mia tomba. Ma la paura di morire m’impedisce di sfuggire col suicidio il terrore della morte che si nasconde in quel corridoio.

Lirica di Roberta Giusto, paranoica all'ultimo stadio.

Figure paranoiche storiche

La storia - e soprattutto l'inferno - è popolata da grandi paranoici, e sembra che siano stati proprio loro, con le loro manie di persecuzione e di grandezza, a ungere di sangue e budella le ruote della storia affinché questa procedesse più speditamente. Ne cito qualcuno in ordine cronico.

  • Satana: geloso degli uomini, tentò Eva e per questo fu condannato da Dio a strisciare per l'eternità, ma fece conoscere agli uomini quanto buone fossero le mele.
  • Caino: geloso di Abele, lo uccise e per questo divenne un caino, ma ci liberò di una checca.
  • Ramsete II: dopo le 10 piaghe d'Egitto, temeva giustamente un complotto mondiale degli ebrei ai suoi danni, per cui cercò di affogarli, ma per merito suo gli ebrei occuparono Israele.
  • Mitridate: temeva che prima o poi qualcuno lo avrebbe avvelenato, per cui si avvelenò da solo.
  • Erode il Grande: aveva paura che nascesse un altro re di Giudea, allora uccise tutti i neonati di Giudea, tranne uno, purtroppo.
  • Tiberio: temeva che qualcuno tramasse contro di lui, dunque sterminò tutti gli amici e gli amici degli amici, e di questo Caligola gliene fu sempre riconoscente.
  • Domiziano: sicuro che i cristiani stessero cospirando per ammazzarlo, gettò quasi tutti i cristiani di Roma nell'arena, ma venne poi fatto uccidere da sua moglie, che era cristiana.
  • Diocleziano: aveva paura che i cristiani avrebbero prima o poi distrutto l'impero, quindi per sicurezza ne trucidò ancora qualche migliaio; malauguratamente fu l'ultimo a farlo.
  • Filippo il Bello di Francia: temeva che i Templari non gli facessero più credito, per cui li sterminò tutti e si impossessò delle loro banche, ma senza di lui oggi non potremmo vedere Voyager.
  • Robespierre: credeva lo volessero ghigliottinare, così ci fece il piacere di ghigliottinare un po' di francesi.
  • Napoleone: credeva che l'Europa lo volesse lasciare marcire all'Isola d'Elba, per cui dichiarò guerra all'Europa e fu di conseguenza fatto marcire a Sant'Elena.
  • Hitler: aveva il terrore che gli ebrei diventassero padroni del mondo prima di lui, quindi li fece fuori quasi tutti, e per merito suo oggi abbiamo di nuovo Israele.
  • Stalin: aveva paura che qualcuno scoprisse che era paranoico, per questo sterminò a caso nel mucchio liberandoci di qualche milione di socialisti.
  • Nixon: temeva che i democratici gli volessero copiare il programma, per cui mise delle cimici nel loro quartier generale, ma senza il Watergate non avremmo avuto Gerald Ford.
  • Breznev: era perseguitato dalla psicosi che gli americani volessero prima o poi invadere l'Afghanistan, allora lo invase prima lui, costringendo Bin Laden ad andare a vivere in Afghanistan.
  • Reagan: era perseguitato dalla strana fobia che i russi volessero tirargli delle palle di neve attraverso il Mare glaciale artico, per cui progettò lo scudo spaziale, il quale spaventò così tanto l'Impero del male che alla fine l'URSS collassò.
  • Bush Jr.: temeva che qualcuno scoprisse che era un idiota, perciò si fece eleggere presidente, svelando a tutti che era un idiota.
  • Berlusconi: aveva il terrore che i giudici lo arrestassero per corruzione, così si fece eleggere presidente del consiglio, svelando a tutti che i giudici erano corrotti.

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