Principio di azione e reazione
Il principio di azione e reazione, detto anche terzo principio della dinamica, è il principio della dinamica che viene giusto dopo il secondo ed è anche l'unico dei tre per cui valga la pena scrivere qualcosa.
Enunciato
Il terzo principio della dinamica enuncia che se su un corpo agisce una forza, allora esiste un altro corpo su cui agisce una forza uguale e contraria. E grazie tante.
Spiegazione e casistica
Il principio di azione e reazione spiega una gran quantità di fenomeni. Per esempio:
- spiega perché quando ti tirano un cazzotto nel viso, la faccia non ti esplode (ciò non toglie che ti spezzi il setto nasale);
- spiega perché quando ti siedi nel cesso non lo attraversi;
- spiega perché Giuliano Ferrara non è ancora sprofondato nelle viscere della terra, nonostante pesi come due orche assassine maschio;
- spiega perché nascono le risse: uno tira un pugno, l'altro reagisce seguendo il terzo principio con una forza uguale e contraria (un pugno uguale) e così via, finché non sono tutti ridotti a un mucchietto di carne trita e ossa spezzate.
Storia
Nella seconda metà del secolo Diciasseiesimo, un sedicente fisico di nome Isaac Newton o Isaac Asimov decise di rivoluzionare la scienza. Data la totale staticità della sua vita - era antipatico, scapolo e brutto (quasi quanto Leopardi!) - si dette completamente alla dinamica e alla matematica. Le cronache redatte all'epoca raccontano del profondo impegno di Isacco in questi campi.
La paternità dei principi della dinamica è però ancora controversa. Schiere di scienziati presentarono le loro lamentele ai governi, sostenendo di aver scoperto loro quelle leggi. Ne riportiamo una su tutte:
Newton ad ogni modo fu sempre pronto a sostenere le critiche, e replicò a ognuna nel modo più pacato e chiaro possibile. Ecco un documento ufficiale che lo attesta:
Così, fra millemila dissidi e incongruenze, i principi della dinamica presero forma e iniziarono a governare felicemente la dinamica, che fino ad allora seguiva delle leggi a caso.
Persone per cui non vale il principio di azione e reazione
- I fantasmi, che fluttuano attraverso le pareti;
- I cosi che escono dalle fottute pareti, dato che escono dalle pareti;
- I politici, che riescono a combinare quantità ciclopiche di bislaccherie senza che nessuno, appunto, reagisca.
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