Pericle
Pietro Pericle, dal greco Πομάτα, in latino Periclé?, detto "il Barbo" (* Montecatini Terme, 495 - † Atene, 429 a.C.) è stato un noto politico, antibiotico e calciatore ateniese.
Giocando nel Panatinaikos fu vincitore della coppa UEFA, nella stagione figurine Panini 454-453 a.C., e per quattro volte del Torneo 6 Nazioni di Briscola chiamata.
Spesso rappresentato dagli scultori con le sembianze di una statua di marmo, probabilmente a causa della carnagione pallida, sfoggiava l'inconfondibile barba scura e improbabili cappelli a forma di elmo greco, del tutto anacronistici rispetto al periodo in cui viveva.
Fondatore del partito "Forza Atene", è stato svariate volte a capo del governo della città, neutralizzando ogni opposizione.
Per questo viene oggi considerato come l'inventore della democrazia moderna.
Un'epoca di crisi: Le guerre persiane
Nel primo secolo av. Anticristo, la potenza egemone nel Mar Mediterraneo era il regno di Persia: un colossale impero che si estendeva a partire dalle regioni dell'attuale Iran fino alla Turchia occidentale. Talmente vasto che comprendeva ampie zone del Polo Nord, della bassa bergamasca, l'Istria, la Dalmazia, e aveva ancora un mutuo aperto su San Marino.
A partire dalla metà del secolo, desiderosi di toccare i confini della Padania, i persiani spostarono la propria attenzione verso la Grechia, una piccola federazione di città-stato, politicamente irrilevanti.
Al presidente del consiglio persiano, il Gran re Dario I e suo figlio Serse, the prince of Persia, occorreva solo un casus belli, un scusa cioè, per dichiarare guerra ai greci. Questa si presentò con la rivolta Ionica del 500 a.C., ovvero la secessione degli isotopi radioattivi dal programma nucleare persiano. Mentre infatti gli anioni, di origine orientale, rimasero fedeli al re dell'Asia, i cationi, occidentali, domandarono aiuto alle poleis greche, per abbattere il déspota. Soltanto i coglioni rimasero neutrali.
Per punire l'insolenza dell'Ellade, Dario organizzò una colossale spedizione militare, l'operazione Desert Storm, che mirava alla distruzione completa del nemico. Ma il suo sogno era destinato ad infrangersi in una Maratona.
Nessuno meglio dello storico Erodoto descrive l'esito dello scontro:
Toccò al figlio Serse, dieci anni dopo, vendicare la sconfitta del padre subìta nel girone di andata.
Licenziato il precedente CT dell'armata, inviò una nuova spedizione attraverso la Tessaglia, composta da guerrieri Uruk-hai, mostri, goblin e maghi di livello 15, nonché una formidabile armata di 10000 troll da guerra foggiani. Dopo aver invaso la Macedonia e sfamato i suoi soldati, Serse si scontrò con l'esercito spartano presso il passo delle Termopili. La tradizione vuole che i soldati lacedemoni fossero 300, non è vero, erano 298: Milos e Paros erano assenti per indisposizione, avendo la sera prima fatto incetta di cozze marinate nel campo ateniese.
.
Nonostante urlassero come dei forsennati, il grande valore degli spartani non li salvò dall'inferiorità numerica, e i coraggiosi combattenti morirono tutti qualche minuto dopo aver fatto l'appello.
Il CT della nazionale spartana, Vincenzo Leonida, affermò in seguito che la formazione 3-0-0 non fu proprio la più opportuna.
L'esercito persiano raggiunse quindi Atene, nell'Orange County, e la rase completamente al suolo. Temistocle nel frattempo, portata in salvo la cittadinanza presso la macelleria di Salamina, famosa per i suoi insaccati, riuscì ad infliggere agli orientali una pesante sconfitta a battaglia navale. Amareggiato per non aver posizionato l'incrociatore in A5, Serse si ritirò dal campo,
Biografia
Giovinezza, primavera di bellezza
Pericle nacque da una famiglia contadina nel 495 a.C., in un mese imprecisato tra settembre e novembre.
Qualche tempo prima infatti, la madre, Feta Portokalos, notando uno strano rigonfiamento del ventre, aveva sospettato di essere affetta da tumore all'addome. Dopo aver consultato un tale che osserva le vagine, il medico Ipokrites, le era stato consigliato di farsi operare d'urgenza; quando, misteriosamente, un bel giorno la massa cancerosa venne espulsa dal corpo.
Era a forma di bambino. Orgogliosa dell'avvenimento, Feta mise immediatamente il corpuscolo sotto formalina e lo fece vedere a tutte le sue amiche. Estraendolo qualche giorno dopo dal barattolo, notò - grande lo stupore - che si muoveva anche. Decise di allevarlo nutrendolo con del "latte", ma visto che era greca, ci aggiungeva sempre il sale.
Fu il padre, Aspides, un manovale del Mulino Bianco, a decidere di chiamarlo Περικλής, che in greco significa appunto Pericle. Il ragazzo crebbe in campagna, ma non ebbe un'infanzia felice: pareva manifestasse i segni di una strana sindrome, che certi sapienti odierni chiamano epilessia.[citazione necessaria] Questa però è un'enciclopedia seria, e siccome non ci affidiamo alle speculazioni moderne, lo chiameremo "morbo mistero", come dicevano i sacerdoti di una volta, ed è causato dalla possessione di Zeus.
A 16 anni, invece di diventare un metallaro, fu mandato a studiare a Tebe, presso la scuola del satiro Filottete, la stessa dove aveva studiato anche Hercules della Disney.
Allontanato dagli altri ragazzi perché aveva un nome ridicolo e puzzava di fritto, Pericle crebbe senza amici, ad eccezione di Gommo, un orsetto rosa che si era inventato lui. Si laureò poco più che ventenne in Giurisprudenza, presso l'Università degli Strüdel di Atene, con una tesi su "La possibilità di tenere aperte le saracinesche dei negozi nel giorno del 1° Maggio". Cercò fortuna, poco tempo dopo, come libero professionista e aprì un modesto allevamento di pulci. Sfortunato nelle vendite, chiuse i battenti e cominciò a vagabondare per la città alla stregua di un cane maculato, in cerca della sua occasione.
L'ingresso in politica
A quell'epoca, Atene si trovava in una cosiddetta fase di "transizione alla democrazia". Una bella parolona inventata dagli americani per definire uno stato di totale anarchia. Mentre la potenza di Sparta cresceva infatti, gli ateniesi si affidavano alla Riforma di Clìstere, un decreto legge complementare alla Finanziaria del 467 a.C.
L'obiettivo della legge, fondamentalmente, era quello di ridurre lo spaccio di presidenti del consiglio che aveva introdotto il precedente editto di Solone.
Eh già, le "democratiche leggi" di Han Solone avevano reso la figura del capo di governo (eletto a suffragio universale, figuratevi che sciocchezza!) talmente debole che cadevano più governi ateniesi che vecchietti dalle scale. Con Clìstere invece, antesignano del buon P. Onesto, il mandato al presidente veniva prolungato di vent'anni, e veniva sostituita, al posto del barboso "Parlamento", la Camera di Gioco e di Commercio: un luogo di svago, dove i senatori ateniesi deliberavano a vanvera e senza alcuna pretesa di essere ascoltati.
Era abbastanza facile, a quei tempi, farsi notare come politico. Non che oggi non lo sia; ma una volta bastava essere ricchi, non anche avidi e disonesti. Pericle speculò per alcuni anni sui bond argentini (forte del fatto che l'Argentina non esisteva ancora) e riuscì a mettere da parte una considerevole somma di denaro. Comprato un seggio nell'Areopago, si alleò con i sostenitori di Ugo Vai, per gli amici Efiàlte Ateniese, e il partito Deliberale, poi confluito in "Forza Atene".
L'Età di Pericle
Aveva trentacinque anni.
Ah no, considerando invece il periodo storico entro il quale Pericle prese le mosse, questo è riportato a pagina 241 del vostro manuale di storia. Chi l'ha dimenticato a casa può leggerlo insieme al compagno di banco.
L'ascesa al potere
Nel 463 a.C., la scena politica era dominata dalla figura di Cimone: un generale ateniese estremamente popolare, che veniva da anni rieletto stratego e aveva vinto un sacco di volte l'Articolo della Settimana su Nonciclopedia.
Forte della sua notorietà, fece approvare nello stesso anno la Legge di Gravità, un emendamento truffa che vietava a tutte le cose di volare. Innumerevoli le critiche nei suoi confronti dalla Associazione Aviatori e dai vari sindacati delle persone fluttuanti, che organizzarono scioperi e banchetti di protesta, mentre alcuni, come Icaro, fecero obiezione di coscienza, purtroppo con esiti spiacevoli. Secondo le parole dello storico Anneio Scannabue, Pericle approfittò della situazione per accrescere la propria popolarità. A quanto riferisce il biografo, lo statista ateniese divenne molto attivo nei due anni successivi il provvedimento di Cimone, ma non abbiamo assolutamente idea di cosa fece Pericle tra il 462 e il 460 a.C..
Secondo gli storici moderni, ciò è dovuto alla penuria di notizie attendibili che lo circonda[citazione necessaria], secondo fonti più attendibili invece, Pericle si sarebbe improvvisamente dimenticato come si fa a camminare, ricordandoselo soltanto due anni dopo. E a noi quest'ipotesi sembra più credibile.
Morto Efiàlte Ateniese qualche mese dopo, pare a causa di una spada laser materializzatasi misteriosamente nel suo sterno, Pericle vinse le primarie di Forza Atene in estate, battendo ai rigori sia Bondis che Skifànes, i favoriti.
Filo-spartano ma insicuro, il governo di Cimone non fu in grado di fronteggiare l'acuta crisi economica e l'invasione dei Tremors, che sconquassarono l'Acropoli. Per cui Cimone cadde e fu costretto alle dimissioni.
La strategia politica
La disfatta dei socialisti e la fuga di Crasso ad Hammamet, portarono Pericle ad una facile vittoria. Venne nominato capo del governo dopo le elezioni del 461 a.C., quando ottenne ben 35 voti, sufficienti ad avere la maggiornaza assoluta.
Come riporta lo storico Tutmoside infatti, ad Atene vigeva il suffragio, ma erano pochi i cittadini a godere dei diritti di voto. Erano interdetti:
- I maschi sotto i 30 anni
- Gli uomini con reddito inferiore a quello di un medico
- Gli utenti con meno di 50 contributi
- Le donne
- Gli schiavi
- Gli stranieri
- I neri
- Gli ex-democristiani ancora sotto processo
- E i Muppets
Erano praticamente una sessantina i potenziali elettori, ma siccome era dicembre e c'era in giro un brutta influenza, i votanti, quell'anno, non superarono le 40 anime.
- Il primo provvedimento che prese Pericle, fu quello di ridurre il tasso di povertà della cittadinanza. Si cominciarono a coniare monete di metallo, prima erano tutte di cioccolato e si scioglievano in mano, mentre per sfamare la popolazione ordinò che fossero distribuiti gratis i pangoccioli.
- Il cancro politico di Atene era all'epoca il cadreghismo, una forma di attrazione misteriosa che avveniva tra i politici e le poltrone. Col decreto Salta Previti del 452, Pericle sostituì le comode poltrone dell'Areopago con i più pratici sedili a perno, seggi di nuova generazione con un ganghero sporgente, al centro del seggio. In questo modo, solo chi realmente amava la politica (o l'irruzione anale, ahimè) si sarebbe dedicato ad essa.
- In politica estera, Pericle fu il principale esponente dell'Imperialismo ateniese. Conclusa vittoriosamente la guerra dei rollback, contro una banda di vandali macedoni, lo stratego rivolse le proprie energie per conquistare il controllo del mare. Sconfitta la flotta persiana a capo Cupo, pose sotto il dominio ateniese le città greche in Asia Argento, con le quali rinnovò, nel 440, la lega Lego-Attica, un'alleanza militare.
L'anno dopo, dichiarò guerra anche agli inestetismi.
Le grandi opere
Con l'intento di combattere la crisi economica dilagante, Pericle istituì il primo piano casa della storia. Altro che originalità di Bruscoloni!
Oltre ad un progetto di ampliamento dei tuguri, il Governo ateniese puntava sulle grandi opere per far calare la disoccupazione. La prima colossale impresa fu l'edificazione del Partenone, un tempio ad Atena di cui nessuno sentiva assolutamente il bisogno. Inaugurato nell'ambito del programma di riurbanizzazione del centro storico, fu costruito da Fincantieri in cima al monte Acropoli e furono impiegati 20 anni marziani per realizzarlo. Poco meno di un anno su Saturno, per intenderci. L'edificio fu realizzato in marmo, calcestruzzo e pan bagnato, dato che evidentemente non era zuppa. Accanto ad esso sorgeva un grazioso "Atena Nike store", outlet di abbigliamento sportivo, in cui era possibile acquistare tutti i gadgets all'ultima moda per il maratoneta del 450 a.C.
Non sempre, purtroppo, le scelte edilizie di Pericle si rivelarono oculate. Nel 441 diede il via alla realizzazione di un ecomostro che avrebbe dovuto collegare la città al vicino porto del Pireo: l'autostrada sopraelevata "Lunghe Mura".
Del tutto insensibile alle proteste ambientaliste dei No TAV, deturpò il paesaggio dell'Attica con un obbrobrio di pietra e cemento, rovinando per sempre la zona balneare circostante. L'efficacia strategica di Lunghe Mura, infine, era paragonabile a quella della Linea Maginot del 1940, dato che ai potenziali aggressori bastava aggirarla per invadere la città.
Il fermento culturale dell'età periclea
Il governo di Pericle è ricordato per il fervore culturale che permeava la città. Pericle riteneva infatti che l'egemonia di Atene in Grecia non dovesse essere solo di carettere economico, militare e commerciale, ma anche culturale.
Fu così che decise di portare l'AEK Atene sull'Olimpo del calcio europeo e di organizzare le Olimpiadi di Atene 2004.
Pericle si circondò di grandi personaggi del mondo della cultura:
- filosofi come Socrate, Anassagora, Protagora e il Teorema di Pitagora;
- tragediografi come Sofocle, Euripide, Vittorio Alfieri ed Eduardo De Filippo;
- storici come Erodoto e Tucidide;
- cantanti come Maria Callas e Tony Dallara.
Pericle stesso, con la moglie Aspasia, fondò un circlo culturale, l'Arci-Grecia.
La guerra del Peloponneso
La guerra del Peloponneso fu un agguerrito match che si giocò in Beozia tra Atene e Sparta, per ottenere il predominio sull'Epiro. Tanto che attualmente non si sa ancora perché si chiamasse guerra del "Peloponneso".
L'obiettivo di Pericle era estendere l'influenza della lega Lego-Attica su tutta la Grechia. Fu per questo che il governo ateniese decise di intromettersi in tutte le vicende politiche delle città vicine: imponeva le tasse, i sistemi metrici, le monete e persino il colore delle tende; ordinò di spostare il tesoro di Delo ad Atene, l'Oracolo di Cuma a Delfi e il Colosso di Paro a Rodi. Infine proibì in tutta l'Attica di usare gli infradito.
Sparta ovviamente era contraria e cercava un pretesto per attaccare Atene. Tale pretesto si presentò quando Atene impose a Corinto di pagare un pedaggio nel canale omonimo: il famoso Canale Omonimo.
Gli Spartani, che non avevano alcuna intenzione di fare le code al casello autostradale Corinto Nord, mossero guerra ad Atene. La prima parte del conflitto si concluse 0 - 0, poiché Sparta usò un esercito di terra mentre Atene mise in campo una flotta. Non potendosi incontrare non ci fu mai una battaglia. Nonostante ciò, gli Ateniesi si rinchiusero tra le mura della città, vivendo in promiscuità l'uno con l'altro.
Fu proprio in questo contesto che scoppiò la terribile peste di Atene del 430 a.C., che mieté numerose vittime tra cui lo stesso Pericle e il suo salumiere.
La tragicità dell'epidemia è ricordata in numerose opere letterarie: come nei Promessi Sposi, nel Decamerone e in diversi numeri di Topolino.
In questo modo indegno si concluse la vita del più grande statista ateniese, dopo Solone, Milziade, Alcibiade e Zagorakis. Atene fu lasciata nello sconforto, un po' come si fa con i cani quando diventano vecchi e li si butta nel cassonetto, dicendo ai propri figli che sono andati in cielo. Comunque Sparta vinse la guerra, ponendo così le basi della sua egemonia sulla Grecia e diventando la prima città europea a vincere lo scudetto senza dover corrompere un arbitro.
Vita privata
La vita privata e sentimentale di Pericle fece molto parlare all'epoca. Già sposato con Adelina (sua sorella di primo grado) e grande ammiratore di Minnie, la moglie di Topolino, Pericle si innamorò perdutamente di Aspasia, una giovane milesia che portava minigonne lunghe come cerotti. Completamente plagiato dal fascino ammaliatore della fanciulla, il politico ripudiò la prima moglie per sposare la bella soubrette.
Grazie a questa relazione, il volto di Pericle arricchì le pagine di quei giornaletti pieni di gossip che trovi dal parrucchiere, suscitando sdegno e curiosità al tempo stesso nella folla ateniese. Certamente non ci si aspettava che Pericle, primo cittadino e quindi teorico esempio di virtù private, potesse ripudiare un'ateniese per sostituirla con una straniera.
Insomma, nessuno avrebbe trovato scorretto che Pericle amasse i giovinetti, né che pestasse o che marchiasse a fuoco la prima moglie, o che addirittura avesse una relazione omosessuale con un morto, ma insomma, che egli considerasse una donna straniera come un essere umano, era davvero troppo!!
E Pericle si spinse oltre. Invece di trattarla come una vacca da monta e relegarla nel gineceo, cominciò a conviverci, mostrandola a tutti i suoi amici quando li invitava a cena. Insomma, voi come reagireste se foste invitati a casa del vostro migliore amico e lui vi dichiarasse che si vuole sposare una bertuccia? Inammissibile.
Ma nonostante la propria scandalosa vita privata, Pericle riuscì comunque ad entrare nel cuore degli ateniesi e a farli accomunare da quel sentimento di fratellanza, che portò la città al suo massimo splendore.
- Portale Storia: accedi alle voci che trattano di storia
Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità. È stata punita come tale il giorno 31 gennaio 2010 con 100% di voti (su 9). Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto. Proponi un contenuto da votare · Votazioni in corso · Controlla se puoi votare · Discussioni |