Attacco a Pearl Harbor
Attacco a Pearl Harbour Parte della seconda guerra mondiale | |
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Le navi americane poco prima dell'attacco, notare il fumo causato dai falò per cuocere la carne | |
Luogo: | Pearl Harbor (Hawaii) |
Inizio: | |
Fine: |
Qualche ora dopo, quando il generale Mario dovette andare in pausa pranzo |
Esito: |
Giapponesi: 2; Americani: 0 |
Casus belli: |
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Modifiche territoriali: |
Nessuna, a parte qualche cratere qua e là e la distruzione di tre atolli |
Fazioni in guerra | |
Comandanti | |
Gen. Sup. Supr. Potent.issimo Cazzut.issimo Super Mario |
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Forze in campo | |
L'attacco a Pearl Harbor (leggasi Pirl Arbor) è stato uno dei più clamorosi tentativi del malvagio impero giapponese di distruggere la democratica America tramite un raid verso degli innocenti marine presenti su un'isola sperduta in culo all'oceano. Molto prima che gli anime giapponesi riproponessero la stessa solfa coi loro robottoni.
Il preludio
Inizialmente l'imperatore nipponiano ordinò 525 caccia all'IKEA ma, non avendo né il tempo né le abilità necessarie, riuscì a montarne solo 414. Successivamente cercò qualche mezzo pesante: il suo primo pensiero fu Gundam, ma era già occupato all'estero, allora pensò alla Nadesico, ma rinunciò in quanto pensava che troppe gnocche avrebbero distratto il resto dell'esercito. Alla fine optò per qualche incursore Storm Trooper. Quando venne il momento di decidere come silurare i nemici, il suo alleato gliene offrì qualche mezzo di supporto, ma l'imperatore si accorse ben presto che erano scrausi. Tenzo venne salvato in corner da dei sottomarini russi di passaggio, che si fotté in quattro e quattr'otto. Poi chiese ai suoi generali di disporli come meglio pensavano. Il terzo giorno si riposò. Intanto i marine si stavano riposando cuocendo le loro bistecche con dei falò, ignari di tutto... fino all'alba.
Il piano
Inizialmente il raid prevedeva una manovra che permettesse di non essere seguiti da eventuali nemici[1], ma tale operazione non venne attuata mai per intero per diverse ragioni: la prima era che i piloti non c'avevano voglia, la seconda è che per una manovra così lunga si sarebbero dovuti svegliare prima e non avrebbero avuto tempo per sorseggiare i loro tè. In ogni caso l'operazione fu un completo successo, anche perché i piloti riuscirono a consumare una colazione completa, senza doversi alzare troppo presto.
L'attacco
Il piano originario comprendeva tre attacchi con un intervallo di pochi minuti l'uno dall'altro, ma ne vennero effettuati solo due, perché il generale non sapeva contare fino a tre.
Il dibattito sulla riuscita
L'esito fu incerto: alcuni dicevano che avessero raso al suolo tutto, altri che avessero fatto tabula rasa. Gli unici che potevano concordare in pieno furono quei pochi americani sopravvissuti che risposero all'unisono così:
La reazione americana
Attacco premeditato?
L'opinione di Giacobbo
Un nostro massimo esperto risponde a questo dilemma: l'attacco è stato lasciato fare e/o indotto dagli USA per entrare in guerra? Ecco come risponde:
Note
- ^ Come Speedy Gonzales.