Polemica
La polemica è lo sport nazionale Italiano, malgrado sia stata inventata da un inglese, tale Paul Hemick. A differenza del calcio, erroneamente individuato come sport più popolare nel Bel Paese, essa può essere praticata da chiunque. Designa quindi una sorta di guerra, per lo più verbale, condotta contro un avversario detto "povero stronzo di turno". La polemica oggi è anche una disciplina olimpica. La competizione interessa tutti sopratutto a livello amatoriale: non importano differenze di età, di razza o di candeggio. Basta potersi esprimere in un qualunque modo, persino un barrito va bene purché sia fastidioso e inutilmente speso in una occasione che non lo richieda.
Mettiamo i puntini sulle i
La polemica risponde all'esigenza sociale di dover dire a ogni costo la propria opinione.
Il vero polemico frigge interiormente per blaterare come un vecchio in preda alla demenza senile, urla e si infervora come Vanna Marchi e gode intimamente nel saturare i coglioni a chi lo ascolta.
Se contraddetto, scatena tutta la sua furia distruttiva, infiammandosi al punto da farsi venire la schiuma alla bocca e i capelli tesi in testa.
Regole
Poche e semplici come gli ingredienti del pane, queste regole in realtà rappresentano i cardini fondamentali del contraddittorio polemico. A riprova della loro utilità, oggi sono magistralmente interpretate in momenti di alta televisione, da maestri quali Sgarbi o Giletti ed in momenti di alta sportività da Mourinho e dal rosicone Fernando Alonso.
In breve:
- Intercettare un argomento qualunque, anche il più insulso.
Esempio: Brindisi di auguri di Natale fatto dal nonno.
- Indignarsi e inorridire, spalancando la bocca, corrugando la fronte e scuotendo il capo a destra e a sinistra.
- Irrompere frasi polemiche e aggressive allo scopo di destabilizzare gli avversari.
Nel caso della gioiosa festività in esempio potremmo usare frasi del tipo: "Ma come ti permetti, vecchio coglione???"; "Ma lo sai che Gesù non è nato nemmeno il 25 dicembre?? "; " A me dà fastidio che si facciano gli auguri a cazzo: che vuol dire auguri e basta? È fuffa, è solo per parlare, perché non siete abituati a pensare come Loke o come Nietzsche! Ahaha, se ti sentissero si rigirerebbero nella tomba! A proposito, ma quand'è che schiatti tu e ti levi dai coglioni e vai a fare compagnia a loro???! Eh?!"
- Una volta infiammati gli animi continuare fino a creare attorno un tappeto coi cadaveri degli avversari morti per sfinimento.
- Il primo che si arrende perde, l'ultimo invece vince.
Cosa si vince?
Oltre alla gloria incoronata d'alloro del vincitore (a Bari nota quale "Oh Madonna Benedetta Dell'Incoroneta"), gli standard europei impongono dei premi e dei trofei che devono essere elargiti dagli enti organizzatori nazionali. In Italia, a seconda del livello in cui si gareggia nei tornei riconosciuti dal Coni con panna, i premi sono:
- A1= Una medaglia riciclata dai tornei di calcetto del grest, un berretto rosso, una palandrana a strisce e due buoni sconto per mentine.
- B2= Una coppa del nonno, una gallina con due uova, un televisore 32 pollici con schermo a tubo catodico.
- P2= Un bacio in fronte dal "Gran maestro", 23 kg di esplosivo, un paio di tangenti ed una simpatica schedatura al sismi.
- P3= Un appalto eolico in Sardegna, circa cinque milioni di euro assieme al simpatico appellativo "uomo di paglia " o "testa di legno", un viaggio a Roma di sola andata.
Manuale del giovane polemico
- "È colpa di Berlusconi"; frase jolly che se giocata al momento giusto, può essere decisiva e farvi vincere la partita.
- Un buon allenamento alla polemica può essere rosicare sui forum in rete di tutto ciò che urta la vostra sensibilità oppure, a livello avanzato, su tutto quello che scrivono gli altri.
- Se le vostre argomentazioni sono scarse, potrete semplicemente opporre resistenza infastidendo il vostro avversario affermando il contrario di tutto ciò che dice.
- Non fatene passare nemmeno una: non sia mai che si pensi di voi che siate esseri comprensivi o educati. Attaccate al minimo accenno di movimento e cercate di prendere di mira i più paciosi. Sono quelli che scapperanno per primi.
- Pagatevi una buona assicurazione: vale per tutti gli sport e anche in questo caso, la polemica agonistica può comportare dei rischi.
Quando la polemica diventa giornalismo
L'unica difesa possibile è l'assalto!
Come fare un buon servizio polemico? Non serve avere una laurea, ma solo tanto esercizio.
Jerry Polemica, giornalista di fama internazionale, ci dà una grandissima lezione di giornalismo in questo servizio: