Peccato

dà noccicolopedia lencicopedia libbera da lortografia
Versione del 3 gen 2023 alle 14:28 di Executive2 (rosica | curriculum) (Annullate le merdifiche di Colacoca (rosica), riportata alla versione precedente di AutoImport)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Che peccato...
« Che peccado cha cha cha! Che peccado cha cha cha, un peberooooone! »
(Occhio alla spesa denuncia il peccato capitale di gola)

Il Peccato è una cosa che, nei limiti del possibile, bisogna evitare di fare. Se no è un peccato. Non dovremmo infatti parlare del peccato, in quanto è peccato. Ma sarebbe un vero peccato non farlo.

Storia

Se questa donna si fosse fatta suora, sarebbe stato un vero peccato...
...Ma anche come suora sarebbe stato un bello spettacolo!

Chi si ricorda il peccato originale alzi la mano.
Uellalà!!! Quanto siete anziani! Eppure ai tempi esistevano solo Adamo e gentile consorte, quindi o state imbrogliando o la Bibbia è solo un testo puramente simbolico il cui senso intrinseco permeato di ermetici racconti permette di capire il senso delle cose racchiuse nelle storie stesse, come una metafora. Se si tratta del secondo caso sareste pregati di spiegare anche a me quello che ho appena scritto. Grazie.

Il peccato originale, secondo diverse fonti potabili sarebbe da attribuirsi ad Eva, consisterebbe nell'aver mangiato una mela. Ora, sappiamo tutti che le cose sono cambiate e i nutrizionisti oggi propendono tutti a indicare la mela quale il frutto più salutare, ma trattandosi sempre della Bibbia dobbiamo calarci nella mente del primo redattore e cercare di tirarne fuori il vero significato. Ai tempi in cui si scrisse la prefazione del Sacro Testo l'Uomo non conosceva molto bene l'agricoltura e principalmente preferiva nutrirsi di quelle cose che trovava per terra: bacche, radici, insetti, chewing-gum. Faceva un po' schifo, lo sappiamo, ma son sempre gusti. Quando Eva - o più probabilmente un comitato di donne antesignane del MOIGE - assaggiò per la prima volta una mela caduta da un albero (cosa, credevate che Newton avesse l'esclusiva?) la trovò certamente più deliziosa delle radici, dello sterco di elefante, ma soprattutto dei chewing-gum. Fu così che il genere umano iniziò a mangiare frutta al posto delle radici. Mangiare le mele era diventata un'attività diffusa nel mondo e questo causò il fallimento delle ditte di produzione delle radici, settore già in crisi a causa della scarsa quantità di personale addetto al servizio. Le industrie produttrici di chewing-gum si adeguarono alla nuova moda realizzando i nuovi modelli al gusto mela, mentre le bacche allucinogene sono tutt'ora ampiamente consumate specie da drogati e tossicodipendenti.

I produttori di radici dovettero chiudere per cessata attività e quei pochi operai che vi lavoravano, rimasti in cassa integrazione, passavano la loro esistenza da disoccupati a dire "che peccato! Oh, che peccato!!!". Si suppone che essi si costituirono in una nuova associazione scioperante e che redassero la prima stesura della Bibbia, a quei tempi titolata ancora "Manifesto degli ex-produttori di radici" e in cui essenzialmente stava scritto il disappunto nei confronti della nuova moda del mangiare mele. Poi con i secoli le cose si sono travisate un pochetto, ma a noi piace ricordare l'evento con una massima a riguardo:

« Una mela al giorno leva il medico di torno »
(Omeopata sul Peccato originale)

Forme di peccato

Come ogni stramberia che si rispetti il peccato ebbe subito un'ampia diffusione nel mondo, creando non poche varietà locali. Come per esempio rubare un portafogli nei Paesi Islamici è considerabile un peccato a cui si reagisce con la legge del taglione, mentre rubare le pensioni dalle casse dello stato per spenderle con le escort in Italia è considerata spensieratezza e vitalità. Paese che vai, usanza che trovi.

Nei paesi a maggioranza cattolica

Il peccato secondo i cattolici.

Tali paesi sono piuttosto strani, in quanto sono infarciti di etica, perbenismi, schizzinosità, ma sono nel contempo i paesi a più alta produzione di peccato al mondo. Per fare una citazione colta:

« Il settimo dice "non devi ammazzare"

se del cielo vuoi essere degno.
guardatela oggi, questa legge di Dio,

tre volte inchiodata nel legno. »

In pratica è usanza diffusa presso i cattolici predicare bene e razzolare male. Facciamo un esempio pratico: la famiglia! La famiglia è considerata dal cattolico medio una santa istituzione benedetta da Dio etc. etc. Peccato che le famiglie cattoliche sono quasi sempre formate dopo il sesso prematrimoniale e perlopiù composte da:

  • padre alcolizzato
  • madre fedifraga
  • figlio drogato
  • figlia erotomane
  • cane scemo

Il cane scemo non è peccato, ma una famiglia non può considerarsi davvero cattolica se non ne ha almeno uno in casa. Il fatto è che poi la simpatica bestiuola usa orinare sul divano nuovo o sul tappeto buono del salotto - quello che, spacciato per persiano autentico e comprato presso i Marocchini sul lungomare, è costato loro la bellezza di 183.476 chiavi in mano, manco fosse un'utilitaria - costringendo alla felice famigliuola cattolica a buttare divano, tappeti e quant'altro, e quello sì che è un peccato.

Ma siccome i cattolici sono anche piuttosto fantasiosi si sono inventati diverse forme di peccato da poter - puntualmente - commettere. Tra questi compaiono lo "sputare fuori dal finestrino", "parlare al conducente", "mangiare formaggio nella metro" e soprattutto i sette peccati capitali.

I sette peccati capitali

Come ricordiamo bene tutti essi sono:

  • Eolo, che molestò Biancaneve;
  • Mammolo, che li mangiò, dopo averli cucinati ben bene;
  • Pisolo, che li lasciò fare;
  • Dotto, che voleva imporre come cucinare;
  • Brontolo, che s'incazzò di mala maniera;
  • Gongolo, che la parte più grossa pretendeva;
  • Cucciolo, che per il banchetto una lira non sganciò.

Il loro effettivo significato è ancora un mistero che attanaglia i teologi più famosi, ma ancora adesso pare che non si riesca a capirne il senso. Che peccato!

Nei paesi a maggioranza islamica

Il peccato secondo i musulmani.

Nell'Islam si dice il peccato, ma non il peccatore. Soprattutto per la difficoltà a pronunciarne il nome, non per altro.

Inoltre sappiamo che nella dottrina Islamica tutti possono compiere peccati, persino i profeti. Difatti Maometto stesso beveva, fumava e andava a donnine. Ma era un gran Profeta comunque, come ricordato dal celebre passo del Corano 12:53 ora locale:

Maometto : Fai buone azioni in modo corretto, sincero e con moderazione, e gioisci, perché le buone azioni di nessuno sono sufficienti a metterlo in Paradiso.
Compagni del Profeta : Nemmeno tu, o Messaggero di Allah?
Maometto : E per chi mi avete preso, per Madre Teresa di Calcutta?

Inoltre ricordiamo che il peccato è dovuto all'intervento di Iblis, il diavoletto tentatore islamico, e che quindi i mussulmani di fondo non sarebbero peccatori, nemmeno quando si fanno saltare in aria nelle metropolitane. Tanto, "la colpa è di Iblis". Data la descrizione di codesto personaggio descritto sul Corano potremmo essere quasi certi che corrisponda, nell'aspetto e nel comportamento, a Osama bin Laden. Ma, peccato che non sia mussulmano, anche George W. Bush vi assomiglia parecchio.

La dinamica del peccato sarebbe quindi questa: gli Uomini si scannano come animali, Dio (che in questo caso si chiamerebbe Allah, ma per comodità scriviamo Dio perché composto da sole tre lettere) fa una legge per cercare di farli tranquillizzare, Iblis suggerisce che la legge formulata è discutibile, gli Uomini tornano a scannarsi come animali per stabilire come modificare la legge stessa. In pratica ciò che avviene durante tutte le sedute del Parlamento Italiano. Con la differenza che anziché far cadere governi il buon Dio si rimbocca le maniche e riformula nuovamente le leggi, con molta pazienza. Tanto è eterno.

Una strana usanza islamica ricordiamo, è quella di coprire le donne col burqa, in quanto è considerato peccato guardare un corpo di donna con intento sessuale. Tuttavia coprire certe splendide figliuole è davvero un peccato!

Nei paesi a maggioranza induista

Nell'induismo, il peccato nasce dal frantumarsi della volontà primigenia e increata. Da ciò i santoni indiani hanno dedotto che la volontà stessa è peccato, e hanno quindi tentato di trasformarsi, mediante lunghe sedute d'ascesi, in esseri con un senso di iniziativa inferiore a quello di un fungo. Tutto ciò per sfuggire ad una continua rinascita, nelle vesti di tutti coloro verso i quali avevano peccato. Tale misera scappatoia è stata rifiutata dal Buddhismo, che gli ha contrapposto i cinque precetti per raggiungere il Nirvana. In concerto.

I cinque precetti del Buddhismo

I cinque precetti (detti pañcasīla, cioè "silos su cui potercisi sedere") costituiscono il codice fondamentale dell'etica buddhista per i laici, Un po' come la Costituzione Italiana, con la differenza che avendo solo cinque articoli è più facile da applicarsi. I cinque precetti sono:

  1. non uccidere esseri viventi, ma se proprio bisogna farlo, chiedere prima il permesso al bonzo mangione dell'ultimo picco dell'Hymalaya
  2. non prendere ciò che non viene dato, ma se proprio lo si vuole fare, spingere il proprietario al suicidio, recitandogli un mantra inesistente sino ad esaurimento voce
  3. non avere una cattiva condotta sessuale, ma se proprio lo si vuole fare, ricorrere al coito interrotto
  4. non parlare scorrettamente, ma se proprio lo si vuol fare, farlo con un Haiku
  5. non usare sostanze che alterano la lucidità della mente, anche se puoi tranquillamente intossicarti con quintalate di teina

A questi precetti si aggiungono ovviamente tante cose che sarebbe bene evitare, ma sarebbe un vero peccato elencarvele tutte.

Nei paesi a maggioranza atea

In un paese ateo non è peccato dare fuoco ad un prete. Tuttavia può comunque portare a spiacevoli conseguenze.

In quei rari posti in cui si pratica l'ateismo si usa indicare qualsiasi cosa non sia atea e chiamarla "peccato!". Come il credere in Dio, è considerato peccato. Il pregare è considerato peccato. Il porgere l'altra guancia è considerato peccato. Amare il prossimo è considerato peccato. Non fare agli altri ciò che non si vorrebbe fosse fatto a sé stessi è considerato peccato. Leggere questa voce è considerato peccato. Se siete atei e state leggendo comunque sappiate che verrete scomunicati e banditi dalla vostra fede atea e sarete costretti a vagare in eterno nell'inferno ateo. Tra esattamente quindici secondi, precipiterete in un non-luogo, la cui temperatura massima corrisponde alla minima contemplata dalla scala Fahrenheit: copia esatta di tutti gli altri inferni, ma senza Dio.

Nei paesi a maggioranza di testimoni di Genova

Per Geova siete tutti peccatori!!! Pentitevi!!! Aaaaaah!!! Pentiti!!!
Se aderisci alla nostra Sacra causa, riceverai un grazioso cilicio in platino autopunente e smaltato, edizione limitata: spedizione via paccocelere 3, si accettano pagamenti in contrassegno. Aut. Min. Sconc. Il servizio è in abbonamento.
Non si accettano reclami per ustione, lussazioni, morte accidentale.

Nei paesi a maggioranza scientology

Scientology ritiene che non esiste peccato, per questo sarebbe lecito tutto, compreso pisciarsi addosso. Pertanto consigliamo vivamente di allontanarsi da qualsiasi membro di tale setta vi voglia parlare che abbia la patta aperta.

Cosa abbiamo capito leggendo questa voce

Leggendo questa voce, abbiamo capito che precipiteremo tutti all'inferno: non importa quale, ma lo faremo presto. Ma anche che Togo, il solo peccato è resistergli.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • C’è chi lo chiama Snu Snu, chi lo addita come cicchetto, chi come improperio turco, chi come ##@ÊÞðð#@$$£#@
  • Per una prova sicura sul concetto di "Peccato", basta entrare in chiesa indossando soltanto un sombrero davanti a un qualsivoglia prete-sacerdote-suora e affini, per poter esser certi che se non finite in galera per atti osceni in pubblico, vuol dire che bene o male non state peccando
  • Un peccato può essere anche una Maserati che sbatte contro un muro. Difatti, solitamente, alla vista di un simile accadimento si urla “Oooh... Mannaggia che peccato!”
  • Una ulteriore circostanza che serve a meglio comprendere il concetto è - a titolo di esempio non esaustivo - allorquando vedendo una bella gnocca che ammicca nella vostra direzione voi pensate "peccato che la fava mi s'è seccata la scorsa settimana"
  • Un peccato mortale è leggere questo articolo