Peste
La peste (dal dizionario di latino Mirabella - Gargiulo pestis = lieve raffreddore) è una malattia altamente infettiva e letale, non come gli acuti dei Cugini di Campagna, ma quasi.
Il decorso della peste è rapido e violento, e può portare alla morte in maniera improvvisa, magari mentre il malato sta scriv
Malattia
Il bacillo della peste, Pasteurella Pestis, è polimorfo, gramnegativo, poliglotta, aerobio, asporigeno, demagogo, immobile, capsulato, doppio ingresso, molto luminoso, libero subito e in definitiva pure un po’ stronzo.
La malattia prende il nome dalla prima vittima accertata, un certo Yersin Peste, un cassiere di supermercato che dopo un pomeriggio passato in piscina scoprì di avere una strana bolla sotto l’ascella destra. Yersin Peste lo etichettò come semplice fango e andò a dormire tranquillo; non si svegliò l’indomani per il semplice fatto che quello in realtà era un bubbone infetto.
Anche la vedova di Yersin Peste, che si consolò trombandosi ogni individuo maschio nel raggio di venticinque miglia, ottenne la sua parte di imperitura gloria: da lei ebbe origine il detto “peste e corna”.
Il figlio della coppia, Pierino La, diverrà a sua volta celebre come attore in una serie di film di merda.
Cura
La morte resta il miglior modo per liberarsi della peste. In alternativa i medici consigliano di darsi fuoco (si sa che il calore tiene lontani i bacilli) oppure frequenti abluzioni in acqua distillata a 120 - 150°: la sporcizia e il rischio di contagio se ne vanno in un batter d'occhio. Anche i primi tre strati di pelle, ma sono dettagli.
Tipi di peste
La peste è uno dei flagelli che ha terrorizzato l’umanità per millenni, al pari degli alligatori che vivono nelle fogne e delle visite a sorpresa della Guardia di Finanza. Ha colpito gli egizi, gli ittiti, i bergamaschi, i romani, gli ateniesi, i klingoniani, i vietnamiti, i ciellini, i democristiani e i fannulloni statali.
Esistono varie forme:
- Peste bubbonica. Trasmessa all’uomo dalla puntura di pulci e dagli allarmanti servizi di Studio Aperto, provoca febbre e formazione di pustole che scoppiano con rumore di popcorn. Porta alla morte nel 95% dei casi; nel restante 5% il malato sopravvive ma perde i capelli, ingrassa di trenta chili, diventa impotente e inizia a provare piacere nell’indossare succinti babydoll.
- Peste polmonare. Viene trasmessa all’uomo dalle Lucky Strike. Il malato accusa debolezza, difficoltà a respirare ed espettora minuscoli pezzettini di polmone. La morte sopraggiunge dopo una settimana e dopo il decesso la salma può tranquillamente venir fumata come tabacco trinciato di pregiata qualità.
- Peste bovina. Colpisce Raul Bova e tutti gli altri attori cani del cinema italiano. Fortunatamente non c’è speranza di guarigione.
La Peste Nera
La Peste nera o Morte Nera fu scoperta dal medico statunitense George Lucas nel 1348.
Fu un’epidemia che imperversò in tutta Europa tra il 1347 e il 1352 rovinando le vacanze a tutti i turisti dell’epoca.
Diffusione
A diffondere il contagio furono degli strani animaletti pelosi trovati nella stiva di una nave genovese: subito presi per cani, si rivelarono ratti giganti.
Epidemie identiche scoppiarono negli stessi anni in Asia e in Vicino Oriente, il che fa supporre che anche là avessero eletto Girolamo Sirchia come ministro della Salute.
La peste nera uccise 100 milioni di persone, anche se per la Questura i morti non furono più di una ventina. L’alto tasso di mortalità era dovuto però più all’incapacità dei medici che non alla malattia vera e propria.
Allora i dottori avevano le conoscenze mediche di uno spettatore che si è addormentato a metà di una puntata di Grey's Anatomy, e invece di studiare anatomia vantavano una solida preparazione astrologica, per cui:
- Dottore: “Umh… senza dubbio questa strana malattia è dovuta alla nefasta congiunzione tra Saturno e Venere. E poi… Oh Dio misericordioso!”
- Appestato: “Cos’hai visto dottore? Un bubbone? Una pustola?”
- Dottore: “No, no… peggio! Ho visto ora che tu sei del Capricorno! Questo è un segno sfavorevole!”
- Appestato: “Sì, ma ascendente Bilancia!”
- Dottore: “Ma allora cambia tutto!”
- Appestato: “Vuoi dire che guarirò?”
- Dottore: “Ah non lo so, ma ti posso dire che oggi avrai soddisfazioni in ambito lavorativo e incontrerai la donna della tua vita!”
Miracolosi anche i Regimi contro la peste, opere mediche della De Agostini che rispondevano a tutte le domande eccetto “Come faccio a difendermi dal morbo? E soprattutto, ventimila lire per un libretto del genere?”. I regimi consigliavano di:
- Lasciare aperte le finestre a nord, per far entrare i venti benefici.
- Immergersi nudi in un barile di acciughe nella prima notte di maggio. Ignoti i motivi di questo rituale, forse uno scherzo di un dottore particolarmente bastardo.
- Abbracciare e baciare gli appestati, tanto lo sanno tutti che la peste mica si trasmette per contatto fisico. Quello è l’herpes.
- Flagellarsi la schiena invocando il perdono divino. Un vero toccasana e un gioco perfetto per ravvivare i noiosi pomeriggi autunnali.
- Non lavarsi assolutamente. Peccato che pulci, sporcizia e tanfo, ottimi deterrenti in grado di respingere Testimoni di Geova e seccatori in genere, si rivelassero invece eccezionali diffusori di peste.
Conseguenze
Tra le terribili conseguenze della peste nera troviamo:
- un boom nelle speculazioni edilizie, perché il morbo aveva stroncato un sacco di proprietari terrieri e gli squali della finanza potevano così comprare i loro beni per un tozzo di pane.
- la solita folkloristica persecuzione degli ebrei, accusati stavolta di avvelenare pozzi e fonti d’acqua, di non credere nel vero Dio e di aver sparato a Giovanni Paolo II.
- il Decamerone di Giovanni Boccaccio.